Le funzioni della levigatura

Entriamo nel dettaglio delle funzioni della levigatura, indispensabile nel processo di finitura

COS’E’ LA LEVIGATURA?

E’ l’azione con cui si asporta, per mezzo di un materiale abrasivo, una certa quantità di materia da un pezzo grezzo, per conferirgli un aspetto superficiale ben determinato. Secondo il linguaggio corrente si tratta di un procedimento atto eliminare ogni scabrosità del materiale.
La levigatura è un’operazione effettuata con un utensile, che è generalmente il nastro abrasivo, su un materiale o una superficie ricoperta (legno, impiallacciatura di legno, truciolare, pannello di fibra, MDF, carta, carta impregnata, vernice), al fine di ottenere (vedi figura 1):
– una dimensione definita dello spessore (A);
– una condizione o qualità definita della superficie (B).
In altri casi l’utensile può essere costituito da un filamento abrasivo, oppure da fibra abrasiva, assemblati a forma di rulli o di dischi.
La quantità e la tipologia del materiale abrasivo sono diverse a seconda delle lavorazioni previste e le dimensioni sono misurate e regolate da normative internazionali.
La levigatura manuale è stata soppiantata da macchine sempre più sofisticate, in cui il ciclo produttivo è veloce e preciso, ma i problemi di levigatura sono così vari che non esiste una levigatrice universale su cui tutti i tipi di lavorazione possano essere eseguiti egualmente bene.

Cos'è la levigatura
Fig. 1 – Finalità della levigatura
LE LAVORAZIONI

È molto importante analizzare e definire le varie lavorazioni con una terminologia specifica, dividendole in tre fasi principali (vedi figura 2):
a) calibratura;
b) levigatura del supporto;
c) levigatura della superficie verniciata.
Quando prevale la necessità di ottenere una determinata dimensione, indipendentemente
dalla qualità della superficie, si effettua una calibratura. Si può pertanto affermare che la calibratura è la parificazione dello spessore di un pezzo, con l’asportazione del materiale eccedente.
Quando prevale la necessità di ottenere una determinata qualità della superficie, indipendentemente dallo spessore, si effettua una levigatura.
La levigatura del supporto consiste nell’asportazione delle imperfezioni superficiali prima della verniciatura, mentre la levigatura della superficie verniciata consiste nell’asportazione delle imperfezioni superficiali dopo la verniciatura, in preparazione alla verniciatura finale.

Fig. 2 - Fasi di levigatura
Fig. 2 – Fasi di levigatura
LE MACCHINE

Fra tutte le operazioni di lavorazione del legno massiccio e del mobile, la levigatura è una delle più complesse e varie. La valutazione del risultato di questa operazione si basa spesso più sull’apparenza e sul senso estetico che su una serie di “valori assoluti”.
Questo è particolarmente vero in Italia, dove gli utilizzatori sono molto sensibili alla qualità di finitura dei pezzi.
Le macchine utilizzate per la levigatura si possono dividere in sei gruppi (vedi figura 3):.
1) utensili portatili;
2) macchine manuali, semiautomatiche ed automatiche a nastro stretto;
3) macchine automatiche a nastro largo, per levigatura delle superfici piane di pannelli;
4) macchine speciali con abrasivi flessibili a rulli, per levigatura delle superfici piane di
pannelli dotati di bassorilievi;
5) macchine automatiche per levigatura dei bordi di pannelli;
6) macchine automatiche per levigatura della superficie di profili.
Queste diverse “opzioni” del processo produttivo di levigatura, sono giustificate dalle innumerevoli esigenze circa il risultato finale e dai diversi tipi di materiale da trattare.
L’operazione di calibratura ha senso solamente se effettuata sulle facciate di un pannello, al fine di consentirne l’esatto dimensionamento; pertanto tale operazione è eseguibile solamente con macchine automatiche a nastro largo (vedi punto 3 nella figura 3) opportunamente equipaggiate.
I bordi del pannello vengono normalmente dimensionati tramite l’utilizzo di altri tipi di lavorazioni, quali la sezionatura e/o la squadratura.
I profili, sia da quadro che per mobili, come pure le sagome dei bassorilievi su pannelli (normalmente definiti antine) sono ottenuti operando con macchine scorniciatrici, oppure con pantografi automatici a controllo numerico. Questa condizione determina pertanto la necessità di dover levigare copiando fedelmente la sagoma già ottenuta, senza alterarne la forma.

Funzioni di levigatura
Fig. 3 – Opzioni del processo di levigatura
LA LEVIGATURA DEL SUPPORTO

Si tratta di un’operazione necessaria non solo per migliorare l’aspetto qualitativo della superficie, ma soprattutto per una serie di obbiettivi produttivi.

Eliminare completamente solchi o graffi sulla superficie (vedi figura 4).
Questi graffi sono normalmente imputabili sia alla manipolazione dei pannelli, sia ad accidentali errate manovre sulle macchine dedicate alla precedenti operazioni. Ne consegue che, qualora la profondità del graffio sia notevole, sarà indispensabile asportare una quantità di materiale tale da consentirne la completa rimozione.
I graffi sulla superficie sono tanto più evidenti quanto più si contrappongono alla direzione naturale della venatura del legno. Graffi poco profondi e longitudinali rispetto alla venatura sono difficilmente avvertibili dall’occhio umano.

