Un’approfondita ricerca ha consentito di fotografare la realtà ambientale del “Triangolo della sedia”, in modo da poter valutare l’impatto dell’applicazione della direttiva europea sull’emissione dei solventi prodotte dalla verniciatura delle sedie in legno
A CURA DEL CATAS
LE MATERIE PRIME E I PRODOTTI AUSILIARI
In questo articolo si descrivono le principali materie prime e i prodotti ausiliari utilizzati, dedicando maggiore attenzione ai prodotti contenenti sostanze organiche volatili (SOV).
LE SPECIE LEGNOSE
Quasi tutte le aziende si approvvigionano sia di semilavorati che di tavolame. Molte aziende acquistano la materia prima e la lavorano solo parzialmente all’interno del sito aziendale, poiché la cedono, in parte, a siti esterni per le successive lavorazioni. La specie legnosa maggiormente utilizzata è il faggio, che rappresenta circa il 90% della totalità di legno utilizzato. Oltre al faggio, le specie legnose maggiormente utilizzate sono nell’ordine: il pino, il rovere, la betulla ed il frassino. In minore misura vengono utilizzati anche: ontano, carpino, moganoidi, tiglio, abete, alder, noce, ciliegio, hemlock, acero, toulipiè, douglas e yellow pine.
Gli scarti della lavorazione del legno per la realizzazione dei semilavorati sono considerevoli e dipendono da molti fattori quali:
– la specie legnosa utilizzata (presenza di nodi, macchie, etc.);
– la qualità del prodotto desiderata;
– la tipologia di sedia realizzata;
– la forma dei singoli componenti della sedia (elementi diritti, sagomati, etc.);
– i macchinari utilizzati nella lavorazione.
Il dato medio di consumo riconosciuto dai tecnici delle aziende nel distretto, basato sull’esperienza di molti anni di produzione, è di 15÷20 dm3 di legno per ogni sedia.
I PRODOTTI PER LA SBIANCATURA
La sbiancatura del legno rappresenta, a volte, la prima fase del ciclo di finitura di una sedia. Viene eseguita per schiarire il colore naturale del legno, ottenendo superfici molto chiare, per uniformare l’aspetto iniziale degli elementi e per ovviare alla presenza di macchie nel legno di provenienza naturale e non. La successiva fase di tinteggiatura risulterà così più omogenea sia tra gli elementi di una stessa sedia, che tra sedie diverse appartenenti ad uno stesso lotto. La decolorazione del legno si esegue utilizzando opportune soluzioni con le quali vengono trattate le superfici legnose. La sostanza solitamente impiegata è l’acqua ossigenata in miscela con l’ammoniaca o sali basici (carbonati). Meno frequente è l’impiego di acido ossalico o di altre sostanze note dalla letteratura (soluzioni di ipoclorito). L’applicazione viene fatta normalmente per immersione ma, per operazioni limitate, anche manualmente con spugne.
LE TINTE
Figura. 1 – Quantità in kg di tinte all’acqua e a solvente utilizzate nel 1999 dalle aziende del distretto industriale intervistate
Le tinte sono soluzioni ottenute sciogliendo sostanze coloranti e/o disperdendo pigmenti in un solvente organico (per le tinte a solvente) o in acqua (per le tinte ad acqua). Esse conferiscono la colorazione desiderata al supporto legnoso, senza nasconderne le venature. Spesso è presente anche una piccola quantità di resina. Nelle tinte a solvente la frazione volatile (circa il 95%) è costituita per intero da solventi organici volatili (alcoli, chetoni e glicoli-eteri); nella frazione volatile delle tinte a base acquosa è quasi sempre presente, oltre all’acqua, una quota (circa il 10%) di solventi organici (generalmente glicoli-eteri). La scelta tra le due tipologie di prodotto, dipende oltre che dalla colorazione desiderata, da fattori quali: la specie legnosa, le modalità di applicazione, i tempi di essiccazione imposti dall’organizzazione del ciclo produttivo, la qualità estetica del risultato. Come evidenziato nella figura 4, sono ben 60 le aziende che utilizzano esclusivamente tinte all’acqua, mentre 33 utilizzano sia tinte all’acqua che a solvente. Nonostante il quantitativo di tinte all’acqua sia il 71,24% del totale, il solvente contenuto in quelle a solvente rappresenta il 79,31% del solvente totale contenuto nelle tinte (somma del solvente contenuto nelle tinte all’acqua e in quelle a solvente).
