Vernici per serramenti in legno

Aumentare la durata dei serramenti è l’obbiettivo di tutti gli operatori del settore, che devono combattere la concorrenza sempre più agguerrita dell’alluminio e della plastica. Dopo anni di colpevole inerzia, grazie all’iniziativa di Franco Bulian del Catas, che coordina il Gruppo di lavoro UNI “Finiture per il legno”, anche in Italia è partito finalmente un progetto per realizzare la norma che individuerà i requisiti minimi di resistenza al degrado dei supporti e dei cicli di verniciatura, partendo dall’individuazione dei criteri per una corretta progettazione, costruzione, montaggio e manutenzione del manufatto.

A cura della Redazione

INTRODUZIONE

La protezione dei serramenti in legno con cicli di verniciatura che durino nel tempo, rappresenta la principale sfida con cui i produttori di vernice da molti anni devono confrontarsi, per dare una risposta ai costruttori di serramenti, impegnati nella battaglia commerciale per la conquista delle quote di un mercato sempre più ristretto e quindi più difficile da mantenere. I manufatti in legno sono indiscutibilmente avvantaggiati rispetto a quelli in alluminio e in plastica, perché sono percepiti da tutti come il prodotto di maggior pregio dal punto di vista estetico, però devono scontare anni di pessima qualità costruttiva, che ha contribuito a costruire un’immagine negativa in termini di durata e di difficoltà manutentiva. Si è così diffusa l’idea che sui serramenti in legno la vernice duri poco e la manutenzione sia molto pesante e costosa è ciò ha contribuito a spostare considerevoli quote di mercato dal legno ai materiali alternativi. Molti volenterosi si sono impegnati a spiegare che se un serramento in legno è progettato, costruito, verniciato e montato in modo corretto e se viene fatta la giusta manutenzione durerà nel tempo per moltissimi anni, ma le iniziative sono quasi sempre state individuali, basate su criteri commerciali, senza riuscire a riunire gli sforzi di tutte le componenti interessate. Le difficoltà che hanno incontrato tutti coloro che si sono impegnati a diffondere una “cultura della protezione” sono numerose. Da una parte l’esistenza di numerosi prodotti vernicianti di scarsa qualità ha reso difficile la scelta di cicli efficaci, dall’altra l’estrema frammentazione dei costruttori di serramenti ha consentito la sopravvivenza di aziende che hanno puntato sul prezzo invece che sulla qualità. Le conseguenze di questo perverso meccanismo sono sotto gli occhi di tutti: lamentele che spesso sfociano in contenziosi legali, frequenti richieste di danni e una generale disaffezione degli acquirenti finali per un prodotto giudicato pregiato, ma difficile da gestire, per cui molte volte si preferisce comprare un prodotto meno pregiato, ma che si ritiene più affidabile nel tempo. A tutto ciò va aggiunta anche l’oggettiva varietà e complessità dei parametri che incidono sulla durata dei serramenti in legno, la cui produzione richiede un bagaglio di conoscenze e di accorgimenti produttivi molto complesso, non particolarmente diffuso tra gli operatori del settore.