Eliminare tracce o residui di colla dalla superficie (vedi figura 5)
Nella costruzione del pannello impiallacciato, il tranciato viene applicato sulla superficie mediante operazione di pressatura, utilizzando particolari colle che, sotto l’azione del calore sviluppato dalla pressa ed in considerazione dello spessore estremamente sottile del tranciato, lo impregnano fino ad affiorare in superficie in modo diseguale.
Raccordare il limite della superficie piana al limite del bordo
Sia in presenza di bordi sagomati, sia con bordi rivestiti di tranciato (o altri materiali), il punto di congiunzione tra le due superfici deve essere quanto più mascherato possibile. Nel caso di bordi diritti la raccordatura viene eseguita con un gruppo levigatore dedicato (spigolatore), normalmente installato sulla macchina levigatrice per bordi.

Aprire il poro naturale del legno
Le operazioni di pressatura tendono a schiacciare la venatura naturale del legno, determinando conseguentemente un appiattimento ottico. Al contrario si apprezzerà maggiormente la venatura del legno aumentandone l’effetto di profondità; questo effetto è tanto più apprezzabile quanto più le naturali porosità del legno sono libere dal pulviscolo.

Determinare una rugosità uniforme della superficie
Nella successiva operazione di applicazione della tinta, si possono creare delle chiazzature, dovute ad assorbimenti non omogenei del prodotto. L’assorbimento è maggiore in tutte le zone dove la venatura è più tenera, mentre al contrario risulteranno più chiare le zone a venatura dura.
Una rugosità uniforme, controllata, ottenuta in levigatura, attenua notevolmente questo fenomeno; quindi pur permanendo il fenomeno, la differenza di tonalità del colore è accettabile.

Eliminare eventuali tracce di carta in superficie (vedi figura 6)
Nella composizione di superfici con utilizzo di strisce di tranciato aventi venatura disposta in maniera irregolare (ad esempio “Parquet de Versailles”) è di uso comune utilizzare strisce di carta gommata, per tenere unite ed affiancate le diverse fasce di tranciato, prima della pressatura.
La pressa comprime la carta all’interno della venatura naturale del legno, per cui si rende necessaria un’azione di levigatura che elimini qualsiasi traccia di carta.
Questa fase di levigatura è abbastanza delicata, in quanto è necessaria una certa aggressività per penetrare all’interno della venatura, pur salvaguardando l’integrità della superficie impiallacciata.

Fig. 4 – Graffi sulla superficie
Fig. 5 – Pannello compensato
Fig. 6 – Strisce di carta in superficie
LA LEVIGATURA DELLA SUPERFICIE VERNICIATA

La levigatura della superficie verniciata (fondo) è un requisito indispensabile del processo di finitura, in quanto consente di ottenere una serie di vantaggi produttivi.

Consente l’aggrappaggio della vernice di finitura
La vernice di fondo essiccando lascia la superficie completamente liscia; qualora la successiva applicazione della vernice di finitura venisse effettuata direttamente dopo l’essiccazione del fondo, prima o poi avverrebbe un distacco della pellicola di vernice superficiale.

Elimina eventuali difetti di applicazione vernice
Tutti i sistemi di applicazione delle vernici, seppur perfetti, possono essere causa di difetti superficiale, imputabili ad una cattiva regolazione della macchina, oppure ad un errore di sistema.
Se la vernice è applicata a spruzzo, possono restare delle ondulazioni sulla superficie; se l’applicazione è eseguita a rullo, possono restare delle cordonature longitudinali (lungo la direzione di avanzamento); in caso di applicazione a velo può restare un cordolo sullo spigolo in entrata.

Elimina eventuali difetti dovuti ai prodotti vernicianti
La banale presenza di bolle d’aria all’interno della vernice, lascerà sulla superficie essiccata una miriade di piccoli crateri, in quanto le bolle d’aria tendono a salire in superficie durante la fase di essiccazione.

Elimina la polvere dalla superficie
Se l’ambiente in cui viene fatto essiccare il pannello non è pressurizzato, quindi non immune da pulviscolo in ambiente, la polvere che si deposita sul pannello quando ancora la vernice è fresca, vi resta ancorata.
Dopo l’essiccazione la puntinatura della superficie è facilmente avvertibile al tatto.

Elimina la paraffina dalla superficie verniciata con poliestere
Nei prodotti vernicianti tradizionali di tipo poliestere viene comunemente utilizzata nella miscela una percentuale di paraffina. Nel corso della gelificazione questa componente affiora in superficie. Se la paraffina resta sulla superficie l’applicazione della finitura diventa impossibile, in quanto la stessa paraffina non consente l’aggrappaggio di altri strati di vernice.
In tutte le operazioni di levigatura, sia che avvengano sul supporto come pure sulla superficie verniciata, va fatta la distinzione tra una prima di fase di cosiddetta “prelevigatura”, che ha soprattutto la funzione di eliminare i difetti preesistenti ed una successiva fase di “finitura”, in cui ci si preoccupa unicamente di ottenere la migliore qualità finale della superficie.

Leggi gli articoli precedenti:

Legno e levigatura Parte1

Legno e levigatura Parte2

 

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