verniciatura delle sedie

Un accurato censimento ha consentito di fotografare la realtà ambientale del “Triangolo della sedia”, in modo da poter valutare l’impatto dell’applicazione della direttiva europea sull’emissione dei solventi prodotte dalla verniciatura delle sedie in legno

UNA RICERCA CAPILLARE

A seguito di un “accordo di programma” stipulato con il Ministero dell’Ambiente, l’Enea, nell’ambito di un’indagine su tutto il territorio nazionale, ha conferito a CATAS S.p.A. l’incarico di effettuare uno studio nel “distretto della sedia” finalizzato ad individuare un percorso ideale per il recepimento della direttiva comunitaria (1999/13/CE) “sulla limitazione di composti organici volatili dovuti all’uso di solventi in talune attività e in taluni impianti”. Lo scopo era quello di acquisire, in via preliminare, informazioni per procedere successivamente alla trasposizione della direttiva europea, sulla base di adeguate conoscenze delle realtà industriali italiane che la direttiva stessa coinvolge. L’ambito territoriale del “distretto della sedia” fornisce un caso interessante per tale studio. Quello della verniciatura del legno infatti sembra essere uno dei settori produttivi più coinvolti nell’emissione di composti organici volatili in atmosfera. Il programma di lavoro, iniziato nel mese di settembre 2000, è durato 2 anni, suddivisi in tre fasi intermedie. La prima fase dello studio ha riguardato la valutazione dell’impatto ambientale del distretto della sedia tramite un censimento, per il quale sono state interpellate tutte le aziende insediate nel territorio, ponendo una particolare attenzione a quelle al cui interno si svolgono operazioni di verniciatura del legno. La finalità del censimento è stata quella di stimare in modo attendibile, per quantità e concentrazione, i solventi emessi durante le varie fasi della lavorazione. Lo studio è proseguito con l’individuazione di una metodologia per la redazione di un Piano Gestione Solventi (PGS), strumento previsto dalla direttiva europea per razionalizzare e conoscere, in ciascuna azienda, le quantità di solvente consumate e l’iter seguito dai solventi introdotti. Successivamente, è stato affrontato il problema dell’adeguamento della qualità ambientale del distretto, con ricerche specificatamente rivolte al miglioramento delle tecnologie utilizzate. È stata anche eseguita un’analisi socio-economica del distretto industriale e specificatamente delle aziende campione, con l’esame del ciclo tecnologico della verniciatura dei manufatti in legno. Sono state descritte le principali materie prime coinvolte nell’emissione di solventi ed analizzati gli aspetti ambientali significativi delle aziende che operano nel settore della verniciatura del legno. Particolare attenzione è stata dedicata allo studio dell’utilizzo di composti organici volatili nelle aziende campione.

L’IMPATTO AMBIENTALE

La prima fase del progetto di ricerca, costituita dal censimento delle aziende del distretto, aveva i seguenti obiettivi principali:
quantificare l’entità dei consumi di composti organici volatili all’interno delle aziende insediate nel distretto industriale che effettuano operazioni di verniciatura di manufatti in legno;
§valutare il numero di aziende insediate nel distretto industriale interessate alla direttiva europea sui solventi (1999/13/CE);
fotografare la realtà ambientale del distretto industriale ed individuare gli aspetti ambientali significativi connessi al ciclo produttivo;
elaborare alcuni indicatori significativi dell’efficienza ambientale;
raccogliere una banca dati sui processi e sulle materie prime utilizzate nel distretto della sedia per poter, nelle fasi successive del progetto di ricerca, valutare dal punto di vista tecnico ed economico la possibilità di adeguamento delle imprese alla normativa europea, con ricerche specificatamente rivolte al miglioramento delle tecnologie utilizzate elaborando delle BAT-NEEC (“Best available techniques not exceeding excessive costs” – “Migliori tecniche disponibili non eccessivamente costose”) di distretto.

