cabina di verniciatura

Sempre più spesso i lettori ci segnalano l’esistenza di cabine di verniciatura, disponibili anche per l’acquisto via internet, proposte a poche migliaia di euro: è possibile pensare a un futuro in cui questi impianti saranno comprati su Amazon? Ma qual è il costo di una cabina di verniciatura?

A cura della Redazione

PREMESSA

La crisi economica e il conseguente calo dei prezzi ha provocato negli ultimi anni un generale abbassamento qualitativo dei prodotti di consumo, ma soprattutto delle attrezzature e degli impianti. Il fenomeno non ha risparmiato la cabina di verniciatura, che già in passato era vendute a prezzo di saldo, eludendo le più elementari norme di sicurezza, come hanno dimostrato le verifiche realizzate sul campo dai funzionari delle ASL, tutte le volte che sono stati effettuati controlli presso le aziende utilizzatrici. Qual è il costo di una cabina di verniciatura?
I prezzi che attualmente circolano sul mercato delle cabine di verniciatura sono incompatibili con gli standard di sicurezza minimi previsti dalle norme, che spesso non vengono applicate e qualche volta non sono neanche note ai costruttori.
Per dimostrare quali competenze siano necessarie per la progettazione e la realizzazione di una buona cabina di verniciatura e quali risorse umane e finanziarie siano necessarie per svolgere con competenza il lavoro di costruttore, è sufficiente eseguire un’analisi di conformità alle norme tecniche vigenti.
Il caso che presentiamo è solo uno dei tanti in cui a un consulente è stato conferito l’incarico di verificare se una cabina di verniciatura utilizzata da un’azienda fosse o meno conforme alle norme vigenti in materia, con particolare riferimento alla velocità di captazione dell’overspray prodotto durante la fase di spruzzatura.
La verifica si è resa necessaria a causa della scarsa aspirazione della cabina di verniciatura, per valutare i rimedi da apportare per metterla in condizione di soddisfare non solo le norme vigenti, ma anche le necessità produttive dell’utilizzatore. Il sopralluogo svolto ha evidenziato tante e tali difformità alla norma EN 12215, da ritenere che la ditta costruttrice non fosse nemmeno a conoscenza della sua esistenza. Inoltre alcune scelte progettuali fanno capire che i tecnici non hanno realizzato alcun fascicolo tecnico relativo all’analisi dei rischi e alla progettazione della cabina di verniciatura. Vediamo nel dettaglio tutte le non conformità e le profonde lacune progettuali.

PRIMA NON CONFORMITÀ: I MATERIALI

Secondo la norma, le cabine di verniciatura devono essere progettate e costruite impiegando materiali resistenti alle sollecitazioni dei prodotti e delle apparecchiature in esse impiegati e alle condizioni ambientaIi. In particolare per le strutture devono essere utilizzati rnateriali: non combustibili (di classe 0 per le strutture portanti e di classe 1 per le strutture divisorie e le pareti); non taglienti o pungenti e con superfici che ne agevolino la pulizia.
La cabina di verniciatura è costituita da pannelli di lamiera presso-piegata a “C”. I bordi dei vari pannelli, risultato di taglio della lamiera madre con taglierina a ghigliottina, risultano essere taglienti e non sono protetti da alcun profilo di gomma, nemmeno nelle zone in cui l’operatore può venirne a contatto.

SECONDA NON CONFORMITÀ: I VENTILATORI

La norma prescrive che i ventilatori devono essere costruiti e installati secondo i criteri di buona tecnica (vedere UNI 7179 P, UNI 7972 e UNI 9219). Inoltre il collegamento del ventilatore con le condotte d’aria deve essere effettuato con giunti flessibili, per limitare la trasmissione di vibrazioni. I ventilatori sono invece collegati senza alcun giunto antivibrante, né in aspirazione nè in mandata.

