Vernici ecologiche

Dopo la nostra segnalazione il Garante ha giudicato ingannevole il messaggio pubblicitario dell’azienda tedesca.  Pubblichiamo la sentenza

A CURA DELLA REDAZIONE

LA SENTENZA

E’stata segnalata l’ingannevolezza, ai sensi del Decreto Legislativo n. 74/92, di un messaggio contenuto in un depliant relativo alle vernici Pigrol e diffuso dalla società tedesca Pigrol. Tali vernici vengono descritte come “ecologiche, senza solvente, salva salute e ambiente”. Inoltre, nelle istruzioni si legge, relativamente allo scarico del prodotto in esame: “Si consiglia (…) di immettere direttamente nella fognaturasolo quantità ridotte di acqua non depurata”. Nella richiesta di intervento si lamenta l’ingannevolezza del messaggio in relazione all’uso improprio del termine “ecologico”, in quanto dei nove diversi prodotti Pigrol pubblicizzati nel depliant, soltanto due (quelli contrassegnati dal marchio ecologico Pigrol) sarebbero effettivamente privi di solventi, mentre i restanti sette (contrassegnati dal marchio tedesco Angelo Azzurro) conterrebbero solventi e avrebbero semplicemente un minore impatto ambientale rispetto ad altre vernici più inquinanti. Nella richiesta si lamenta altresì l’ingannevolezza del messaggio in quanto, contrariamente alle indicazioni riportate, tutti gli scarichi devono essere autorizzati ai sensi dell’art. 9 della legge 10 maggio 1976, n. 319 recante “Norme per la tutela delle acque dall’inquinamento”.

IL MESSAGGIO

Il messaggio oggetto della richiesta di intervento è contenuto in un dépliant, distribuito in occasione della fiera “Samulegno” tenutasi a Pordenone nel febbraio 1999, e reca nella copertina “Linea professionale PIGROL” e sul bordo inferiore “La specialità idrodiluibile per legno”. All’interno, nella parte centrale, riporta nel titolo con caratteri ben evidenti “Modi di impiego vernici ecologiche per il legno. Idrosolubili. Senza solvente – salva salute e ambiente”. Sul lato sinistro rispetto al titolo, sono riportate le raffigurazioni dei marchi: Angelo Azzurro, marchio tedesco per prodotti ecologici, e marchio ecologico Pigrol per prodotti privi di solventi. Al centro del dépliant, sono illustrati nove barattoli – ciascuno dei quali contrassegnato dal relativo marchio – e le loro modalità di utilizzazione. Segue la presentazione di altri quattro prodotti, non contrassegnati da alcun marchio, e delle relative modalità di utilizzazione. Nella quarta pagina del dépliant, infine, sono riportate alcune informazioni sulla società e sui prodotti, in particolare sulla loro composizione. Di seguito, si precisa che i prodotti in esame “sono a basso contenuto di sostanze nocive e pertanto non sono soggetti in base all’ordinamento europeo sulle sostanze nocive all’obbligo di marcatura. Leacque discaricocontenenti residui di colore non costituiscono nessun carico chimico supplementare sulla fognatura, ma il prodotto viene per precauzioneclassificato nella categoria più bassa di pericolosità per l’acqua. Si consiglia pertanto di immettere direttamente nella fognatura solo quantità ridotte di acqua non depurata. Consigliamo d’altro canto una depurazione preliminare dell’acqua di scarico per mezzo di un semplice bacino di raccolta dei fanghi di depurazione in cui venganofatte precipitare lecariche e i leganti (corpi solidi) contenuti nell’acqua lurida. I fanghi essiccati sono chimicamente inerti e possono esseresmaltiti in basealle normeregionali in materia (discarica normale/ discarica speciale)”. In fondo alla pagina sono riportate due fotografie dello stabilimento Pigrol con i relativi indirizzi e numeri telefonici.

COMUNICAZIONE ALLE PARTI

In data il giugno 1999 èstato comunicato alle parti e in data 5 agosto 1999, attraverso la procedura della notifica di provvedimenti amministrativi a società con sede all’estero, alla Pigrol, in qualità di operatore pubblicitario, l’avvio del procedimento ai sensi del Decreto Legislativo n. 74/92, precisando che l’eventuale ingannevolezza del messaggio pubblicitario oggetto della richiesta di intervento sarebbe stata valutata ai sensi degli artt. 1, 2, e 3 del citato Decreto Legislativo, con particolare riguardo allecaratteristiche e agli usi dei prodotti pubblicizzati.