LE AZIENDE ANALIZZATE

Il “distretto della sedia” è un’area del Friuli centro-orientale, originariamente delimitata dai comuni di Manzano, San Giovanni al Natisone e Corno di Rosazzo della Provincia di Udine e successivamente estesa, secondo la legge regionale 27/1999 (Istituzione del distretto industriale denominato “Distretto della sedia”, deliberazione della giunta regionale del 3 marzo 2000) ad altri sette comuni limitrofi appartenenti alla Provincia di Udine. Oltre ai 10 comuni individuati dalla legge regionale che istituisce il “Distretto della sedia”, in questa analisi sono state considerate le aziende insediate in un ambito territoriale allargato ai comuni in seguito elencati delle province di Udine e Gorizia: Aiello del Friuli, Buttrio, Capriva, Chiopris Viscone, Cividale del Friuli, Cormons, Corno di Rosazzo, Manzano, Mariano del Friuli, Medea, Moimacco, Palmanova, Pavia di Udine, Premariacco, Romans d’Isonzo, San Giovanni al Natisone, Santa Maria La Longa, San Vito al Torre, Trivignano Udinese, Visco. Da una lista di circa 1300 aziende che lavorano nel settore del legno e del mobile e fanno parte del distretto della sedia descritto, tramite una rielaborazione dei dati MUD, sono state selezionate 176 aziende all’interno delle quali vengono svolte operazioni di verniciatura del legno valutando i codici CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti) dei rifiuti dichiarati (in particolare sono stati esaminati i rifiuti con codice CER 08 (rifiuti da produzione, formulazione, fornitura ed uso (PFFU) di rivestimenti (pitture e vernici e smalti vetrati), sigillanti e inchiostri per stampa). Tra le 176 aziende che effettuano operazioni di verniciatura del legno individuate:
110 sono state intervistate;
44 hanno rifiutato l’intervista;
19 aziende pur dimostrandosi disponibili ed interessate al progetto non hanno definito l’appuntamento per l’intervista né hanno inviato il questionario compilato;
3 aziende hanno aperto l’attività nel 2000 perciò non avevano a disposizione i dati del biennio di interesse (’98 e ’99).
La campagna di rilevazione è stata supportata dall’IRTEF, un istituto regionale di ricerca e sondaggi. Essa è consistita anche in visite dirette a tutte le imprese che verniciano nel distretto. Nella campagna di rilevazione erano compresi momenti di confronto e di analisi critica dei dati raccolti che, in alcuni casi, hanno richiesto una riverifica diretta presso le aziende. Alla campagna di rilevazione dei dati aziendali è stata affiancata anche una campagna di prelievi, nelle aziende, di prodotti vernicianti pronti all’uso, che sono poi stati analizzati presso i laboratori del CATAS. I dati raccolti, verificati e validati, sono stati poi inseriti in un tracciato record utilizzando un sistema software SPSS®

IL QUADRO SOCIO-ECONOMICO

La ricerca ha dimostrato che, rispetto agli 11 comuni compresi nella definizione giuridica di distretto, l’attività è prevalentemente concentrata nei comuni di Manzano, San Giovanni al Natisone, Pavia di Udine e Premariacco, dove sono concentrate circa l’80% delle imprese e degli addetti. il distretto sta tendendo ad assumere una struttura abbastanza tipica di questa forma di sviluppo industriale negli anni recenti: costituita non tanto e semplicemente da un grande numero di piccole imprese indifferenziate, come vorrebbe una “vulgata” abbastanza tradizionale. La struttura emergente è invece caratterizzata da un certo numero di imprese leader, di dimensioni e importanza notevolmente maggiore, intorno alle quali si polarizza l’attività delle imprese minori, che agiscono in buona parte in qualità di sub-fornitori delle imprese principali. Questa caratteristica si rispecchia anche nella struttura del management delle imprese, dominata dalla figura del manager-imprenditoreproprietario e, con un ruolo minore e confinato alle imprese maggiori, dei manager dipendenti. Dal punto di vista dell’organizzazione della divisione verticale del lavoro, si evidenzia una notevole specializzazione, che si sostanzia in un intenso processo di scambio e complementarità fra le imprese collocate nei vari stadi della filiera. Le imprese del distretto, in particolare quelle minori, si caratterizzano per una spiccata vocazione ad occuparsi solo di alcune e ben individuate fasi della filiera produttiva. Solo poche imprese infatti si dedicano al ciclo produttivo integrato. A questa divisione del lavoro in senso verticale si accompagna anche una notevole specializzazione a livello orizzontale, in funzione delle caratteristiche dei prodotti finiti e dei mercati di sbocco. Tipologie di prodotto (es. sedie, tavoli, imbottiti etc), tipologie di materiali lavorati (legno, metalli, materiali plastici), segmentazione dei mercati finali (grande distribuzione o nicchie di mercato; mercato nazionale o internazionale) sono rappresentate in genere da specifiche imprese; anche qui, l’offerta di gamme complete e trasversali rispetto alle categorie citate rappresenta l’eccezione più che la regola. Un ulteriore elemento di differenziazione è rappresentato dalle cosiddette imprese che non agiscono direttamente nel ciclo produttivo della sedia, ma operano in settori complementari e collegati (es. colle, vernici, beni strumentali). Si individuano almeno quattro tipologie di imprese che possono essere utilizzate per rappresentare la popolazione del distretto:

  • imprese che producono prodotti finiti per il mercato finale;
  • imprese che producono prodotti finiti per conto di altre imprese (sub-fornitori di capacità, privi di rete commerciale);
  • imprese che producono semilavorati e componenti;
  • imprese che effettuano lavorazioni per conto terzi (fra le quali di particolare rilevanza per il presente studio è quella di verniciatura).