TERZA NON CONFORMITÀ: I CRITERI DI PROGETTAZIONE

Per quanto riguarda i criteri di progetto, la norma prescrive velocità dell’aria tali da evitare l’intossicazione degli operatori e contemporaneamente concentrazioni di vapori infiammabili nella cabina di verniciatura molto minori di un quarto del limite inferiore di infiammabilità dei solventi normalmente impiegati, prescritto dalla CEI 64-2. I valori medi ricavati dalla letteratura tecnica, indicano per la verniciatura a spruzzo una pressione massima di 400 kPa (4 bar), con consumi di vernice inferiori a 0.4 l/ min. Valori diversi possono essere adottati su base sperimentale nelle condizioni precisate nel manuale operativo; tali valori devono essere riportati sulla targa e sui documenti di corredo all’impianto, con la data dell’eventuale aggiornamento. Il manuale d’istruzioni della cabina di verniciatura deve segnalare agli utilizzatori l’esigenza di consultare il costruttore quando si superano i limiti di pressione e di consumo indicati sulla targa. Le portate massime devono essere stabilite con coefficienti di sicurezza superiori al 10% dei valori, individuati con anemometro e candelotto fumogeno in prove sperimentali orientative. La cabina di verniciatura avrebbe quindi dovuto essere dimensionata in questo modo: m 3,9 (larghezza) x m 3,84 (altezza) x: 0,4 m/sec (velocità minima) x 1,1 (coefficiente di sicurezza) x 3.600 sec = 23.722 Nm3/h, cioè circa 24.000 Nm3/h. Le perdite di carico minime da prendere in considerazione, esaminando le schede tecniche allegate al manuale d’uso e manutenzione, prevedono che solo i tre stadi filtranti perdano un totale di 440 Pa, a cui vanno aggiunte le perdite di carico accidentali per la prima curva in mandata, pari ad almeno 100 Pa, una seconda curva che raccoglie gli effluenti dei due ventilatori, pari ad altri 100 Pa minimo, un tratto rettilineo di alcuni metri, che perde almeno 60 Pa, una successiva curva a 90°, che porta da orizzontale a verticale il flusso degli effluenti, che fa perdere ulteriori 60 Pa, ed infine l’uscita, dove si perde tutta la pressione dinamica per un minimo di 100 Pa. Abbiamo quindi un totale minimo di 860 Pa, che si arrotondano a circa 90 mm H20 (la misura ufficiale è il pascal Pa, anche se a volte viene usato il millimetro di colonna d’acqua; 1 mm c.d.a. = circa 10 Pa). Quindi, usando i due ventilatori installati, con potenza di 3Kw, la quantità d’aria aspirata totale è: 140 m3/min (valore di portata per una perdita di carico di 90 mm c.d.a.) x 2 ventilatori x 60 min/h = 16.800 Nm3/h.
Si tratta di un valore notevolmente sotto il criterio di progetto stabilito dalla norma, che rivela non solo il fatto di non averla mai letta, ma di avere anche poca dimestichezza con i calcoli aeraulici. Tale valore di portata infatti dice che la velocità d’aria nella cabina di verniciatura sarà non superiore a: 16.800 Nm3/h / 3600 sec / 3,9 m / 3,84 m = 0,31 m/sec. Come vedremo più avanti, la velocità media dell’aria di aspirazione in cabina é di 0,25 m/sec. Si sarebbero dovuti installare in una cabina di verniciatura come questa due ventilatori almeno di una taglia superiore (potenza 4 Kw a 4 poli), o anche due (girante 630 mm 5,5 Kw a 4 poli), meglio ancora due ventilatori con girante da 800 mm, 5,5 kw a 6 poli.

QUARTA NON CONFORMITÀ: LA VENTILAZIONE

Nelle cabine di verniciatura manuali, la ventilazione orizzontale o obliqua deve essere progettata in modo che nelle condizioni di verifica previste si abbia:
Altre indicazioni possano essere riportare sulla targa, per iniziativa del costruttore, o dopo accordi tra costruttore e utilizzatore. Le indicazioni riportate sulla targa devono essere scritte in modo indelebile nella lingua dell’utilizzatore e devono risultare chiaramente visibili (per esempio: altezza dei caratteri non minore di 6 mm per i titoli, non minore di 4 mm per il testo), quando la cabina di verniciatura è installata. La targa e il sistema di applicazione (non smontabile) devono resistere alle condizioni ambientali.
Nella cabina di verniciatura analizzata la targa non riporta il valore della massa, né la potenza installata, né le dimensioni massime del pezzo da verniciare (che non sono riportate neanche nel manuale d’uso e manutenzione e sono un dato importante per il corretto uso della cabina di verniciatura). Inoltre i caratteri utilizzati sono di dimensioni più piccole rispetto a quanto stabilito dalla norma.