UNA NORMA PER SCEGLIERE IL CICLO GIUSTO

Il Gruppo di lavoro UNI/CT 022/ GL 07 “Finiture per il legno”, coordinato da Franco Bulian del Catas, lo scorso novembre ha inoltrato alla Commissione Legno dell’UNI (l’ente di unificazione italiano) il progetto U40006610 “Finiture per il legno per serramenti – Requisiti minimi di resistenza al degrado dei supporti e dei cicli di verniciatura”, per essere sottoposto alla formale inchiesta pubblica preliminare: i lavori quindi cominceranno nei prossimi giorni ed è auspicabile che si concludano entro la fine dell’anno, in modo da fornire agli operatori del settore uno strumento che è di fondamentale importanza e la cui disponibilità non è più ulteriormente differibile nel tempo. La norma definirà i requisiti minimi per i materiali ed i processi impiegati nella realizzazione dei serramenti con strutture di legno, affinché resistano al degrado provocato da fenomeni di invecchiamento fisico e biologico. Sarà rivolta principalmente ai produttori e verniciatori di serramenti di legno, agli importatori e distributori, ai produttori di vernici per legno, ai progettisti e prescrittori, ma sarà di estrema utilità soprattutto per i consumatori finali, cioè gli acquirenti di serramenti, che finalmente potranno acquistare prodotti realizzati nel rispetto di precisi requisiti prestazionali, come già avviene nei Paesi più evoluti, che da tempo hanno a disposizione norme tecniche a cui i costruttori si sono pienamente adeguati, nonostante si tratti di procedure non vincolanti. In particolare nei Paesi nordici, il rispetto delle norme tecniche e dei requisiti minimi per i materiali ed i processi impiegati nella realizzazione dei manufatti, fa parte di una cultura aziendale fondata sull’attenzione verso le esigenze del consumatore e sulla qualità produttiva. La norma vuole essere un punto di riferimento per la resistenza all’invecchiamento dei serramenti di legno, considerando che tale caratteristica dipende da un insieme di fattori legati non solo alla natura e alla composizione dei materiali utilizzati, ma anche alle lavorazioni che vengono eseguite per la realizzazione del prodotto finito. E’ ormai ben chiara a tutti gli operatori del settore la necessità di definire i fattori che svolgono un ruolo determinante nella resistenza all’invecchiamento di un serramento di legno esposto all’esterno, indicando le strategie e le scelte più opportune da effettuare per affrontare ciascuno dei fattori di degrado. Il lavoro normativo dovrà quindi definire i rapporti tra fornitori di materie prime e produttori di serramenti, fornendo al mercato uno strumento utile alla commercializzazione e all’acquisto basato su criteri chiari e trasparenti di beni che sono soggetti a fenomeni di degrado, considerata la loro destinazione d’uso, facendo ordine nell’attuale situazione dominata da “garanzie” sui cicli di verniciatura, spesso soggette a vincoli e prescrizioni quanto meno variabili in funzione del fornitore. La norma sarà inoltre uno strumento utile anche in caso di reclami o contestazioni, che attualmente ricadono spesso in una situazione di estrema incertezza per tutte le parti coinvolte.
Partecipano al Gruppo di lavoro: Catas, ICA, Federlegno Arredo, Verinlegno, Ivm Chemicals, Mapei, Sherwin-Williams Italy, Chimiver Panseri, Vinavil, Sirca, Akzo Nobel Coatings, Adler Italia. E’ ovviamente auspicabile un’ampia partecipazione di tutti gli operatori del settore, al fine di realizzare una norma condivisa e completa, che rispetti gli interessi e le esigenze di tutte le parti coinvolte, ma  soprattutto dei consumatori finali, che sono sempre scarsamente rappresentati nei lavori normativi.