La ricerca ha dimostrato che sono le imprese maggiori, come del resto è lecito attendersi, quelle che operano come produttori che si rivolgono al mercato finale. Risulta in ogni caso un’evoluzione che, negli ultimi due decenni, ha significativamente trasformato la struttura portante del distretto e il suo posizionamento sul mercato. Se ancora negli anni ‘70 questo poteva considerarsi dominato da attività prevalentemente artigianali effettuate per conto di produttori di mobili e arredamenti con sede soprattutto al di fuori del distretto (e dunque, l’intero distretto poteva caratterizzarsi come “sub-fornitore” di altre attività a prevalente vocazione commerciale), negli ultimi anni si è realizzato uno sforzo verso l’integrazione a valle, che ha pienamente internalizzato il rapporto con il mercato finale. Ciò nonostante, ancora oltre l’80% delle imprese del distretto opera su commessa (può cioè essere considerato come un sub-fornitore) e questo è un ulteriore segnale della crescente polarizzazione delle attività distrettuali. Oggi quasi il 90% delle imprese maggiori esporta oltre la metà del proprio fatturato; questa percentuale scende al 16% per le imprese minori. Fra i principali paesi destinatari possiamo individuare la Germania, che rappresenta il principale mercato per oltre il 40% delle imprese. Significative sono anche le esportazioni verso Francia, Regno Unito, Austria e Olanda.

LE AZIENDE CHE EFFETTUANO OPERAZIONI DI VERNICIATURA

Sono state selezionate 176 imprese che effettuano operazioni di verniciatura nell’ambito territoriale (vedi tab. I). Tutte le aziende che effettuano operazioni di verniciatura sono di piccole dimensioni; il 76% impiega meno di 20 addetti, mentre ben il 45% meno di 10. È interessante notare l’appartenenza di gran parte delle aziende del distretto intervistate alla Confederazione Nazionale dell’Artigianato (CNA). Ben il 33% delle aziende intervistate ha dichiarato di non appartenere a nessuna categoria imprenditoriale. Questo dato può sollevare qualche dubbio sulla capacità aggregativa delle imprese e quindi sulla eventuale possibilità di instaurare una sorta di “politica di distretto”. Le piccole dimensioni delle aziende intervistate emergono anche analizzando i dati dimensionali dei capannoni dove vengono effettuate le lavorazioni. La maggior parte delle aziende svolge le lavorazioni in edifici di piccole dimensioni con una superficie coperta compresa tra 150 e 1.000 m2.  Nel corso delle interviste è inoltre emerso che l’ubicazione delle aziende non è confinata in aree a destinazione prettamente industriale evidenziando una situazione nota, quella dei centri abitati che si sono sviluppati successivamente in funzione delle esigenze industriali del territorio; infatti quasi tutte le aziende hanno aree sensibili nel raggio di due chilometri: il 69% vicino a centri abitati, il 26% a scuole, il 46% a corsi idrici, il 2% ad ospedali, il 2% a parchi. Per quanto riguarda il fatturato, sono stati esaminati i dati forniti da 96 imprese (vedi tabella II). Il fatturato specifico per addetto è pari a 279 milioni di lire.

CLASSI DI ADDETTI NUMERO DI AZIENDE TOTALE ADDETTI NUMERO MEDIO ADDETTI
 

meno di 3

 

14

 

36

 

2,6

da 4 a 10 66 459 7,0
da 11 a 20 53 760 14,3
da 21 a 50 26 841 32,4
da 51 a 100 11 719 65,4
da 101 a 150 4 508 127,0
da 151 a 200 0 0 0,0
da 201 a 250 1 213 213,0
maggiore di 251 1 400 400,0
Totale 176 3.936 22,4

Tabella I – Classi di addetti nelle aziende che effettuano operazioni di verniciatura insediate nel distretto industriale, numero di aziende, totale addetti e numero medio di addetti appartenenti a ciascuna classe

 

Classi di fatturato in miliardi di Lire Numero di aziende Numero di addetti Totale fatturato Fatturato/aziende Fatturato/addetti in milioni di Lire
minore di 0,5 16 69 5,56 0,347 81
da 0,51 a 1 15 97 11,48 0,765 118
da 1,1 a 1,5 16 164 19,24 1,203 117
da 1,51 a 2 10 109 16,86 1,686 155
da 2,1 a 2,5 6 81 13,77 2,294 169
da 2,51 a 3 5 84 14,35 2,870 171
da 3,1 a 3,5 4 68 13,29 3,322 195
da 3,51 a 6 3 53 13,99 4,666 264
da 6,1 a 8,5 6 192 44,95 7,491 234
da 8,51 a 16 7 430 87,63 12,519 204
da 16,1 a 25 4 320 90,45 22,614 283
da 33 a 62 3 226 133,00 44,333 588
maggiore di 62 1 213 123,33 123,330 579
Totale 96 2.106 587,91 6,124 0,279

Tabella II – Fatturato relativo al 1999 (587,91 miliardi di lire), dichiarato da 96 imprese che effettuano operazioni di verniciatura

Continua nella parte 2

A CURA DEL CATAS