Mobili sala

I limiti di concentrazione dei solventi nelle abitazioni in cui sono installati mobili nuovi,stanno creando qualche problema ai produttori italiani che e sport a non al Nord Europa. Dopo la formal dei detocca alle vernici

FRANCO BULIAN (CATAS)

Quando si parla del problema delle emissioni di sostanze organiche volatili nel settore legno-arredo, si intende generalmente che sia implicito il riferimento al problema attualmente più sentito, che è quello delle emissioni in atmosfera. Il concetto può tuttavia essere considerato in termini più generali. L’utilizzo di prodotti di finitura contenenti sostanze organiche volatili si traduce infatti in tre distinte problematiche:

  1. le emissioni a camino
  2. le emissioni interne all’azienda
  3. le emissioni dal prodotto finito.

I primi due punti, e i decreti ad essi collegati, sono ampiamente noti a tutti gli operatori del settore. Il terzo aspetto è invece più recente e quindi anche il meno conosciuto. E’ un tema che parte da indagini sulla qualità dell’aria effettuate in ambienti abitativi da parte di enti che si occupano della salute nei Paesi del nord Europa. Tali ricerche hanno già prodotto notevoli ripercussioni nel settore del legno e dell’arredo, in riferimento ad esempio alla emissione di formaldeide da pannelli, carte e prodotti vernicianti. Attualmente le vernici sono argomento di ulteriori notevoli approfondimenti. Di seguito è riportata una tabella emanata dal DGM di Stoccarda (Comunità tedesca per i mobili), che propone dei limiti di concentrazione di sostanze organiche volatili negli ambienti abitativi, in riferimento alle sostanze potenzialmente emesse dai mobili finiti. Pur non essendo limiti che hanno valore di legge, rimangono comunque dei riferimenti ai quali il consumatore è sensibilizzato. Nel corso del 1996 alcuni mobilieri italiani hanno già avuto riscontri in analisi effettuate sui propri prodotti, con risultati riferiti alla tabella sopra indicata. Le emissioni dal prodotto finito stanno quindi assumendo notevole importanza in una generica valutazione della tipologia di prodotti vernicianti utilizzata e delle relative problematiche conseguenti.

LE VERNICI FOTORETICOLABILI

Per ciò che riguarda le emissioni di sostanze organiche volatili, le vernici fotoreticolabili sono sempre state considerate come una risposta al problema in relazione agli elevati valori di residuo secco teorico di tali prodotti (prossimo al 100 %).  E’ tuttavia noto che, per determinate applicazioni (es. velo) o per l’aspetto superficiale desiderato (es. poro aperto), le vernici fotoreticolabili vengono comunque spesso diluite ottenendo come risultato un prodotto a minor residuo secco. Esiste poi un problema legato alla presenza dello stirene che, come monomero reattivo, viene in larga parte polimerizzato insieme alla resina, ma anche parzialmente emesso a causa della sua volatilità. Lo stirene è una molecola costituita dal 92,2 % di carbonio. Tale valore, rispetto ad altri solventi, penalizza la valutazione delle emissioni in riferimento alla quantità di carbonio totale misurata. A titolo di confronto il contenuto di carbonio nella molecola dell’acetato di butile è pari “solo” al 62 % del suo peso. Per ciò che riguarda l’aspetto delle emissioni dal prodotto finito, anche le vernici fotoreticolabili sono attualmente messe in discussione. Dalle analisi eseguite anche presso il CATAS é emerso che, oltre alla presenza di stirene libero o di altre tipologie di monomeri, nel film di vernice sono state spesso riscontrate certe sostanze “odorose” quali ad esempio la benzaldeide ed il benzoato di metile che si formano nel processo di polimerizzazione dei prodotti U.V. per riarrangiamento dei fotoiniziatori.

QUALI CERTEZZE DAI PRODOTTI FOTORETICOLABILI ALL’ACQUA?

Una nuova gamma di prodotti fotoreticolabili a base acquosa è stata recentemente posta all’attenzione del mercato. L’assenza dello stirene e l’utilizzo dell’acqua quale “diluente” fa certamente presagire che per ciò che riguarda le tematiche delle emissioni, almeno per i punti 1 e 2 specificati nell’introduzione, vi sia un notevole miglioramento. L’affermazione di qualsiasi nuovo prodotto sul mercato, oltre all’aspetto “ecologico”, deve comunque rispondere ad almeno altre tre esigenze prioritarie:

  1. i costi
  2. le caratteristiche estetiche
  3. le caratteristiche tecniche.

Trascurando il primo punto, che evidentemente risulta facilmente parametrizzabile, per gli altri due aspetti sono possibili alcune considerazioni.

L’aspetto estetico comprende un certo numero di proprietà concettualmente non ben definite, le più importanti delle quali possono essere considerate le seguenti:
colore uniforme
brillantezza uniforme
trasparenza
uniformità
soft touch (tocco morbido)
profondità visuale
riflessione speculare.

Le varie proprietà estetiche, o dell’aspetto esteriore, sono basate su valutazioni soggettive. Di conseguenza, l’aspetto esteriore può essere difficilmente (o unicamente) associato a determinate misurazioni. Per ciò che riguarda invece il terzo punto, l’esistenza di un parco normativo molto vasto, che riguarda specificatamente le caratteristiche delle superfici dei mobili, consente invece valutazioni e confronti oggettivi. La presenza di capitolati e marchi di qualità consente inoltre di disporre anche di importanti punti di riferimento in termini prestazionali. In riferimento all’argomento specifico è di estrema rilevanza sottolineare come questi strumenti sono stati utilizzati, in collaborazione con il CATAS, proprio nella fase di messa a punto dei prodotti UV all’acqua da parte di due produttori italiani. In entrambi i casi, i risultati raggiunti possono fare affermare che in termini prestazionali l’introduzione dei prodotti UV all’acqua sul mercato sia certamente in linea con le attuali esigenze del mercato stesso. In conclusione riportiamo l’elenco delle prove che vengono normalmente eseguite presso il CATAS sulle superfici dei mobili per la loro caratterizzazione. A fianco sono pure indicati i requisiti che sono attualmente indicati nell’allegato 1 del regolamento del CATAS per l’assegnazione della certificazione di prodotto CQA per i mobili.

Sostanza ALCANI Valore li mite superi ore (Mobili) (µg / m3) 300
ESTERI 600
GLICOLI ED GLICOLI ETERI 300
CHETONI 200
ALDEIDI 100
TERPENI 300
ALT RI 100
IDROCARBURI AROMATICI 300
SOMMA TOTALE 600

 

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