RISULTANZE ISTRUTTORIE

Contestualmente allacomunicazione di avvio del procedimento è stato richiesto alla Pigrol, ai sensi dell’art. 6, comma 1, lettera a), del D.P.R. n. 627/1996, di fornire leseguenti informazioni, corredate da documentazione giustificativa: a) la composizione dei prodotti pubblicizzati; b) la scheda dei dati di sicurezza relativa ai preparati pericolosi, prevista dal D.M. 28 gennaio 1992; c) precisazioni in merito al minor impatto ambientale derivante dall’impiego dei prodotti Pigrol rispetto ad altri da ritenersi omologhi; d) precisazioni in merito al significato dell’espressione usata nelle istruzioni “Si consiglia [..] di immettere direttamente nella fognaturasolo quantità ridotte di acqua non depurata” e alla sua compatibilità con la disciplina vigente in materia di tutela delle acque dall’inquinamento. La società resistente, in data 16 agosto 1999, ha depositato una memoria nella quale si afferma quanto segue: a) il dépliant segnalato è stato diffuso in 100-150 copie in occasione della sola fiera “Samulegno” e non è più attuale, in quanto ben quattro prodotti tra quelli in esso elencati non rientrano più nella linea di produzione della società. Tale dépliant pertanto non èstato nésarà nuovamente stampato e diffuso nell’intero territorio nazionale; b) Pigrol è una società specializzata nella produzione di vernici il cui impatto ambientale è minimo; alla Pigrol, infatti, è stato attribuito il riconoscimento “Blauer Engel” dal Ministero per l’Ambiente tedesco, il quale viene consegnato soltanto in relazione a prodotti alternativi a quelli dannosi per l’ambiente; c) circa l’espressione “senza solvente” (propriamente tradotta dal tedesco Losunsmittelfrei “senza diluente”), essa deve intendersi nel senso di assenza nelle vernici del diluente Lackbenzene, sostituito dall’acqua. Si tratterebbe più propriamente di prodotti liberi da emissioni. La normativa tedesca, peraltro, consente l’utilizzo di tale aggettivo; d) infine, la frase da ultimo contestata, “Si consiglia [..] di immettere direttamente nella fognaturasolo quantità ridotte di acqua non depurata”deve essere inserita nel contesto del messaggio, nel quale si precisa che i prodotti in esame “sono a basso contenuto di sostanze nocive e pertanto non sono soggetti [..] all’obbligo di marcatura. Le acque di scarico contenenti residui di colore non costituiscono nessun carico chimico supplementare sulla fognatura, ma il prodotto viene per precauzione classificato nella categoria più bassa di pericolosità per l’acqua. [..] Consigliamo d’altro canto una depurazione preliminare dell’acqua di scarico[..]”: con tale dicitura si intende pertanto la non gravità dell’immissione nella fognatura di quantità minime.

MODI DI IMPIEGO VERNICI ECOLOGICHE PER IL LEGNO. IDROSOLUBILI. SENZA SOLVENTE
• SALVA SALUTE E AMBIENTE

Come si può notare le vernici Pigrol vengono descritte genericamente “ecologiche, senza solvente, salva salute e ambiente”. Solo da una lettura più attenta si ricava che dei 9 barattoli presenti solo 2, contrassegnati da un “marchio ecologico Pigrol” (quindi autocertificati) non contengono solventi (e anche sulla presunta natura ecologica di questi ci sarebbe da discutere), mentre gli altri 7, contrassegnati dal marchio “Angelo Azzurro”, contengono solventi, per cui l’uso del termine “ecologico” è illecito. Sottolineiamo infine che per ottenere il marchio “Angelo Azzurro” non è necessario produrre vernici prive di solventi, ma è sufficiente formularle in modo che il loro impiego riduca l’impatto ambientale rispetto ad altre vernici più inquinanti. Da qui a dire che si tratta di “vernici ecologiche” ci sono tutte le sentenze emanate in questi anni dal Garante della Pubblicità ingannevole.

