SOS mancano le materie prime

In un anno l’acetato di butile è cresciuto del 143%, l’acetone del 146%, l’MIBK (Metilisobutilchetone) del 185%!!! Impennata dei prezzi e shortage: è ora di fare scorta di vernici e diluenti? I fornitori lanciano l’SOS: mancano le materie prime. Nel frattempo c’è chi ci guadagna: “…per alcune linee di prodotti commodity, come ad esempio gli isocianati, BASF è stata in grado di incrementare significativamente i margini…”

UN PROBLEMA GLOBALE

Il grano è salito del 31%, il rame del 50%, il petrolio è cresciuto di un terzo e l’allarme inflazione è già scattato! Trasportare un container da 12 metri dall’Asia all’Europa è passato dai duemila dollari dell’autunno scorso a novemila, in alcuni casi a 12 mila attuali. I costi sono aumentati significativamente anche sulla rotta del Pacifico, tra l’Asia e le Americhe.
Il vertiginoso aumento dei prezzi delle materie prime, alcune delle quali cominciano a scarseggiare, sta creando molte preoccupazioni tra gli utilizzatori di prodotti vernicianti, che si stanno chiedendo quali saranno le conseguenze, a breve e medio termine, sui prezzi delle vernici e dei diluenti che acquistano, dato che perfino il prezzo delle latte in banda stagnata è salito del 20%.
Abbiamo chiesto un parere agli operatori del settore.

QUALI SONO LE CAUSE DEGLI AUMENTI DELLE MATERIE PRIME?

Secondo alcuni gli aumenti sono dovuti a mancanza di arrivi di materiale dall’estremo oriente (Cina) e alla manutenzione straordinaria di alcuni impianti europei obsoleti. Per altri si tratta di una speculazione da parte dei produttori di materie prime, al fine di incrementare le marginalità. Un incremento giudicato insensato in un momento difficile per la situazione economica in cui versa la nostra economia.

QUAL E’ L’EFFETTO SUI PREZZI DEI PRODOTTI VERNICIANTI?

A gennaio e febbraio non tutti hanno aumentato i listini, se non per qualche prodotto particolare, ma a partire da marzo, sono stati richiesti (non sappiamo se ottenuti) aumenti tra il 5% e il 10%.

SOS: MANCANO LE MATERIE PRIME (ISOCIANATI, BIOSSIDO TITANIO, SILICI). CI SARANNO PROBLEMI DI APPROVVIGIONAMENTO PER GLI UTILIZZATORI? 

La mancanza di materie prime ha fatto slittare la consegna di alcuni ordini, costringendo i produttori a modificare le formulazioni laddove possibile, senza modificare le prestazioni dei prodotti. Dal mese di marzo ci sono serie difficoltà nel reperimento di alcune materie prime.

SOS: MANCANO LE MATERIE PRIME: SHORTAGE GLOBALE

Periodicamente la carenza di materie prime colpisce il mercato delle vernici, ma questa volta il fenomeno si presenta in un momento in cui le aziende sono impegnate nel rilancio dopo la pesante crisi pandemica, che nel 2020 ha causato un calo generale delle vendite, quantificabile intorno al 10%.
Alcuni fra i principali colossi petrolchimici mondiali hanno fatto ricorso all’uso delle “Cause di forza maggiore”, dichiarando di fatto il fermo produttivo dei loro impianti.
Lo shortage di materie prime condiziona inevitabilmente l’attività dei trasformatori, che si trovano spesso ad affrontare cancellazioni di consegne già confermate, provocando sospensioni temporanee della produzione e la conseguente impossibilità ad adempiere agli obblighi contrattuali verso i propri clienti.
La scarsità di informazioni contenute nelle dichiarazioni di “Forza maggiore” rende difficile valutare l’esistenza dei criteri necessari per la validità di questo stato e porta i trasformatori a sospettare che dietro le chiusure ci sia in realtà un intento speculativo.
L’eccessivo divario tra domanda e offerta, purtroppo, oltre a rendere difficili le future attività di approvvigionamento continuerà a condizionare irrimediabilmente il livello dei prezzi, disagio che purtroppo non tarderà a ripercuotersi sull’intero sistema manifatturiero, sino a raggiungere i consumatori finali.
In questa situazione non sono da escludere fenomeni di accaparramento, cioè di acquisto di materie prime scarsamente disponibili sul mercato, allo scopo di rivenderle a un prezzo fortemente maggiorato.

IL BIOSSIDO DI TITANIO

La carenza di container in Cina è una delle principali preoccupazioni per gli operatori del settore e molti hanno dovuto affrontare ritardi nelle spedizioni, il che potrebbe accentuare il problema degli approvvigionamenti. Il periodo delle vacanze del capodanno lunare ha contribuito alla riduzione della produzione di alcuni stabilimenti, interrotta per lavori di manutenzione.
In Europa l’offerta si è ridotta nel primo trimestre, perché i fornitori europei hanno diminuito le importazioni dall’Asia. La forte domanda dai mercati asiatici sta spingendo al rialzo i prezzi: la ripresa inaspettatamente rapida in Cina sta alimentando la domanda di materie prime essenziali. La difficoltà di importazione è aggravata dall’impennata dei costi del trasporto marittimo, dovuta alla carenza globale di container.
Problemi simili stanno interessando il mercato delle resine poliestere, con la chiusura di stabilimenti a Singapore e in Svezia e un’esplosione in una fabbrica in Cina, che si aggiunge alle difficoltà.
Tutto ciò porta i fornitori a dirottare i prodotti sui loro mercati asiatici piuttosto che in Europa, spingendo ulteriormente verso l’alto i prezzi.
Ci sono anche problemi con il bisfenolo-A, con le scorte che vengono dirottate sui policarbonati.
Anche il neopentil glicole e il metanolo sono segnalati per la loro scarsità, con costi di spedizione in crescita nel 2021.
Questa complessa combinazione di maggiore domanda, capacità e problemi di offerta, insieme a una disponibilità limitata di risorse di trasporto, aumenta l’incertezza nel mercato e fa salire drasticamente i prezzi delle materie prime.

IL TDI

Il mercato europeo dei TDI è stato influenzato da due eventi dal settembre 2020, che hanno ridotto la produzione fino al 70%. I produttori chimici tedeschi BASF e Covestro hanno dichiarato “Forza maggiore” sulla fornitura di TDI negli ultimi mesi, per cui le carenze di approvvigionamento potrebbero durare fino alla fine dell’anno, causando potenzialmente interruzioni temporanee della produzione presso i clienti con livelli di stock più bassi.
BASF ha dichiarato forza maggiore nel suo stabilimento di Ludwigshafen, mentre Covestro ha avuto un guasto alla pompa nello stabilimento di Dormagen. Entrambe le unità TDI interessate rappresentano la maggior parte della fornitura europea, con una capacità di 300.000 tonnellate/anno ciascuna. Altri attori in Europa includono BorsodChem, che gestisce uno stabilimento in Ungheria, e l’impianto di Vencorex a Point-de-Claix, in Francia.

I PREZZI DI MARZO

Comments

  1. Anche l’acciaio in coils sta scarseggiando mentre l’acciaio inox sembra che raddoppi il suo costo .
    E qualcuno vuole chiudere l’acciaieria di Taranto!!
    Così poi compreremo in Germania l’acciaio al prezzo che ci metterà fuori mercato.c

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *