Forno Cefla UV-I

Con il forno Cefla UV-I Il consumo è relativamente basso, l’implementazione è semplice e offre molti vantaggi, non ultima la riduzione tra il 40 e il 70% dei fotoiniziatori

Nel processo di verniciatura a rullo con utilizzo di vernici UV al 100%, le fasi di polimerizzazione sono condizionate dalla quantità di fotoiniziatori presenti nella vernice.
Oggi, i sempre maggiori problemi di approvvigionamento e l’aumento dei costi dei fotoiniziatori possono essere superati grazie a un’adeguata innovazione, che consente di ridurre notevolmente la dipendenza da questi “ingredienti”.
La presenza di fotoiniziatori nella vernice ha anche un effetto collaterale, in quanto conferisce una sfumatura giallastra alla superficie polimerizzata.
Un aspetto ancora più grave è che questi ingredienti sono dannosi per l’ambiente, quindi meno si utilizzano fotoiniziatori, meno si spenderà e meno si inquinerà.

Atmosfera inerte per polimerizzazione UV

Un modo per aggirare la dipendenza dai fotoiniziatori è completare il processo di polimerizzazione in un forno in condizioni di assenza di ossigeno: la tecnologia Cefla fa esattamente questo.
Il forno di polimerizzazione in atmosfera inerte Cefla UV-I è progettato per eseguire il processo utilizzando una quantità molto inferiore di fotoiniziatori. Le prestazioni di polimerizzazione sono addirittura migliorate, l’ingiallimento può essere ridotto e le aziende non dipendono più da costose forniture di una sostanza dannosa per l’ambiente.
La tecnologia sostenibile ha un impatto positivo sui costi della vernice, sulla qualità della polimerizzazione e sull’ambiente.

Che cosa succede se si mantiene la stessa quantità di fotoiniziatori in un forno come questo?

Non si otterrà una riduzione del costo della vernice, ma grazie alla polimerizzazione del prodotto in atmosfera inerte, l’intero processo sarà accelerato, con un impatto positivo sulla produttività e una riduzione dei costi operativi. Non si avrà però alcun beneficio per l’ambiente se non si riduce il consumo di fotoiniziatori.

Come funziona?

Utilizzare l’azoto per creare un’atmosfera inerte non è una nuova tecnologia. Era una tecnica già utilizzata nei nostri forni per opacizzazione a eccimeri, che abbiamo adattato a un nuovo forno UV. Il consumo è relativamente basso, l’implementazione è semplice e offre molti vantaggi, non ultima la riduzione tra il 40 e il 70% dei fotoiniziatori

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