Impianti depurazione aria

Fitto programma di incontri in tutta Italia per fare il punto sulla prevenzione dell’inquinamento atmosferico e per conoscere a fondo impianti e tecnologie per la depurazione delle emissioni in aria: 4 giornate a Bergamo in collaborazione con il settore Ambiente della Provincia

FORMAZIONE E INFORMAZIONE

Dopo la pausa forzata imposta dalla pandemia, sono ripresi a pieno ritmo i corsi rivolti agli operatori del settore pubblici e privati, organizzati nell’ambito dell’attività di comunicazione sui temi legati all’inquinamento atmosferico da Uniaria (Unione Costruttori Impianti Depurazione Aria).
Partecipano a questi incontri:
– tecnici provinciali competenti in materia di autorizzazione alle emissioni;
– funzionari regionali competenti in materia di coordinamento dell’attività di controllo della qualità dell’aria;
– tecnici ARPA, che svolgono funzioni di controllo analitico e tecnico in materia di inquinamento atmosferico;
– consulenti ambientali che esercitano la professione sul territorio nazionale;
– tecnici delle aziende private e pubbliche interessate al tema.

LA GIORNATA SULLA COMBUSTIONE

Il primo incontro si è svolto a Bergamo, in collaborazione con il settore Ambiente della Provincia, che ha visto la massiccia partecipazione sia di funzionari e tecnici di ARPA, Regioni e ASL, provenienti da tutta Italia, sia di utilizzatori operanti in vari settori industriali, sia di consulenti ambientali.
Le relazioni presentate dagli esperti di Uniaria hanno approfondito il tema dell’ossidazione termica e catalitica. In particolare Patric Pedruzzi (Olpidurr) ha parlato di combustione termica e scrubbers per la depurazione di effluenti gassosi generati da processi produttivi nel settore chimico-farmaceutico, entrando nel dettaglio dei seguenti argomenti:
– impianti di combustione termica rigenerativi e recuperativi;
– descrizione tecnologica;
– introduzione alle applicazioni speciali;
– pre-trattamenti degli “off gases” (scrubbers, filtrazione, pre-riscaldamento);
– controllo e gestione LEL;
– composti alogenati (verniciatura, materiali, isolamenti, processo, investimento).
Lauro Gatti e Francesca Zanoni (Airprotech) hanno descritto le modalità di funzionamento e le prestazioni degli ossidatori termici e catalitici, degli impianti a carboni attivi, e dei rotoconcentratori, suddividendo il tema in 5 parti:
– descrizione dei processi;
– identificazione delle componenti principali;
– criteri di scelta di processo e dimensionali;
– efficienza di abbattimento;
– campi di applicazione e case history.

LA GIORNATA SULLA DEPOLVERAZIONE

Nella seconda giornata si è parlato di depolverazione e BWF Envirotec ha descritto gli elementi filtranti in feltro/tessuto, i polimeri interessati nella loro costruzione in conformità alla normativa ATEX e i mezzi a matrice ceramica ad alta temperatura, entrando nel dettaglio dei seguenti argomenti:
– filtration basics (differenti tipi di filtrazione);
– costruzione del mezzo filtrante in feltro;
– intercettazione delle particelle;
– trattamenti;
– tipi di fibre;
– tipi di costruzione;
– antistaticità a norma atex;
– certificazione alimentare EU 10/2011;
– media filtranti in matrice ceramica per HT.
Freudenberg ha invece parlato di cartucce filtranti per depolverazione in tessuto non-tessuto, descrivendone le caratteristiche principali, le applicazioni e i parametri di utilizzo e in particolare:
– le differenze tra tessuti non-tessuti utilizzati per la produzione delle cartucce filtranti;
– i fattori che influenzano la scelta del TNT come media filtrante per risolvere problemi di filtrazione;
– i sistemi di classificazione dei media per depolverazione;
– le applicazione delle cartucce filtranti negli impianti di depolverazione;
– i principali parametri di valutazione per un corretto dimensionamento dell’unità filtrante;
– il sistema di pulitura ad aria compressa;
– le cartucce filtranti equipaggiate con materiali filtranti rivestiti con fibre nanometriche;
– le cartucce elettroconduttive per zone Atex;
– e principali versioni standard presenti sul mercato;
– gli esempi di applicazioni.