QUINTA NON CONFORMITÀ: GLI IMPIANTI ELETTRICI

Per gli impianti elettrici di distribuzione, comando e manovra, la norma impone l’obbligo di conformità alle norme CEI 17-13, CEI 44-5, CEI 64-2 (con particolare riferimento all’appendice D), CEI 64-8 e CEI 701).
Il manuale d’uso e manutenzione della cabina di verniciatura riporta uno schema elettrico non corrispondente a quanto realizzato effettivamente nel quadro, ma soprattutto non fa riferimento alla normativa CEI. Inoltre la dichiarazione di conformità CE non fa alcun cenno di conformità alla norma 92/31 CEE (inerente la parte elettrica), che ha abrogato la norma 89/336 CEE (norma che invece viene riportata nella dichiarazione di conformità firmata dall’amministratore dell’azienda fornitrice). Sempre per quanto riguarda la dichiarazione CE di conformità, alcune norme riportate e precisamente la 89/392 CEE, 93/44 CEE, 91/368 CEE (quest’ultima solo parzialmente) sono state abrogate dalla norma 98/37 CEE, che doveva quindi essere riportata unitamente alla 92/31 CEE (non citata).

SESTA NON CONFORMITÀ: IL RUMORE

La norma prescrive che la cabina di verniciatura deve essere progettata, costruita e installata in modo che il rumore emesso dagli impianti fissi installati (aspirazioni, condizionamento ecc) non sia maggiore di 70 dB (A). Il rumore presente sui posti di lavoro deve rispettare, nelle normali condizioni di funzionamento dell’impianto, quanto stabilito dalla Direttiva 86/188/CEE. Le istruzioni per l’uso devono fornire le indicazioni sul rumore aereo prodotto dalla cabina di verniciatura, precisando il valore reale o il valore stabilito in base alla misurazione eseguita su una cabina di verniciatura identica e in particolare il livello di pressione acustica continuo equivalente ponderato A nei posti di lavoro (se supera 70 dB A); se tale livello è inferiore o pari a 70 dB A, deve essere indicato il valore massimo della pressione acustica istantanea ponderata C nei posti di lavoro se supera 63 Pa (130 dB rispetto a 20 mPa), mentre deve essere indicato il livello di potenza acustica emesso dalla cabina se il livello di pressione acustica continuo equivalente ponderato A nei posti di lavoro supera 85 dB (A). Se non sono applicate le norme armonizzate, i dati acustici devono essere misurati utilizzando il codice di misurazione più appropriato adeguato alla cabina. Il fabbricante deve indicare le condizioni di funzionamento della cabina durante la misurazione e i metodi di misurazione seguiti. Se i posti di lavoro non sono o non possono essere definiti, la misurazione del livello di pressione acustica deve essere eseguita a 1 m dalla superficie della cabina e a 1,60 m di altezza dal suolo. Devono essere indicati la posizione e il valore della pressione acustica massima.
Nel manuale d’uso e manutenzione, non viene riportato quasi nessuno di questi dati.

SETTIMA NON CONFORMITÀ: LA TARGA E IL MANUALE D’ISTRUZIONI

Sulla cabina di verniciatura deve essere applicata una targa di identificazione, permanentemente leggibile e facilmente riconoscibile, riportante almeno le seguenti informazioni: nome e indirizzo del fabbricante (o del suo mandatario); modello o tipo di impianto; numero di matricola o di serie; anno di costruzione e anno in cui sono state effettuate eventuali modifiche sostanziali; valore della massa, espresso in chilogrammi (per le cabine che possono essere trasportate); potenza installata, in kilowatt; dimensioni massime del pezzo da verniciare; il riferimento alle norme applicate nella progettazione e costruzione della cabina di verniciatura; i dati di identificazione del fabbricante o del suo mandatario.
Il manuale d’istruzioni deve contenere: l’indice degli argomenti, disegni, schemi e tabelle previsti; i dati tecnici d’uso della cabina di verniciatura; la descrizione della cabina di verniciatura, delle sue apparecchiature e delle protezioni adottate ai fini della sicurezza personale e dell’impianto; le istruzioni per il trasporto e l’installazione della cabina di verniciatura, con messa in evidenza, mediante disegni, degli organi a della modalità di presa, aggancio e fissaggio; i disegni degli ingombri e della disposizione topografica della cabina e delle sue apparecchiature; le indicazioni sulle condizioni d’uso della cabina; lo schema dei collegamenti con le fonti di energia esterne (elettrica, pneumatica); gli schemi dei circuiti elettrici, elettronici e dei fluidi; le tabelle esplicative su simboli, segnali e colori distintivi adottati; le certificazioni rilasciate da organismi riconosciuti su apparecchiature e componenti (per esempio apparecchiature elettriche e sicurezza); le istruzioni per l’uso e la messa fuori servizio della cabina (queste istruzioni devono comprendere varie indicazioni: a) sull’esigenza di porre segnali di “Vietato fumare” su ogni porta di ingresso della cabina, all’interno ed all’esterno; b) sulle posizioni del posto di lavoro dell’operatore, situato nel flusso d’aria non inquinato, in particolare nel caso di cabine a ventilazione verticale od obliqua); la descrizione delle anomalie che potrebbero verificarsi durante l’uso della cabina e le informazioni sui modi per prevenirle o porvi rimedio; l’elenco degli organi più soggetti od usura e quindi a ricambio (elettrici, elettronici e fluidi); le specifiche relative ai ricambi; il programma degli interventi periodici di pulizia, verifica e manutenzione della cabina, delle sue apparecchiature e dei dispositivi di sicurezza e di segnalazione adottati (tale programma deve comprendere le indicazioni sul controllo dell’intasamento dei vari sistemi di filtrazione dell’aria); istruzioni sulle cautele e misure antincendio da adottare, soprattutto nei lavori che comportano l’uso di apparecchiature a fiamma libera o che possono dar luogo a scintille pericolose.
Nella documentazione della cabina di verniciatura analizzata non vi è traccia di: riferimento alla norma UNI 9941 e EN 12215 (un costruttore di cabine di verniciatura che non conosce queste norme è evidentemente impreparato); indice degli argomenti; dati tecnici d’uso della cabina di verniciatura; istruzioni per l’uso della cabina di verniciatura, con particolare riferimento alle posizioni dell’operatore; il programma degli interventi periodici di pulizia e manutenzione; indicazioni sul controllo dell’intasamento dei vari sistemi di filtrazione; indicazioni sulle cautele e sulle misure antincendio da adottare nel caso di lavori con l’uso di fiamma libera.