I REQUISITI TEDESCHI

Esistono già normative, applicate in vari Paesi, che stabiliscono procedure di prova e criteri di misurazione a cui fare riferimento per definire i requisiti minimi di un prodotto verniciante e verificarne l’idoneità ad un determinato impiego. Per i serramenti è però necessario definire anche altri parametri:
– modalità di progettazione e costruzione del serramento;
– caratteristiche delle varie specie legnose;
– modalità di lavorazione del legno grezzo;
– caratteristiche dei prodotti, dei cicli e dei parametri di verniciatura;
– modalità di sigillatura del vetro e guarnizioni adatte;
– modalità di montaggio in cantiere;
– modalità di pulizia e manutenzione.
Per fare un esempio di quello che verrà realizzato dal Gruppo di lavoro italiano, pubblichiamo una sintesi del documento realizzato qualche anno fa in Germania. La scheda VFF HO.03 “Requisiti per sistemi di verniciatura per finestre, porte esterne e facciate in legno e legno-alluminio”, è il frutto del lavoro del Consorzio dei produttori tedeschi di finestre e facciate, a cui hanno collaborato i maggiori specialisti del settore: Fraunhofer-Institut für Holzforschung; WilhelmKlauditz-Institut (WKI) Brunsviga; Institut für Oberflächentechnik, Schwäbisch Gmünd; Institut für Fenstertechnik Rosenheim; Gruppo tecnico di lavoro verniciatura industriale dell’associazione tedesca dell’industria tedesca vernici e inchiostri per stampa (Verband der deutschen Lack und Druckfar-benindustrie e.v., VdL,), Francoforte sul Meno; Tischler Schreiner Deutschland, Berlino. L’obiettivo primario della scheda tecnica VFF HO.03 è quello di stabilire le caratteristiche dei sistemi e dei cicli di verniciatura esistenti e la loro applicazione negli impianti di produzione degli elementi in legno a stabilità dimensionale (cioè serramenti e infissi), come richiesto dalle disposizioni di qualità e prova per infissi (RAL-GZ 695), mediante l’introduzione di requisiti qualitativi e la determinazione di metodi di prova idonei. Queste caratteristiche si basano sullo stato attuale della normazione e su altri metodi di prova derivanti dall’attività di ricerca e sviluppo di alcuni enti specializzati nella materia: IFT Rosenheim, Gruppo tecnico di lavoro verniciatura industriale dell’associazione tedesca dell’industria tedesca vernici e inchiostri per stampa (VdL) e Istituto Fraunhofer per la ricerca sul legno (Wilhelm-Klauditz-Institut , WKI).
Per gli operatori tedeschi, l’applicazione della Scheda tecnica, anche in considerazione delle disposizioni legislative presenti e future in materia ambientale, la scelta di legni idonei e una progettazione innovativa degli infissi, costituisce un contributo importante al mantenimento della quota di mercato degli elementi a stabilità dimensionale in legno. Gli esperti hanno ritenuto che la prova e la valutazione delle verniciature su legno all’esterno secondo la norma EN 927-3, pur fornendo indicazioni sull’applicabilità generale dei sistemi vernicianti su elementi a stabilità dimensionale, consente solamente di valutare la conformità a requisiti minimi, un criterio che per i sistemi di verniciatura per elementi a stabilità dimensionale non è sufficiente dal punto di vista tecnico e qualitativo. Si è reso quindi necessario un ampliamento delle condizioni di svolgimento e valutazione delle prove, per cui la scheda tecnica ha sviluppato nel dettaglio i seguenti argomenti:
– campo di applicazione;
– requisiti per l’applicazione (compatibilità di guarnizioni e sigillanti, alterazioni cromatiche causate da intonaci o malte e alterazioni cromatiche causate da metalli);
dimostrazioni per i sistemi di verniciatura;
– requisiti minimi (invecchiamento naturale secondo la EN 927-3 e requisiti prestazionali secondo la EN 927-2; blocking;
– adesione umida; elasticità e dilatabilità;
– requisiti aggiuntivi dei sistemi di verniciatura; invecchiamento naturale di superfici esposte a sollecitazioni speciali;
– prova della protezione contro l’umidità;
– invecchiamento artificiale secondo la EN 927-6;
– permeabilità ai raggi UV e trasparenza;
– protezione chimica preservante del legno;
– protezione del film contro la formazione di muffe;
– controllo di produzione interno, collaudo finale, manutenzione, smaltimento di infissi in legno dopo l’uso.
La Scheda tecnica si applica alla valutazione di sistemi di verniciatura utilizzati prima dell’installazione, impiegati in impianti per la produzione di infissi secondo la norma EN 14351-1, ad esempio finestre e porte esterne in legno e in legno congiuntamente ad altri materiali (come metallo, vetro e materie plastiche), o di altri elementi in legno a stabilità dimensionale, ad esempio facciate continue secondo la norma EN 13830 e manufatti per esterno. Vengono inoltre fornite informazioni sulla necessità e l’esecuzione della protezione chimica preventiva del legno eventualmente necessaria. La Scheda tecnica si rivolge a tutti coloro che sono coinvolti nella produzione di infissi in legno e nella loro verniciatura in impianti prosuttivi e dunque non solo agli specialisti operanti nella produzione di vernici e in enti di ricerca, ma anche agli operatori di aziende produttrici di serramenti e ai verniciatori conto terzi.
La verniciatura effettuata al di fuori di impianti produttvi (ad esempio eseguita a mano con pennelli) non rientra nell’oggetto della Scheda tecnica.