Ha concluso gli interventi HFiltration, che ha approfondito le modalità di funzionamento e le prestazioni dei depolveratori, delineando i seguenti punti:
– descrizione dei processi;
– identificazione delle componenti principali;
– criteri di scelta di processo e dimensionali;
– efficienza di abbattimento;
– campi di applicazione e case history.

LE ALTRE GIORNATE

Gli impianti per la depurazione aria dalle nebbie oleose e quelli basati sulla biofiltrazione riguardano il settore meccanico e quello dello smaltimento dei rifiuti, per cui non li affrontiamo n questo articolo: gli interessati possono richiedere le relazioni alla redazione.

LE AZIENDE DI UNIARIA

Aerofiltri, Air Protech, AR Filtrazioni, BWF FTI, Clomar, Donaldson, Ecochimica, Freudenberg, FZ Zanetti, GGE, HFiltration, IMAS, Mecair, Mion Ventoltermica, Olpidurr, Raft, Sotec, Tama, Tecnosida, WAM, aziende specializzate nel settore della depurazione aria, hanno creato il Gruppo UNIARIA, per portare chiarezza in un settore ancora troppo pieno di improvvisatori.

UN MERCATO POCO TRASPARENTE

Il mercato degli impianti di depurazione delle emissioni inquinanti è caratterizzato da tre esigenze coincidenti:
– i fornitori più qualificati sentono il bisogno di differenziarsi rispetto alla concorrenza;
– gli utilizzatori sentono il bisogno di avere indicazioni e informazioni che consentano di fare investimenti sicuri, per difendersi dalle numerose “bufale” che li hanno resi diffidenti;
– gli Enti Pubblici sentono il bisogno di interlocutori tecnici seri e preparati, sia per creare nuove norme legislative concretamente applicabili, sia per autorizzare gli impianti secondo logiche razionali e legate alla realtà produttiva, fondate sul principio della miglior tecnologia disponibile (BAT).

A fronte di questa situazione alcuni operatori del settore, impegnati insieme agli Enti Pubblici nella realizzazione delle norme UNI sui criteri di progettazione, ordinazione e fornitura degli impianti di depurazione, hanno costituito “UNIARIA” (Unione dei costruttori degli impianti di depurazione aria), che riunisce le aziende del settore per svolgere un’azione informativa, tecnica e promozionale nei confronti del mercato ed in particolare per:
– mantenere un costante confronto con gli Enti pubblici (ASL, Province, Regioni, ARPA, ANPA, ISPRA e Ministeri competenti), portando le proprie posizioni sui vari tavoli esistenti nel nostro frammentato Paese, superando il tradizionale legame personale con il singolo funzionario che caratterizza un sistema “bizantino” e sostituendolo con il ben più trasparente meccanismo anglosassone dell’azione di “lobby”, puntando inoltre all’applicazione di norme valide su tutto il territorio nazionale;
– stabilire funzioni di rappresentanza nei diversi tavoli istituzionali privati (Enti e associazioni);
– applicare un codice di comportamento fondato sulla conformità alle norme tecniche UNI, che rappresentano un modello di autoregolamentazione utilizzabile da tutti gli operatori del settore;
– promuovere la conoscenza dei processi di depurazione e delle loro modalità di impiego.