OTTAVA NON CONFORMITÀ: LE INFORMAZIONI

Qualunque sia il tipo di cabina di verniciatura, devono essere riportate su una scheda informativa di accompagnamento della cabina di verniciatura le seguenti indicazioni: dimensione massima del pezzo da verniciare; pressione massima di spruzzatura; portata erogazione massima delle pistole di spruzzatura eventualmente fornite; velocità dell’aria, in m/s; velocità media dell’aria, in m/s; temperatura massima all’interno della cabina di verniciatura; livello di rumorosità all’interno della cabina, nelle condizioni normali di funzionamento, in dB(A) Leq e comunque ogni ulteriore dato conforme alle richieste della Direttiva 89/392/CEE; sistema di depurazione dell’aria adottato (per esempio: lavaggio dell’aria, filtri a secco); rendimento globale del sistema di depurazioni, in percentuale; apporto di aria nuova in fase di applicazione, in m3/h.
Altre indicazioni possono essere riportate sulla scheda, per iniziativa del costruttore o dopo accordi tra costruttore ad utilizzatore. La scheda informativa deve fare parte integrante delle istruzioni d’uso e manutenzione dei costruttore.
Nella cabina di verniciatura analizzata la scheda informativa manca del tutto e la non conformità non é solo formale. Ad esempio che non è stato fatto un verbale di collaudo e non sono stati definiti i parametri operativi che hanno portato all’adozione di quella specifica cabina di verniciatura e non di un altro modello.

NONA NON CONFORMITÀ: LA SEGNALETICA


La segnaletica di sicurezza applicata sulla cabina di verniciatura e sulle sue apparecchiature deve essere: fissata in moda stabile; collocata in luogo ben visibile; conforme alle norme.
Nella cabina di verniciatura analizzata l’unico cartello affisso (tra l’altro in posizione assolutamente non visibile dall’operatore, nella zona in altro a sinistra delle cabina di verniciatura, a circa 4 metri d’altezza), è il divieto di usare fiamme libere.