Nella memoria, infine, la società si riserva “ove necessario, di allegare in un secondo momento la documentazione giustificativa”, concernente le informazioni relative alla composizione dei prodotti pubblicizzati, e la scheda dei dati di sicurezza relativa ai prodotti stessi. In data 23 settembre 1999, l’Autorità ha deliberato di attribuire allasocietà Pigrol, ai sensi deIl’art. 7, comma 4, del Decreto Legislativo n. 74/92, l’onere di provare, attraverso l’invio di idonea documentazione, l’esattezza materiale delle affermazioni contenute nel messaggio segnalato. In particolare, si chiedeva di dimostrare che: a) i prodotti pubblicizzati possiedono le caratteristiche di “vernici ecologiche, senza solvente, salva salute e ambiente”; b) le acque di scarico, contenenti residui di prodotto possono essere liberamente immessenella rete fognaria anche in quantità ridotte, provando al riguardo la veridicità delle seguenti affermazioni “I prodotti Pigrol sono preparati a basso contenuto disostanze nocivee pertanto non sono soggetti in base all’ordinamento europeo sulle sostanze nocive all’obbligo di marcatura. Le acque di scaricocontenenti residui di colore non costituiscono nessun carico chimico supplementare sulla fognatura”e“Si consiglia […] di immettere direttamente nella fognaturasolo quantità ridotte di acqua non depurata. Consigliamo d’altro canto una depurazione preliminare dell’acqua discaricoper mezzodi un semplicebacino di raccolta dei fanghi di depurazione, in cui vengano fatte precipitare le cariche e i leganti (corpi solidi) contenuti nell’acqua lurida. I fanghi essiccati sono chimicamente inerti e possono essere smaltiti in base alle normeregionali vigenti in materia (discarica normale/discarica speciale)”. In data 30 settembre 1999 è pervenuta la composizione dei prodotti con la precisazione che negli stessi