LE INIZIATIVE

Uniaria negli anni scorsi ha realizzato le seguenti iniziative:
– partecipazione collettiva ai lavori del Gruppo di lavoro 7 della Commissione Ambiente UNI (l’Ente Nazionale di Unificazione) per la realizzazione delle norme UNI 10996 e 11304, che hanno fissato criteri e requisiti trasparenti per l’ordinazione, il collaudo e la manutenzione degli impianti per l’abbattimento delle sostanze inquinanti;
– partecipazione con stand collettivi alle fiere di settore;
– organizzazione di corsi di formazione, convegni e seminari;
– collaborazione con il Servizio Protezione Aria della Regione Lombardia per la stesura dei criteri tecnici riguardanti i parametri principali di funzionamento degli impianti di depurazione (cosiddette BAT, migliori tecnologie disponibili);
– partecipazione agli incontri per il recepimento delle normative locali e nazionali con i rappresentanti del Ministero dell’Ambiente e degli Enti locali (Province e Regioni);
– realizzazione di periodici momenti di consultazione tra gli aderenti, al fine di concertare posizioni comuni e di chiarire eventuali problemi tecnici e legislativi;
– promozione di incontri tra produttori, utilizzatori ed Enti pubblici e privati, sia a livello generale, sia a livello interassociativo, per approfondire le tematiche legislative e tecniche;
– creazione e sviluppo del sito www.uniaria.it;
– realizzazione di strumenti informativi rivolti agli operatori del settore pubblici e privati;
– impostazione di un sistema di collaudo e certificazione degli impianti di depurazione, in collaborazione con gli Enti pubblici.

BAT: LE MIGLIORI TECNOLOGIE DISPONIBILI

Una delle attività più importanti svolte da Uniaria è stata la collaborazione con la Regione Lombardia per la revisione delle linee guida riguardanti la definizione delle migliori tecnologie (BAT) degli impianti di depurazione.
Si è trattato di un lavoro complesso, al quale sono state invitate a partecipare tutte le aziende del settore, che hanno risposto massicciamente alla richiesta espressa dalla Regione Lombardia di un confronto pubblico con gli operatori esperti nelle tecnologie di abbattimento degli inquinanti atmosferici.
Con la supervisione dei tecnici del Servizio Protezione Aria della Regione Lombardia, sono stati creati sei gruppi di lavoro, coordinati da Pierluigi Offredi, responsabile del GL17 della Commissione Ambiente UNI (l’ente di unificazione italiano).per l’elaborazione delle norme tecniche italiane sugli impianti di depurazione aria.
Sono state discusse e approvate in versione definitiva le seguenti schede:
– AC.RI.01 “Abbattitori a carboni attivi – Rigenerazione interna”;
– AC.RE.01 “Abbattitori a carboni attivi – Rigenerazione esterna”;
– AC.RE.02 “Abbattitori a carboni attivi a strato sottile – Rigenerazione esterna”;
– AU.ST.02 “Abbattitore a umido (scrubber a torre)”;
– AU.SV.01 “Abbattitore a umido (scrubber venturi o jet venturi)”;
– BF.01 “Biofiltro aperto”;
– BF.02 “Biofiltro chiuso”;
– PC.T.01 “Combustione termica recuperativa”;
– PC.T.02 “Combustione termica rigenerativa”;
– PC.C.01 “Combustione catalitica”;
– DC.PE.01 “Precipitatore elettrostatico a secco”;
– D.MM.01 “Depolveratore a secco (ciclone e multiciclone)”;
– D.MM.02 “Depolveratore a secco (camera di calma)”
– D.MF.01 “Depolveratore a secco a mezzo filtrante (filtro a maniche o a tasche di tessuto)”;
– D.MF.02 “Depolveratore a secco a mezzo filtrante (filtro a cartucce)”;
– D.MF.03 “Depolveratore a secco a mezzo filtrante (filtro a pannelli)”.
Il documento finale, inserito in una delibera pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Lombardia, è stato presentato al Coordinamento delle Regioni italiane, alle Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente (ARPA), al Ministero dell’Ambiente, all’ANPA, all’ENEA e a tutti gli Enti preposti, al fine di contribuire alla realizzazione delle BAT europee di settore, realizzate presso l’organismo europeo IPPC di Siviglia.
Varie Province e Regioni italiane hanno preso spunto da questo documento per la realizzazione delle procedure autorizzative degl impianti di depurazione.

