CATAS-sede Al Catas ripartono le attività di prova sui mobili

Prima di Natale ha preso fuoco uno dei laboratori del Catas a San Giovanni al Natisone. Fortunatamente  l’incendio ha riguardato solo il reparto mobili per cui l’attività negli altri reparti è continuata come prima. I danni sono stati consistenti, ma il prezioso lavoro dei Vigili del fuoco ha permesso di controllare l’incendio e di limitarlo all’edificio dove le fiamme, per motivi ancora sconosciuti, si sono sviluppate. L’attività continua comunque negli altri laboratori della sede friulana e dell’unità di Lissone.

Nessun danno alle persone e, grazie alla forza e tenacia che fanno parte del DNA friulano la pronta reazione del personale del centro di ricerca ha consentito di continuare a dare il servizio ai clienti.

Quello distrutto è solo uno dei sei laboratori che costituiscono il Catas e solo in questo l’attività è stata dunque parzialmente sospesa. Gli altri reparti – chimico, superfici, fuoco, meccanico e mobili-Brianza – sono invece regolarmente attivi e funzionanti.

Il consiglio di amministrazione dell’istituto si è riunito in una sessione straordinaria già il giorno successivo all’evento, dando il via – insieme alla direzione – a un rigoroso piano di attività suddiviso in tre livelli temporali.

Per garantire la continuità immediata del servizio delle prove sui mobili, il CATAS sfrutterà maggiormente le potenzialità della propria sede gemella di Lissone, affiancando a quelli presenti anche alcuni tecnici provenienti dalla sede di San Giovanni al Natisone. In quest’ultima sede continuerà comunque a operare un’unità con attrezzature che si sono salvate dall’incendio e che sono già state immediatamente potenziate con strumentazione di facile reperimento.

E’ stato anche deciso di dare la più ampia informazione a tutti i clienti sul fatto che il Catas continui a operare regolarmente per la maggior parte delle proprie attività.

E’ stato sottoscritto un contratto d’affitto per un capannone adiacente agli attuali laboratori con una superficie totale da 1.500 metri quadrati e già dotato di tutti gli impianti necessari. Nel frattempo sono stati ordinati alcuni nuovi robot antropomorfi con consegna immediata nei primi di giorni di gennaio. Inoltre è già stato reperito tutto il materiale per costruire alcune attrezzature speciali di ideazione e progettazione Catas. Alcune ditte artigiane locali si sono consorziate per l’occasione, al fine di produrre il più celermente possibile questi macchinari indispensabili al lavoro del laboratorio mobili. Inoltre, diverse aziende alle quali il Catas aveva recentemente fornito attrezzature di prova, si sono rese spontaneamente disponibili a riportarle temporaneamente all’istituto, per supportarne la ripresa.

E’ stata immediatamente pianificata la progettazione di un nuovo laboratorio che verrà costruito in sostituzione di quello appena distrutto per il quale, tra l’altro, era già stato previsto un sensibile ampliamento. La nuova costruzione, che si prevede possa essere inaugurata nei primi mesi del 2018, avrà una superficie coperta di circa 3.000 metri quadrati, a fronte dei 2.000 dell’edificio precedente.

A prescindere dalle coperture assicurative, il Catas è comunque in grado di sostenere da solo tutte le spese per quest’importante opera, grazie alla solidità finanziaria e alle risorse interne proprie dell’istituto.