Nel retro del depliant giudicato ingannevole si indicava, a proposito delle acque di scarico sporche di vernice: “… si consiglia per tanto di immettere direttamente nella fognatura solo quantità ridotte di acqua non depurata.” L’affermazione, oltre che ingannevole era anche falsa: come è noto nessun tipo di scarico, nemmeno di acque non inquinate, è ammesso senza prescritta autorizzazione. L’indicazione è tale da ingenerare equivoci e da porre il titolare dello scarico in condizione di essere sanzionato penalmente. Gli scarichi contaminati da vernici, anche all’acqua, indipendentemente dalla loro diluizione e dai valori analitici, sono sempre da classificare come scarichi produttivi, in quanto non sono assimilabili agli scarichi “abitativi”. L’Ufficio tutela acque della Provincia di Bolzano, a cui avevamo segnalato il caso, ci ha comunicato che l’azienda dopo l’intervento dell’Ente, ha modificato il testo del depliants: meglio tardi che mai!
non sono contenute vernici di benzina e, relativamente ai solventi, che “solo per il glicole butilico (o Butyglycol), il Butyldiglycol e il glicole etilico esistono valori limite per l’etichettatura di questi come sostanze nocive. Gli altri solventi non sono sostanze nocive e non devono essere contrassegnati. Dalla documentazione emerge che i prodotti, contrassegnati nel dépliant dal marchio ecologico Pigrol, non sono composti dasolventi organici. Alcuni prodotti contrassegnati dal marchio tedesco Angelo Azzurro – segnatamente, Dauerlasur (impregnante a finitura per legni nuovi e ristrutturazioni), Holzsiegel (vernice per legno vecchio e nuovo per pavimenti, scale, mobili, sughero) – contengono rispettivamente il glicole butilico (o Butyglycol) e il Butyldiglycol. Tutti i restanti prodotti contrassegnati dal suddetto marchio, a eccezione di Holzlasur 2000 (impregnante per legni nuovi), contengono solventi, in particolare il Propylene Glykol. Infine i prodotti Super Mobilack (vernice a finire per legno vecchio e nuovo, mobili, porte, scale, sughero) e Fondo Mobilack (fondo trasparente incolore a spessore coprente per legno vecchio e nuovo, mobili, porte, scale, sughero), non contrassegnati da alcun marchio e tuttavia ricompresi nel dépliant, contengono entrambi sia il glicole butilico che il glicole etilico. In data 4 ottobre 1999, sono pervenuti, in lingua tedesca, i cd moduli (o schede) contenenti i dati di sicurezza dai quali, nella traduzione in lingua italiana richiesta dall’Autorità, emerge chegli stessi si riferiscono al Butyglycol, al Butyldiglycol, al Propylene Glykol Usp, valea dire ad alcuni solventi contenuti nei prodotti Pigrol, e all’Acticide Rs. Relativamente al Butyglycol, tale sostanza èvalutata in base alla direttiva comunitaria 93/112/CEE secondo i seguenti parametri: a) contrassegno di pericolo= Xn dannoso per la salute; b) valori= R 20/21/22 dannoso per lasalute in caso di respirazione, ingerimento econtatto con la pelle; R 37, irritante per gli organi respiratori; c) classe di pericolosità per l’acqua= 1, leggermente pericolosa; seguono misure di pronto soccorso da osservare in caso di contatto con la pelle, con gli occhi e di ingerimento (paragrafi n. 2 e 15). In caso di dispersione accidentale, inoltre, sono previste misure di protezione per le personee per l’ambiente, relativamente a quest’ultimo in particolare si legge: “Non introdurre nella canalizzazione e nelle acque. Non far entrare nel sottosuolo/terreno. In caso di fuoriuscita nelle acque o nella canalizzazione informare le autorità competenti” (paragrafo 6). Circa lo smaltimento, vengono fornite le seguenti raccomandazioni: “non smaltire insieme ai rifiuti domestici; non fare entrare nella canalizzazione; il prodotto deve essere consegnato a trattamenti particolari come previsto dalle norme delle autorità competenti; per il riciclaggio, prendere contatto con il produttore o le ditte specializzate per lo smaltimento” (paragrafo 13). lnfine, nel paragrafo 12, concernente l’ecologia, nell’ambito delle indicazioni generali, oltre all’indicazione della classe di pericolosità per l’acqua, si legge“non far entrare nellefalde acquifere, nelle acque e nella canalizzazione”. Il Butyldiglycol vienevalutato in base alla stessa normativa secondo i seguenti parametri: a) contrassegno di pericolo= Xi irritante; b) valori= R 36, irritante per gli occhi; S 26, in caso di contatto con gli occhi sciacquare subito con abbondante acqua e consultare il medico; c) classe di pericolosità per l’acqua=1, leggermente pericolosa. Anche per tale sostanza devono essere osservate lestesseavvertenze e precauzioni stabilite per il Butylglycol nei paragrafi 6, 12 e 13 del relativo modulo. Il Propylene Glykol Usp, come denominato nella scheda di sicurezza, non è contrassegnato sulla base dei criteri di classificazione stabiliti a livello comunitario. Nel caso di fuoriuscita accidentale, tuttavia, qualora si tratti di ingenti quantità, è necessario “bloccare e pompare il liquido in un contenitore adatto per il riutilizzo o per lo smaltimento”, altrimenti è sufficiente “assorbire con materiale assorbente e inserire in fusti” (paragrafo 6). Circa lo smaltimento, infine, si legge“sotto osservazione delle leggi e delle norme per lo smaltimento dei rifiuti il materiale va bruciato in un inceneritore autorizzato”. Dalla scheda relativa alla sostanza Acticide Rs, (la quale, perlomeno nel modo in cui viene denominata, non appare presente in alcuno dei prodotti pubblicizzati) risulta chesi tratta di un ingrediente contrassegnato come irritante, per il quale sono previste particolare precauzioni a difesa dell’uomo e dell’ambiente.