NORMATIVA TECNICA SUGLI IMPIANTI DI DEPURAZIONE ARIA

Un altro ambito importante in cui si è svolta l’azione di Uniaria è stato quello della normativa tecnica.
Il settore degli impianti di depurazione dedicati alle piccole e medie imprese, si è evoluto soltanto nell’ultimo decennio e pochi si sono posti il problema di una normativa tecnica da applicare a impianti che sono destinati ad una diffusione sempre più capillare. Se ne sono accorti per primi coloro che esportano e si sono trovati di fronte a capitolati e specifiche ben precise.
Oggi poi appare chiaro, a diverse aziende di vari Paesi, che la definizione di specifiche di prodotto rappresenta una difesa della propria produzione contro la concorrenza meno qualificata.
Il gruppo di lavoro GL 7 della Commissione Ambiente UNI, poi trasformato nel GL 17, si è assunto il compito di elaborare una norma sui criteri e requisiti per l’ordinazione, il collaudo, la fornitura e la manutenzione degli impianti per l’abbattimento delle sostanze organiche volatili e delle polveri, affrontando le diverse tipologie impiantistiche presenti sul mercato.

Il lavoro dell’UNI: un punto d’incontro
Ciò che si è realizzato con la costituzione del gruppo di lavoro UNI per la preparazione della norma riguardante gli impianti di depurazione, costituisce un esempio di collaborazione tra operatori industriali ed Enti pubblici competenti, al fine di realizzare un documento attento agli interessi economici, ma con la consapevolezza della funzione di utilità nei confronti degli utilizzatori, degli operatori della prevenzione e del legislatore, che spesso utilizza terminologie e concetti senza far riferimento alle esigenze di uniformità interpretativa.
Del gruppo di lavoro hanno fatto parte, oltre agli esperti delle aziende produttrici e utilizzatrici di impianti di depurazione, anche i rappresentanti dei servizi di protezione ambientale delle Regioni, delle Province e delle ARPA; sono stati inoltre costantemente informati sull’evoluzione dei lavori i Ministeri competenti e tutti gli enti interessati.
Il livello di efficienza e di utilità della norma dipende inevitabilmente dalle capacità e dalle esperienze dei membri del gruppo ed è per questo che è stata data ampia collaborazione da parte di tutte le aziende di UNIARIA, ciascuno con le proprie competenze e la propria esperienza.
La necessità di operare in conformità alle norme tecniche é di estrema attualità e utilità, sia perché molte aziende devono adeguarsi alla normativa nazionale sui limiti di emissione, sia perché la crescente sensibilità ambientale rende sempre più vincolante il rispetto dei limiti di numerose lavorazioni industriali, imponendo a molti utilizzatori la scelta di un sistema di depurazione delle emissioni.
E’ evidente che, a fronte di una conoscenza confusa dei processi e delle tecnologie di abbattimento, diventa facile commettere grossi errori in fase di investimento, per la gioia di tutti quei fornitori di impianti, improvvisati quanto spregiudicati, di cui il nostro Paese è particolarmente fornito e che hanno riempito di “bidoni” (e non solo in senso metaforico) le aziende di mezza Italia.
Le norme UNI sono uno strumento a disposizione degli utilizzatori per impostare in modo corretto le trattative tecniche e commerciali con i propri fornitori, assolvendo così un primo importante servizio che va nella direzione della trasparenza, sulla quale il lavoro normativo pone le proprie fondamenta più solide.

SINTESI DELLA NORMA UNI 10996 “CRITERI E REQUISITI PER L’ORDINAZIONE, IL COLLAUDO, LA FORNITURA E LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI DI DEPURAZIONE ARIA PER L’ABBATTIMENTO DELLE SOSTANZE ORGANICHE VOLATILI”
1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE

La norma definisce i criteri ed i requisiti per l’ordinazione, il collaudo, la fornitura e la manutenzione degli impianti per l’abbattimento delle sostanze organiche volatili presenti nelle emissioni aeriformi (aria, gas) di processi industriali.
Tale norma si applica esclusivamente alle tipologie impiantistiche descritte nelle parti specifiche.