Tinta solvente | Composizione della frazione volatile (% Concentrazione) | Altre informazioni | |||||
Identificazione del preparato | % RS | Peso specifico (Kg/l) a 20° C | Acetone | 2-Butossietossi etanolo | Toluene | Xileni |
Classi di solventi secondo il D.M. del 12.07.1990 (%SOV tabella D) |
Tinta ciliegio su faggio | 1,66 | 0,829 | 80-84 | 2-2,5 | 1,66 | 1,66 | non disponibili |
Tinta ciliegio | 1,28 | 0,827 | 76-80 | – | – | – | non disponibili |
Tinta a solvente noce | 4,44 | 0,830 | – | 4,5-6,5 | 21-24 | – | Classe 3 (11,79)
Classe 4 (31,45) Classe 5 (56,3) |
Tinta solvente antico scuro su pino | 3,67 | 0,9 | – | 0,5-1,5 | – | 0,5-1,5 | Classe 3 (36,71)
Classe 4 (3,19) Classe 5 (56,42) |
Tinta noce | 12 | 1,1 | 84-88 | – | – | – | Classe 3 (0,247)
Classe 5 (87,66) |
Figura. 2 – Descrizione di alcune caratteristiche chimico-fisiche delle tinte a solvente utilizzate dalle aziende intervistate (dati ricavati dalle schede tecniche e di sicurezza raccolte presso le aziende nel corso dell’intervista)
Identificazione del preparato | % RS | Peso specifico (Kg/l) a 20° C | Quantità massima di sostanze organiche volatili (%) contenuta nelle tinte all’acqua in base alle schede tecniche | Classi di solventi secondo il D.M. del 12.07.1990 (%SOV tabella D) |
Resine acriliche, stiroliche e coloranti in emulsione acquosa | 12-14 | 1,0 | 8 | Sostanze di classe 1e 2 non presenti |
Tinta all’acqua | 19 | 1,0 | 10 | Sostanze di classe 1e 2 non presenti |
Tinta all’acqua noce scuro | 32 | 1,01 | n.r. | Sostanze di classe 1e 2 non presenti |
Tinta all’acqua pronta all’uso | n.r. | 0,99 | 10 | n.r. |
Vernice tinteggiante all’acqua | n.r. | 1,0 | 12 | n.r. |
Coloranti azoici in acqua | 12-15 | 1,14 | n.r. |
n.r. |
Tinta all’acqua ciliegio e miele macchiato |
19 |
1,0 |
10 |
n.r. |
Figura. 3 – Descrizione di alcune caratteristiche chimico-fisiche delle tinte all’acqua utilizzate dalle aziende intervistate (dati ricavati dalle schede tecniche e di sicurezza raccolte presso le aziende nel corso dell’intervista)
Dettaglio sui consumi di tinta nelle aziende intervistate | Numero di aziende | Quantità 1999 (kg) | |
Nessuna tinta | 6 | 0 | |
Solo tinte all’;acqua | 60 | 381.005 | |
Solo tinte a solvente | 1 | 144.763 | di cui ad acqua 144.941 |
Sia tinte all’acqua che a
solvente |
33 | 212.455 | di cui a solvente 67.514 |
Figura. 4 – Dettaglio sui consumi di tinta in kg nelle aziende intervistate e sul numero di aziende che utilizzano le tinte (anno di riferimento 1999)
Quantità di tinte all’acqua utilizzate nel 1999 (kg) | di cui SOV (kg) | Quantità di tinte a solvente utilizzate nel 1999 (kg) | di cui SOV (kg) |
525.947 | 52.595 | 212.277 | 201.663 |
Figura. 5 – Quantità di tinte all’acqua e a solvente utilizzate dalle aziende intervistate nel 1999
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