VALUTAZIONI CONCLUSIVE

Il messaggio pubblicitario caratterizza i prodotti indicati nel dépliant comevernici ecologiche per il legno, idrosolubili, senza solvente. Prima facie, il claim appare indicare che tutti i prodotti pubblicizzati sono ecologici, ossia senza solvente. Il che, sulla base della documentazione pervenuta, non corrisponde al vero. Considerando la struttura del messaggio, tuttavia, e in particolare la circostanza che sul lato sinistro rispetto al titolo sono riportate le raffigurazioni di due distinti marchi e che ciascun barattolo è contrassegnato dal relativo marchio, la suddetta affermazione pubblicitaria può essere contestualizzata nel senso che la caratteristica di assenza di solvente viene circoscritta ai prodotti contrassegnati dal marchio Pigrol, mentre i restanti prodotti illustrati nel dépliant – contrassegnati dal marchio tedesco Angelo Azzurro – sono definiti ecologici. Infine, sono indicati quattro prodotti rispetto ai quali non vengono raffigurati i relativi barattoli e marchi, ancorché ricompresi nel dépliant. Il denunciante, dal canto suo, afferma che l’utilizzo del termine ecologico relativamente a tutti i prodotti pubblicizzati – dunque anche a quelli contrassegnati dal marchio Angelo Azzurro – èsicuramente illecito, e pertanto, sotto il profilo rilevante, ingannevole. Dalle risultanze istruttorie emerge che i prodotti Pigrol, e in particolare quelli contrassegnati dal marchio tedesco Angelo Azzurro e quelli non contrassegnati da alcun marchio, sono prodotti contenenti solventi, ossia sostanze nocive per la salute e l’ambiente, seppure a basso contenuto di pericolosità, non privi, tuttavia, in termini assoluti di controindicazioni ambientali. Infatti, nel corso del procedimento èemerso che i prodotti pubblicizzati, pur presentando un impatto ambientale minimo o ridotto, devono essere comunque utilizzati osservando talune precauzioni. Pertanto, l’uso del termine ecologico in relazione avernici contenentisolventi, in assenza di precisazioni che necircoscrivanochiaramente il significato, rende il messaggio idoneo a trarre in errore i destinatari, in quanto tali prodotti – segnatamente quelli contrassegnati dal marchio Angelo Azzurro e gli altri quattro prodotti indicati nel depliant – non possono vantare un’assoluta compatibilità ambientale. Né, d’altra parte, a sanare l’ingannevolezza del suddetto messaggio può essere ritenuta idonea la circostanza che il destinatario, in un secondo tempo, ponga in essere un’ulteriore attività per comprendere il significato del termine in esame e/o per acquisire con precisione ogni informazione, cercando in tal modo di chiarire a sé stesso l’effettiva valenza del messaggio, considerato che, in linea di principio, il messaggio ha già ingenerato nei potenzialiacquirenti aspettative che non trovano, tuttavia, riscontro nella realtà. Per quanto riguarda il pregiudizio economico, la rivendicazione di ecologicità tout court è idonea a influenzare significativamente il processo decisionale dei consumatori sensibili alle tematiche ambientali e, pertanto, a pregiudicarne il comportamento economico ea ledere gli interessi dei concorrenti. Relativamente al secondo profilo denunciato, l’operatore non ha dimostrato, a seguito del provvedimento di attribuzione dell’onere della prova, l’esattezzamateriale dell’affermazione segnalata. In particolare non risulta provata la possibilità di immettere liberamente le acque di scarico contenenti residui di prodotto nella rete fognaria anche in quantità ridotte. Peraltro, dalle informazioni contenute nelle schede di sicurezza relative ad alcuni solventi contenuti nellevernici, emerge la previsione di comportamenti da tenere nello smaltimento e nelle ipotesi in cui essi vengano a contatto con le acque. Ed ancora, anche leggendo il messaggio nel suocomplesso, lasuccessiva affermazione “Consigliamo d’altro canto una depurazione preliminare dell’acqua di scarico per mezzo di un semplice bacino di raccolta dei fanghi di depurazione in cui vengano fatte precipitare le cariche e i leganti (corpi solidi) contenuti nell’acqua lurida. I fanghi essiccati sono chimicamente inerti e possono essere smaltiti in base alle norme regionali vigenti in materia” è idonea aconfondere i destinatari sull’effettiva possibilità di immettere nella rete fognaria le acque di scarico, indicando piuttosto agli stessi la necessità di svolgere un’attività preliminare all’immissione. Il Garante ha ritenuto che il messaggio in esame relativo fosseidoneo a indurre in errore i destinatari, con riguardo alla caratteristica di ecologicità e all’uso, con particolare riferimento all’eliminazione del prodotto successivamente all’utilizzo, pregiudicandone il comportamento economico. Ha quindi deliberato che il messaggio pubblicitario diffuso dalla società Pigrol, costituisce una fattispecie di pubblicità ingannevole, ai sensi dell’art. 1, 2, e 3, lettera a), del Decreto Legislativo n. 74/92, vietandone l’ulteriore diffusione.

Comments

  1. Molte aziende buttano vernici nelle fogne quotidianamente sopratutto in Lombardia nessun controllo tumori e mari inquinati.

    1. L’accusa è un po’ generica e se non ci sono prove mette nel mucchio anche le aziende corrette, che per fortuna sono la netta maggioranza. Noi abbiamo fatto nomi e cognomi, sulla base di documenti oggettivi: se lei ha dati e notizie le segnali alle autorità competenti: sparare nel mucchio è improduttivo!

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