2. RIFERIMENTI

3. PRINCIPI DI FUNZIONAMENTO, CLASSIFICAZIONE E TERMINOLOGIA
3.1 Principi di funzionamento
3.2 Classificazione
3.3 Terminologia

4. DATI PER L’ORDINAZIONE (indicazioni a cura del Committente)

4.1 Dati generali
4.2 Dati di progetto
4.3 Richieste specifiche relative all’impianto di abbattimento

5. DATI PER LA FORNITURA (Indicazioni da fornire al Committente a cura del Costruttore)

5.1 Dati specifici relativi all’impianto
5.2 Garanzie

6. CRITERI DI COLLAUDO

6.1 Tipi di collaudo

7. CRITERI DI MANUTENZIONE E RIPRISTINO
UN ESEMPIO: LA COMBUSTIONE TERMICA, CATALITICA, RIGENERATIVA

La tutela dell’utilizzatore finale è esemplificata nelle modalità di stesura del contratto di fornitura, in cui devono essere presenti, oltre ai dati descritti nella Parte Generale riguardante tutti gli impianti (efficienza dell’impianto, concentrazione degli inquinanti in entrata e in uscita, costi di gestione ecc.) anche parametri specifici dell’impianto, che a titolo di esempio è un combustore.
Va indicato il tipo di impianto fornito, sulla base della classificazione prevista dalla norma, specificando la presenza eventuale di: accorgimenti e dispositivi per l’eliminazione dei picchi di emissione (valido per i combustori rigenerativi); dispositivi supplementari per l’abbattimento degli inquinanti secondari (lavaggio fumi) o per la riduzione della temperatura al camino (raffreddamento fumi); dispositivo per la filtrazione del particolato presente nell’aria di processo.
Vanno specificate le modalità di primo avviamento e di riavviamento dell’impianto a seguito di fermata.
Vanno indicati i seguenti parametri: temperatura di combustione (°C); tempo di permanenza (sec); turbolenza dell’effluente (Re); max concentrazione ammissibile delle SOV nell’effluente; efficienza di combustione (%); rendimento del recupero termico (%); durata del ciclo di inversione (sec). Valido per i rigenerativi; max temperatura esterna dell’impianto.
Vanno indicate: potenzialità termica del bruciatore; grado di minimo del bruciatore; catalizzatore: volume e peso; tipo e percentuale in peso dei materiali attivanti; riempimento: volume e peso; tipo e perdite di carico.
Devono essere presenti dei sistemi di allarme e/o blocco in caso di: temperatura in camera di combustione al di sotto di un minimo stabilito (emissioni fuori norma); temperatura in camera di combustione superiore ad un valore massimo stabilito (surriscaldamento); superamento del LEL o di un suo valore percentuale prestabilito; apparecchiature atte ad impedire il ritorno di fiamma alla linea di collettamento dell’aria di processo
Per le emissioni vanno evidenziati i seguenti parametri: temperatura al camino (°C); concentrazione di COT (riferita ad aria normalizzata – O2 = 21%) (mg/m3); concentrazione di CO (riferita ad aria normalizzata) (mg/m3); concentrazione di NOx (mg/m3); concentrazione di polveri (mg/m3); tenore di ossigeno (%O2); inquinanti secondari: concentrazioni di HCl e Cl2 (mg/m3); microinquinanti; velocità di efflusso dei fumi.
Devono essere espressamente contenute le informazioni relative alle modalità di sostituzione, movimentazione e smaltimento dei materiali ceramici, dei refrattari e dei catalizzatori, nonchè di tutti i rifiuti solidi e/o liquidi prodotti dall’impianto.
Analoghe norme specifiche sono stata preparate per gli impianti di adsorbimento, assorbimento, concentrazione, biofiltrazione, depolverazione, condensazione.

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