Il controllo dei requisiti prestazionali dei supporti è fondamentale per una buona verniciatura: alcune prove si possono realizzare in azienda con semplici strumenti, mentre per prove più accurate è necessario applicare le procedure previste dalle norme tecniche nazionali e internazionali
Enzo Morandi
CE.R.TO.(Centro Ricerche Toscano)
Pierluigi Offredi
Professione Verniciatore
Introduzione
I produttori di pannelli forniscono specifiche di vendita, descritte nelle schede tecniche, che nascono dai loro uffici commerciali o dalle loro associazioni (ad esempio l’EMB, che raccoglie i maggiori produttori europei). Tali specifiche ovviamente tutelano soprattutto gli interessi dei fornitori e definiscono quindi dei requisiti più bassi rispetto alle prestazioni che normalmente dovrebbero raggiungere. Per questo abbiamo realizzato questa serie di articoli, dedicati alle prove che tutti i verniciatori dovrebbero fare per misurare le prestazioni dei supporti (pannelli in MDF, truciolare, ecc.). Non tutte le aziende sono in grado di assumere tecnici specializzati, capaci di applicare le norme tecniche ufficiali, e di dotarsi di laboratori attrezzati con gli strumenti adeguati. Però, per cominciare a familiarizzare con il concetto di verifica delle prestazioni, basta solo qualche semplice strumento e un po’ di buona volontà.
A cosa serve misurare l’assorbimento
Se applichiamo due diversi prodotti vernicianti su due supporti apparentemente uguali, ma che hanno degli assorbimenti diversi, avremo delle rese differenti non dovute alle prestazioni delle vernici; quindi se non conosciamo l’assorbimento del supporto potremmo valutare male le reali rese delle vernici. Se la scheda tecnica di una vernice indica dei quantitativi da applicare consigliati tra i 150 e i 200 gr/m2,, applicandone 150 su un supporto molto assorbente avremo una scarsa copertura, mentre applicandone 200 su un supporto pochissimo assorbente potremmo avere delle bollicine o addirittura un rischio di schiantature per eccesso di prodotto. Con il test di assorbimento, in cui si utilizza il toluolo come liquido di prova, si può vedere il grado d’assorbimento di un pannello, in modo da valutare la quantità di prodotto da applicare nella prima mano.Questa prova serve anche semplicemente per la caratterizzazione di un supporto, in modo da controllarne la costanza tra un lotto e l’altro, anche tra due produttori diversi. La “Prova d’assorbimento superficiale” (detta anche prova del toluolo), è la EN 382 Parte 1, una prova studiata per l’MDF, ma adattabile anche ad altri supporti. La norma dà indicazioni precise sul supporto che regge la provetta e sul tipo di pipetta da usare, per cui se vogliamo eseguire questa prova in modo corretto dobbiamo acquistare la norma, mentre se vogliamo cominciare intanto a fare una prova comparativa, per uso interno, il sistema può essere quello indicato qui di seguito.
Pipetta – Provino – Supporto
Determinazione dell assorbimento superficiale dei pannelli
Come si esegue
Procuratevi un gocciolatoio, oppure una pipetta graduata da 2 ml; più semplicemente potreste usare un contagocce, ma con questo la prova diventa un po’ più difficile e meno precisa. Poi costruitevi un supporto che regga una provetta lunga 30 cm e larga 5 cm, inclinata fissa a 60°. Se proprio non vi va neanche di costruire questo aggeggio, appoggiate la provetta al muro o ad una qualsiasi parete verticale, distanziandone la parte bassa dalla parete di 15 cm: avrete così ottenuto l’inclinazione giusta (60 gradi, appunto). Ora la cosa si fa più difficile: bisogna posizionare la pipetta ad un mm dalla provetta, nella parte alta, perpendicolare a questa, insomma a 90° rispetto alla superficie del pezzo da provare. La regola richiederebbe di far uscire dalla pipetta 1 ml di toluene e il tempo che deve impiegare per uscire è di 4 secondi! Per sdrammatizzare la difficoltà di questa prova, possiamo dire che in tanti anni, eseguendola con un contagocce graduato, senza gommino, tenuto chiuso con un dito dietro ed infilato in un mezzo tubetto tenuto su, in inclinazione giusta, da un porta comparatore da meccanici, il tutto retto da due tavolette di legno inchiodate a squadra e con un regolino incollato nella parte bassa, proprio a 15 cm dalla tavoletta verticale, il sistema è sempre andato benissimo! Per usare questo metodo “casalingo” su diversi materiali, o con diversi liquidi, bisogna fare un po’ di esperimenti, in modo da poter stabilire che quantità di liquido serve su quel determinato materiale per avere, sul prodotto medio, una “strisciata” di bagnato intorno alla metà della provetta. Più sarà lunga la strisciata di liquido, meno assorbente sarà la superficie, quindi meno vernice dovrete applicare nella prima mano.
Le prove sui supporti: l’assorbimento (parte 5) – 25/09/2014
Il controllo dei requisiti prestazionali dei supporti è fondamentale per una buona verniciatura: alcune prove si possono realizzare in azienda con semplici strumenti, mentre per prove più accurate è necessario applicare le procedure previste dalle norme tecniche nazionali e internazionali
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