DECIMA NON CONFORMITÀ: LA DOCUMENTAZIONE

La cabina di verniciatura deve essere corredata con la prevista documentazione tecnica. Essa deve tenere conto di tutte le fasi di vita dell’impianto (trasporto, installazione, regolazione, messa a punto, uso, pulizia, manutenzione, riparazione) e di tutti gli altri eventuali aspetti conoscitivi necessari all’utilizzatore per il corretto e sicuro uso della cabina di verniciatura.
Nella documentazione deve essere dichiarata una velocità media dell’aria pari a 0,5 m/s e i singoli valori di velocità dell’aria rilevati devono essere almeno pari a 0,4 m/s. Nelle cabine aperte di verniciatura con manufatti aventi una lunghezza massima di 6 m, la velocità media e i singoli valori di velocità dell’aria rilevati devono rispettivamente risultare almeno pari a 0,4 m/s e 0.3 m/s.
La misurazione effettuata sulla cabina di verniciatura oggetto di indagine, secondo i criteri previsti dalla norma, con umidità relativa del 61%, e una temperatura di 18,1 °C, ha evidenziato che la velocità media dell’aria è di 0.225 (i nove punti previsti hanno dato i seguenti valori: A=0.22; B= 0.27; c= 0.33; D= 0.06; E= 0.33; F= 0,33; g= 0.26; H= 0,26; I= 0,24). In nessun punto si è quindi raggiunto il valore di 0,4 m/sec e in ben 6 punti su 9 non si arriva al valore minimo.
Prima di effettuare la misura si è proceduto, come indicato dal manuale d’uso e manutenzione della cabina di verniciatura, a un controllo dello stato di efficienza dei filtri, trovando i filtri visivamente non intasati. La norma prescrive che le cabine devono essere dotate di idonei dispositivi e di misure atte a prevenire potenziali rischi per il personale, connessi a condizioni di funzionamento anomalo e conseguente alterazione dei parametri critici, in coerenza con le vigenti norme di sicurezza e di igiene. Sono inoltre necessari dispositivi di controllo della velocità dell’aria ed il rilievo della temperatura dell’aria immessa in cabina.
Nella cabina di verniciatura non é presente alcun dispositivo che possa informare l’operatore sul grado di intasamento dei filtri: sarebbe bastato un semplice manometro differenziale, il cui costo è di poche decine di euro, che, con due semplici frecce, una verde (filtro pulito) ed una rossa (filtro da sostituire), avrebbe informato l’operatore sul grado di intasamento del filtro e su quando si deve sostituirlo.
Attualmente l’operatore non sa se sta lavorando in condizioni di sicurezza o se è a rischio di intossicazione, in quanto non riesce a valutare alcuna variazione dei parametri critici. La norma prescrive che i quadri e i pulpiti di comando e manovra installati all’esterno delle cabine di verniciatura provviste di finestratura, devono essere posti ed orientati in modo da consentire la visione della zona comandata, se pericolosa.
Le cabine chiuse e le aree di spruzzatura devono disporre all’interno di arresti d’emergenza disposti lungo le pareti, in prossimità dalle linee operative e dei posti di lavoro. Nessun fungo di emergenza è presente, nemmeno sul quadro elettrico; nel quadro infatti vi sono solo due magnetotermici a comando manuale “start” “stop”.

UNDICESIMA NON CONFORMITÀ: LE ISTRUZIONI


Le norme prescrivono che le informazioni, le istruzioni e le prescrizioni devono contenere avvertimenti finalizzati alla sicurezza del personale interessato. Devono essere redatte con carattere corpo 10, elvetica chiara e nella lingua dell’utilizzatore. Devono essere riportati almeno i seguenti avvertimenti: non spruzzare in vicinanza di fosse e cavedi non ventilati; non fumare e non usare fiamme libere, oggetti incandescenti e apparecchiature che diano luogo a scintille pericolose (pericolo d’incendio); non immagazzinare prodotti infiammabili e relativi recipienti all’interno della cabina di verniciatura, nelle sue immediate vicinanze e davanti alle porte di accesso (pericolo di blocco delle uscite per incendio); richiamare sul manuale di istruzioni e su una specifica targa applicata alla cabina (a) il valore, in kg/m2, della portata della copertura, se di tipo praticabile; b) il divieto di accesso alle coperture della cabina senza l’apprestamento di opere provvisionali, se di tipo non praticabile); usare attrezzature di posizionamento pezzi, per mantenere il verniciatore in un flusso d’aria non inquinato (pericolo di intossicazione); usare correttamente la pistola di verniciatura (non spruzzare sulle pareti della cabina); ventilare la cabina al termine del lavoro e prima di riprendere il lavoro dopo un intervento manutentivo (pericolo di intossicazione e di incendio); impiegare personale competente ed autorizzato negli interventi di taratura, regolazione e riparazione previsti dal costruttore (pericolo di danneggiamento ed incendio); non manomettere i dispositivi di regolazione e sicurezza (pericolo d’incendio); consultare il costruttore per usi particolari e/o valori di spruzzatura diversi da quelli indicati nella scheda informativa e riportati nel manuale; il corretto esercizio dalla cabina nei limiti indicati nel manuale d’istruzione è essenziale per la sicurezza.
Nessuna di queste avvertenze è riportata, nè in cabina e neanche nel manuale d’uso e manutenzione, salvo che nel manuale è richiamato il fatto di avvalersi di personale formato per gli interventi di taratura e manutentivi.

