Pistola spruzzo

Una norma europea per misurare lo spreco delle apparecchiature di verniciatura

UNA NORMA PER TUTTI

La bozza di norma sull’efficienza di trasferimento delle pistole è ormai in fase di avanzata realizzazione, per cui è stato assegnato un numero ufficiale al quale tutti gli operatori del settore potranno fare riferimento: prEN 13966-1. Entro aprile 2001 dovranno essere presentati i commenti dai gruppi nazionali (per l’Italia il referente è l’UNI), mentre il documento finale dovrebbe essere pronto per la fine del 2001.

UN PERCORSO LUNGO E TORTUOSO

Sono ormai diversi anni che il concetto di efficienza di trasferimento delle pistole è entrato nel linguaggio comune, sull’onda della legislazione americana. Inizialmente si è parlato solo di HVLP, il sistema con il quale si diminuisce la pressione e si aumenta il volume d’aria per ottenere una diminuzione dell’overspray. In realtà se si diminuisce l’energia si riduce anche la capacità di atomizzazione, per cui con alcuni prodotti non si riesce a lavorare (prodotti all’acqua, ad alto secco ecc, caratterizzati da viscosità elevate). Il problema quindi non é quello di avere pistole in grado di spruzzare ad alta o bassa pressione, ma di ottenere un’elevata efficienza di trasferimento. Di conseguenza diventa indispensabile individuare un metodo normalizzato (cioè valido per tutti) da usare per verificare l’efficienza di trasferimento delle pistole. I nostri lettori hanno già avuto modo di verificare i risultati delle prove comparative che abbiamo fatto fare su quattro marche di pistole HVLP: le differenza tra la migliore e la peggiore è stata del 30%, con un conseguente maggior inquinamento e con svantaggi economici proporzionali per chi, senza saperlo, aveva acquistato la pistola peggiore.

CONFUSIONE “PILOTATA”

In diverse occasioni pubbliche e su alcune riviste specializzate si è tentato di far credere che in alcune regioni, per esempio la Lombardia, fosse imposto l’;uso di atomizzatori HVLP con un’;efficienza di trasferimento superiore al 65% per il rilascio delle autorizzazioni per l’esercizio delle attività di verniciatura, ai sensi delle norme sull’inquinamento atmosferico (dpr 203). In realtà si tratta di un errore grossolano, diffuso ad arte per sponsorizzare una tecnologia certamente valida (anche se non in tutte le condizioni operative), ma non migliore in senso assoluto rispetto ad altrettanto rispettabili e valide tecniche costruttive. La Regione Lombardia, giustamente, in quanto non esiste una base giuridica per farlo, non ha mai prescritto l’;uso di HVLP o di altri sistemi con un’;efficienza di trasferimento superiore al 65%, bensì ha consigliato (senza alcun obbligo legale) di utilizzare sistemi di applicazione delle vernici ad alta efficienza di trasferimento (ad esempio pistole HVLP o equivalenti). La differenza tra consiglio e imposizione non ésolo formale e dovrebbe essere chiara a tutti. Invece molti hanno giocato su questa frase (e soprattutto sul richiamo, decisamente inconsueto e frutto di un lavoro di lobby non proprio trasparente, a una specifica tecnologia, l’;HVLP), facendo credere che ci fosse un’;implicito vincolo all’;uso delle pistole HVLP, senza per altro che fosse definito come identificare una tale pistola, mancando qualsiasi riferimento a parametri oggettivi. Per evitare qualsiasi ambiguità sull’argomento, nella prossima stesura della delibera di autorizzazione generale lombarda il riferimento alle pistole HVLP é stato eliminato.

UN METODO EUROPEO

Proprio perché la questione ha una rilevanza strategica, è stato costituito un Comitato Tecnico all’interno del CEN (l’ente che elabora le norme tecniche europee) che ha iniziato i propri lavori nel 1998, ponendosi come obiettivo la realizzazione di un progetto di norma riguardante l’efficienza di trasferimento delle pistole, che potesse integrare la Direttiva europea sulle emissioni di solventi, consentendo di fissare un limite minimo vincolante. La proposta di fissare un limite del 60% era già stato avanzata in una delle prime bozza della Direttiva; tale ipotesi fu però cassata a causa dell’;ostruzionismo di alcuni Paesi ed é quindi del tutto scomparsa nel testo definitivo approvato lo scorso anno. L’;ipotesi di un limite di efficienza fissato per legge attualmente risulta quindi molto difficile da concretizzare.L’;unica strada che rimane aperta é quella del recepimento nazionale, in quanto gli Stati membri dell’;Unione europea hanno facoltà di introdurre piani nazionali di riduzione delle emissioni, con strumenti adeguati. Il lavoro effettuato in sede CEN aiuterà a far chiarezzasu questo tema, in modo da poter sostenere una bozza di recepimento della Direttiva elaborata all’interno di Gruppi Interassociativi di settore, che potranno proporre nelle sedi opportune anche un’;ipotesi di fissazione del limite di efficienza di trasferimento.