Un privato ci ha chiesto di svolgere una perizia di parte in una causa civile nata a causa delle bolle apparse sui serramenti installati presso la sua villetta, uno dei difetti più frequenti
PREMESSA
Quando acquistano dei serramenti in legno, gli utenti si preoccupano essenzialmente del prezzo (che deve essere sempre il più basso possibile) e dell’estetica, che deve essere la più alta possibile.
Molto raramente vengono richieste specifiche tecniche sui cicli di verniciatura applicati e al massimo vengono richieste garanzie di durata che spesso sono molto generiche.
Anche nel caso che ci è stato sottoposto le valutazioni sui difetti riscontrati e le ipotesi sulle cause che li hanno provocati, scontano la mancanza di dati precisi sui prodotti e sul ciclo di verniciatura applicato, per cui ogni giudizio obbiettivo richiede adeguate analisi di laboratorio da far eseguire dal CTU (il perito nominato dal Tribunale) dopo l’accertamento preventivo.
In base ai dati disponibili, il caso che abbiamo affrontato riguarda serramenti realizzati in Meranti lamellare a tre lamelle, verniciati con un laccato bianco all’acqua.
Nelle foto 1-2, scattate alcuni giorni dopo l’installazione, si nota la comparsa di bolle sui serramenti, apparse poco dopo il montaggio, quando i serramenti sono rimasti esposti alla pioggia per diversi giorni.
Nella foto 4, scattata circa un settimana dopo, si notano anche i piccoli crateri (punte di spillo), rimasti dopo che le bolle sui serramenti sono scomparse, che rappresentano una possibile via di accesso per acqua e umidità, che come è noto costituiscono fonte di problemi per la durata dei manufatti.
Le due problematiche (bolle e punte di spillo) a prima vista non sono tra loro collegate.
PUNTE DI SPILLO
Le “punte di spillo” sono solitamente la conseguenza di micro-bolle che, affiorate in superficie, sono scoppiate lasciando un piccolo cratere. Non conoscendo il ciclo di verniciatura che è stato eseguito su tali infissi, si possono solo fare delle ipotesi circa l’origine di tali bollicine:
a) si tratta di soffiature del Meranti e in tal caso occorrerebbe impiegare un fondo bagnante o un intermedio, prima dell’applicazione della finitura;
b) in fase di applicazione la finitura ha inglobato dell’aria che, successivamente, è rimasta imprigionata nel film di vernice (le cause di tali inglobamento possono essere molteplici, ma il risultato è che quando la vernice si è asciugata, le bolle non scoppiate in tempo per essere riassorbite dal film, si sono trasformate in crateri).
Questo difetto è piuttosto frequente nella verniciatura del Meranti e ha sicuramente un effetto negativo sulla durabilità della verniciatura.
BOLLE
Per quanto riguarda le bolle sui serramenti, le cause possono essere due.
1) E’ stato eseguito un ciclo di verniciatura con un fondo PUR a solvente catalizzato e una finitura all’acqua monocomponente. Le vernici all’acqua tendono ad assorbire acqua atmosferica, contrariamente alle vernici PUR catalizzate, le quali praticamente non assorbono acqua. Questo comporta che l’acqua che penetra attraverso la finitura all’acqua, quando arriva alla pellicola di vernice PUR catalizzata, si ferma, accumulandosi via via fino a raccogliersi in piccole bolle. In tal caso era necessario reticolare la finitura all’acqua, oppure impiegare una finitura all’acqua PUR bicomponente.
2) Si è creato un problema di aereazione all’interno di un locale dove la temperatura interna e l’umidità ambientale erano molto elevate, mentre all’esterno l’ambiente era molto freddo. In alcuni casi, specie nel caso di incompatibilità tra le vernici impiegate (ad esempio fondo di un produttore e finitura di un altro produttore), si osservano fenomeni di condensa proprio in prossimità della parte esterna.
Se si trattasse di una essudazione di sostanze presenti nel legno, si dovrebbe notare un effetto cromoforo, cosa non visibile nelle fotografie. Si potrebbe anche trattare di una eccessiva permeabilità del pacchetto vernice, o solo della finitura. Se fosse la finitura si creerebbe anche un distacco temporaneo dal fondo, cosa che non sembra essere avvenuta, salvo verifica di laboratorio. Successivamente il film, dopo aver rilasciato l’umidità (anche per mezzo dei microfori ben visibili) si assesta.
Un altro motivo del difetto potrebbe essere l’eccessiva rapidità dei tempi di consegna dopo la verniciatura.
Nel caso in cui non fosse stato applicato l’impregnante e, come spesso accade, fosse stato applicato direttamente il fondo, seguito dalla carteggiatura e dalla finitura, la vernice potrebbe non essere “maturata” in tempo: l’esposizione a copiose pioggie e nevicate può provocare un forte assorbimento di acqua, che si frappone tra il fondo poroso (ma igroregolante) e la finitura tixotropica, caratterizzata da scarso assorbimento di acqua, ma anche da un lentissimo rilascio (misurabile con i valori DMP definiti dalle norme europee).
Quando poi l’acqua lascia il manufatto, il risultato è il “campo di battaglia” (punte di spillo) evidenziato dalle foto che, oltre al problema estetico, pone rischi di resistenza per il futuro.
Quando si verifica un fenomeno di sbollatura diffusa come quella mostrata dalle foto, è ben poco probabile che la protezione offerta dalla verniciatura sia duratura perchè, in corrispondenza della vescica, è possibile che si sia verificato un distacco della vernice dallo strato sottostante (verificabile con certezza solo dall’analisi al microscopio).
Anche ammesso che, una volta evaporata l’acqua assorbita, la vescica si spiani completamente, il film di vernice rimarrebbe comunque semplicemente appoggiato al supporto.
La mancanza di ancoraggio, unita alla normale diminuzione di elasticità causata dall’esposizione alla luce e alle intemperie, non consentirà alla vernice di seguire a lungo i movimenti e i rigonfiamenti del legno, con conseguente perdita dell’integrità del film, penetrazione d’acqua e difettosità conseguenti.
In questo senso alcuni tecnici del settore ritengono che per un legno come il Meranti sia consigliabile applicare il fondo ad immersione, in quanto si riempie meglio il poro del legno, non creando sacche di aria che l’applicazione a spruzzo può generare. Col caldo l’aria si può espandere, creando bolle sui serramenti che potrebbero già evidenziarsi subito dopo la verniciatura.
CONCLUSIONI
Le valutazioni espresse precedentemente hanno trovato conferma nelle foto realizzate pochi mesi dopo le prime (vedi foto 3-4), che evidenziano sia la ricomparsa dei fenomeni di sbollatura ogni qualvolta i serramenti subiscono l’azione della pioggia, sia i primi segni di distacco del film di vernice protettivo dal supporto.