ERRORI PROGETTUALI


Oltre all’errato dimensionamento dei ventilatori segnalato in precedenza, vi è un altro clamoroso errore di progettazione. La cabina di verniciatura dovrebbe avere una portata d’aria d’aspirazione di circa 24.000 Nm3/h. Secondo il progetto, l’aria dovrebbe passare attraverso tre sistemi filtranti. Nella cabina di verniciatura sono installati due setti filtranti, con una superficie di circa 6 m2 per tipo. Questi due stradi filtranti sono correttamente dimensionati, anche se non sono quelli più adatti per l’overspray di verniciatura. Il terzo stadio filtrante è costituito da celle filtranti, la cui scheda tecnica indica una velocità consigliata per l’aria di attraversamento di 1,5 m/sec, con una conseguente portata consigliata di 5.400 Nm3/h. Tali valori sono quelli di velocità massima e infatti, nelle prove per la classificazione di tale filtro, i cui dati sono riportati nella parte finale della scheda tecnica, si legge che le prove sono state effettuate ad una velocità di attraversamento di 0,25 m/sec, ed è a tale valore che i dati sono riferiti (l’efficienza, come le perdite di carico, variano notevolmente al variare delle velocità). Nella cabina di verniciatura le celle filtranti sono installate lungo tutti i 4 metri della larghezza della cabina. Tali celle sono poste in opera attraverso uno sportello posto nella parte in alto della cabina e hanno una larghezza di 400 mm, che si riduce a 280 mm di larghezza utile, per effetto dell’eccessiva profondità delle guide installate.
In totale quindi la superficie filtrante è pari a 4 m x 0,4 m = 1.6 m2. Con una simile superficie a disposizione si sarebbero al massimo potuti trattare 8.640 Nm3/h. In realtà il calcolo esatto sarebbe: 4 m x 0,28 m x 5.400 Nm3/h = 6.048 Nm3/h.
Il costruttore ha scelto di far trattare un volume d’aria che è almeno 3 (se non 4 volte) superiore a1 massimo che le celle filtranti possono sopportare. Si tratta di un errore grossolano, indice di scarsa dimestichezza con la materia.
Le perdite di carico sono proporzionali al quadrato della velocità di attraversamento dell’aria, e quindi la perdita di pressione data dalle celle diventa almeno 9 volte superiore a quella indicata. La velocità di attraversamento di tali celle è superiore a 4 m/s, un valore incompatibile con le normali celle filtranti ondulate. Tale valore di velocità è compatibile solo con filtri a tasche di elevate prestazioni.

CONCLUSIONI


I malfunzionamenti lamentati dall’utilizzatore (scarsa captazione della cabina di verniciatura, con tutte le conseguenze in termini di polverosità nell’ambiente di lavoro), sono dovuti alla scarsa perizia in materia dimostrata dalla ditta fornitrice, la quale non solo ha commesso numerose non conformità alle norme tecniche vigenti, che stabiliscono i requisiti minimi delle cabine di verniciatura, ma ha anche impiegato componenti filtranti assolutamente al di fuori del loro normale range di utilizzo, che per altro è chiaramente scritto nelle schede tecniche del produttore. Questo dimostra che tali schede non sono state neanche lette, oppure non se ne compresi i concetti. Il costruttore ha dimostrato non solo l’assoluta ignoranza sull’esistenza delle norme che riguardano le cabine di verniciatura (UNI 9941 ed EN12215), ma anche su alcune norme generali, riportando la conformità a norme abrogate e non riportando l’obbligatoria conformità ad altra norme. Inoltre gli errori progettuali commessi lasciano intuire, al di là dell’incompetenza professionale del progettista, la mancanza del fascicolo tecnico, che deve sempre accompagnare ogni cabina di verniciatura, nel quale devono essere inseriti, oltre all’analisi del rischio da effettuare qualora manchi una norma specifica in materia, anche i calcoli progettuali ed i motivi di scelta di una soluzione piuttosto che un’altra. La mancanza di tale fascicolo non può essere imputata al singolo progettista, che potrebbe anche commettere un errore materiale di calcolo.
La responsabilità va attribuita alla direzione aziendale, che ha organizzato un ufficio tecnico non adeguato ad operare nel rispetto delle procedure che stanno alla base delle leggi sulla sicurezza del lavoro.