Classificazione Biossido titanio

Guida alla classificazione del biossido di titanio. La etichettatura come Carcinogeno 2, H351 (inalazione) è legata ad alcune forme in polvere della sostanza.

I NUOVI REQUISITI

Il biossido di titanio (TiO2) è stato classificato come sostanza sospetta di provocare il cancro se inalata e, per questo motivo, tutte le miscele contenenti questo composto necessitano di una particolare classificazione ed etichettatura.
I requisiti che regolano classificazione ed etichettatura del biossido di titanio sono cambiati nel febbraio dello scorso anno e, a partire da ottobre 2021, sono entrate in vigore in modo ufficiale secondo il regolamento delegato (UE) 2020/2017.

DOVE SI TROVA IL BIOSSIDO DI TITANIO

Il biossido di titanio (TiO2), spesso conosciuto anche con il nome di “bianco di titanio”, con il suo alto indice di rifrazione trova usi comuni all’interno delle vernici come pigmento bianco, nelle plastiche e nel cemento da costruzione o come opacizzante nelle vernici colorate.
Un ulteriore uso come colorante lo trova nella cosmesi, qui identificato come CI77891 (Color Index) e come filtro solare con INCI Titanium Dioxide (in questa applicazione utilizzato come nanoparticella).
Viene utilizzato anche come catalizzatore per l’ossidazione di composti organici.
L’anidride titanica (altro nome per il biossido di titanio) trova anche applicazioni alimentari come colorante additivo per la produzione di caramelle, salse, prodotti a base di pesce e formaggi

LE INDICAZIONI DI ECHA PER LA TOSSICITÀ DEL BIOSSIDO DI TITANIO

Se inalato, da solo o in miscele, questo composto si sospetta possa essere cancerogeno nel caso in cui la sostanza o la miscela in cui è contenuto il TiO2 ne contenga più del 1%, con un diametro aerodinamico inferiore ai 10 μm.
Per questo motivo le miscele contenenti TiO2 devono essere etichettate con un elemento supplementare nell’etichetta che enunci: “Potrebbe formarsi polvere respirabile pericolosa durante l’uso. Non respirare la polvere” (EUH212)
Anche le miscele solide non classificate, se contengono almeno l’1% di TiO2, indipendentemente dalla forma o dalle dimensioni delle particelle, dovranno essere etichettate con l’elemento EUH212.
Nel caso, invece, di miscele liquidi contenenti biossido di titanio, queste non richiedono la classificazione “Carc. 2”.
Nel caso in cui contengano almeno l’1% di biossido di titanio con diametro aerodinamico di 10 μm, questi devono essere etichettati con l’elemento supplementare EUH211, con l’indicazione “Possono formarsi goccioline respirabili pericolose durante la spruzzatura. Non respirare gli spruzzi o la nebbia”.

IL RISCHIO PER I LAVORATORI

Durante il processo di fabbricazione può verificarsi l’esposizione alla polvere di biossido di titanio, per cui i lavoratori devono osservare rispettare le normative sull’igiene del lavoro e utilizzare le opportune attrezzature di protezione.
Seguendo gli standard appropriati di salute e sicurezza sul lavoro per la tecnologia della produzione, il rischio per i lavoratori può essere ridotto al minimo.

 BIOSSIDO TITANIO

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