Il capitolato IKEA contiene una specifica per valutare l’ingiallimento dei nodi di conifera sulle superfici tinte o laccate.
Sara Moruzzi – CATAS
IL CAPITOLATO IKEA
L’anno scorso il capitolato IKEA si è arricchito di una nuova specifica per valutare il comportamento delle superfici di legno di conifera, tinte o laccate, che presentano nodi. Questo perché i nodi di conifera, in seguito all’esposizione alla luce, possono andare incontro a un ingiallimento naturale, apparendo così come una “macchia” indelebile sulla superficie di un mobile.
Il CATAS, in qualità di laboratorio riconosciuto da IKEA, si è subito mosso per poter offrire ai propri clienti anche questo tipo di prova e ora, a un anno dall’inizio dei test, è in grado di fornire i primi risultati. In particolare, sono stati testati più di 500 provini, circa il 91 % bianchi e il 9 % grigi, su cui sono state applicati cicli di verniciatura all’acqua, UV all’acqua o “mista”, ovvero combinazioni di uno o più strati di vernici all’acqua con più strati di vernici UV.
COME FUNZIONA LA PROVA DI INVECCHIAMENTO ACCELERATO?
Il primo dato interessante che emerge da questa analisi è rappresentato dal fatto che solamente il 63% dei campioni testati supera la prova, ovvero il 67 % dei campioni bianchi e solamente il 24 % dei campioni grigi (tabella 1, grafici 1 e 2). Ma in cosa consiste questa prova? Il fenomeno dell’ingiallimento dei nodi di conifera viene riprodotto in laboratorio mediante un test di invecchiamento accelerato che, simulando l’invecchiamento naturale del legno in un ambiente indoor, consente non solo di valutare il grado di ingiallimento dei nodi, ma anche di apprezzare le caratteristiche del legno utilizzato e la capacità della vernice impiegata di mascherare il fenomeno.
Il metodo di prova prevede infatti di testare due provini per ogni campione e di valutare i provini testati secondo una scala qualitativa che assegna un numero da 1 a 3 in funzione del cambiamento verificatosi:
– 1 significa che non c’è stato nessun cambiamento;
– 2 significa che c’è stato un leggero ingiallimento;
– 3 significa che c’è stato un ingiallimento importante.
Questa analisi ha permesso di mostrare come nel 16,5% dei casi i due provini di uno stesso campione hanno dato un diverso risultato (valutazioni “miste” 1-2, 1-3 e 2-3, tutte considerate “fail”, si veda tabella 1), molto probabilmente a causa della variabilità intrinseca del substrato legnoso.
Tabella 1 – Risultati percentuali dei campioni testati
Risultati percentuali dei campioni bianchi (grafico 1) e dei campioni grigi (grafico 2)
RISULTATI DELLE PROVE CATAS DI INVECCHIAMENTO ACCELERATO
C’è differenza tra le varie tipologie di vernici utilizzate? Analizzando nel dettaglio i campioni testati, l’analisi ha evidenziato che la maggior parte dei campioni che non hanno superato la prova erano stati verniciati con cicli all’acqua (tabelle 2 e 3). In particolare, il dato più significativo è rappresentato dai campioni grigi verniciati con cicli all’acqua, che nel 100 % dei casi non hanno superano la prova.
Per quanto riguarda, invece, gli altri campioni grigi, la prova è stata superata da circa i due terzi dei campioni verniciati con cicli UV all’acqua e dalla metà dei campioni verniciati con cicli misti. Per quanto riguarda, invece, i campioni bianchi, la prova è stata superata dal 55% dei campioni verniciati con cicli all’acqua, dal 91 % dei campioni verniciati con cicli UV all’acqua e dal 100% dei campioni verniciati con cicli misti.
CONCLUSIONI
Questa analisi dimostra che le vernici all’acqua non riescono a mascherare il fenomeno dell’ingiallimento dei nodi come quelle UV all’acqua. Ci auguriamo pertanto che questo dato incoraggi i produttori di vernici e gli utilizzatori a intraprendere nuovi studi e sperimentazioni, per individuare formulazioni e cicli sempre più performanti.