“La green economy ci porterà fuori dalla crisi e salverà il mondo”. E’ una frase che si sente spesso, ma come si fa ad entrare nel mondo dell’economia verde da protagonisti? E specialmente cosa vuole dire per una azienda del legno-arredo essere eco-competitiva? Per iniziare a rispondere a queste domande bisogna analizzare le caratteristiche principali delle aziende verdi e le necessità del mercato
A cura della Redazione
MATERIALI ECOCOMPATIBILI
Ogni volta che si sceglie un materiale è necessario porsi alcune domande; intanto informarsi sull’origine del materiale stesso, poi bisogna considerare che un materiale può inquinare sin dalla sua estrazione e/o creazione, senza contare i costi ambientali del suo trasporto. E’ necessario quindi considerare tutto il processo produttivo, dalla nascita allo smaltimento, prima di definire un materiale ecocompatibile. Per facilitare la ricerca ci si può affidare ai marchi di certificazione ambientale rilasciati da enti terzi, da studi di università o enti di ricerca ed infine attraverso il controllo dei propri fornitori.
PROCESSI AMBIENTALMENTE SOSTENIBILI
Un’azienda non si può limitare operare con processi conformi a legislazione vigente in mate ambientale e sociale, ma si deve impegnare a sviluppare comportamenti e standard che vada oltre la conformità, per guidare mercato verso lo sviluppo sostenibile. Partendo dallo studio dei materiali e dei macchinari usati per lavorazione dei propri prodotti possono anche analizzare i processi che vengono usati e trova modi per ottimizzarli, riducendo sprechi ed aumentando la qualità
PRODOTTI SICURI E NON INQUINANTI
Sviluppare e fornire prodotti servizi che non abbiano ambientali insostenibili e il cui uso sia sicuro, che siano efficienti per consumo di energia e di risorse naturali, e che possano essere riciclati, riutilizzati o dismessi in sicurezza: si tratta di una sfida a cui tutti gli operatori del settore devono rispondere. Non è un segreto, il consumatore medio è sempre più sensibile ai problemi del pianeta, ma lo è ancora di più quando in gioco c’è la salute sua o delle persone a lui care. Per questo un’azienda deve riuscire a garantire ai propri utenti prodotti non nocivi. Per quanto riguarda il settore legno-arredo, oltre ai più elementari requisiti di sicurezza fisico meccanici, le aziende devono controllare con attenzione i livelli di emissioni inquinanti che i propri prodotti portano nelle case e negli ambienti chiusi, dove i consumatori passano, in media, oltre l’80% del proprio tempo. Il contrasto all’inquinamento indoor è una pratica che inizia dal controllo dei fornitori e dei materiali usati, fino ad arrivare ai processi in fabbrica ed al prodotto finito. Questa tipologia di controlli non sono richiesti solo ai produttori di fascia alta; infatti il mercato, e sempre di più le legislazioni, le norme ed i regolamenti, impongono una svolta in questa direzione a tutti, senza distinzione della fascia di prezzo o del ruolo nella filiera del legno-arredo.
IL SUPPORTO DEL COSMOB
Con una camera in grado di misurare l’inquinamento indoor (VOC, Formaldeide, ecc.) dei prodotti all’interno di un ambiente di 22M2, siamo in grado di supportare le aziende nella certificazione della produzione e nell’eseguire le prove necessarie ad ottenere la numerose certificazioni ambientali tra cui il LEED e l’Eco-Label. Grazie allo schema di certificazione “Qualitas Praemium” applicato alle tematiche ambientali come la formaldeide, i VOC e la certificazione LEED, siamo in grado di supportare le aziende nel migliorare le politiche aziendali, i programmi e le pratiche ambientali, tenendo conto di sviluppi tecnici, conoscenze scientifiche, bisogni dei consumatori e aspettative comuni che vadano oltre la conformità legislativa e per estendere gli stessi criteri in ambito internazionale. Possiamo supportare le aziende nel formare e comunicare ai dipendenti, ai rivenditori ed al pubblico il sicuro utilizzo, trasporto, stoccaggio e smaltimento dei prodotti forniti, oltre che alle caratteristiche “verdi” reali dei prodotti. Cosmob è in grado di valutare l’impatto ambientale prima di iniziare la produzione di un nuovo prodotto tramite lo studio del ciclo di vita, realizzando adeguate ricerche sull’impatto ambientale di materiali, prodotti, processi ed emissioni associate all’attività aziendale, al fine di minimizzarne gli effetti avversi. Infine siamo in grado di contribuire allo sviluppo delle politiche pubbliche, dei programmi aziendali e governativi, oltre che alle iniziative educative che accrescano la consapevolezza e la protezione ambientale.
COSMOB QUALITAS PRAEMIUM INDOOR HI-QUALITY
La qualità dell’aria negli ambienti confinati
Quando si parla di “polveri sottili” è immediata l’associazione con le problematiche legate all’inquinamento dell’ambiente urbano (outdoor). Quando invece si parla di “formaldeide” e “sostanze organiche volatili”, l’associazione con l’inquinamento negli ambienti confinati (indoor) non è altrettanto ovvia. Tuttavia considerando che circa l’80% del tempo giornaliero si trascorre in luoghi chiusi (abitazioni, uffici e luoghi ricreativi, solo per citarne alcuni), è facile comprendere l’importanza che riveste e sempre più rivestirà il controllo della qualità dell’aria in tali ambienti.
Il ruolo del settore legno-arredo nella qualità dell’aria
I materiali inquinanti impiegati nel settore legno-arredo sono essenzialmente contenuti nelle vernici e negli adesivi utilizzati per la realizzazione del prodotto finito. Essi rappresentano una fonte importante di inquinamento dell’aria indoor, perché contengono sostanze nocive che evaporano facilmente nell’aria, contaminandola: i VOC (volatil organic compouns, cioè composti organici volatili, comunemente noti come solventi). La natura chimica di tali sostanze è molta varia: aldeidi, chetoni, composti aromatici e alifatici ed esteri. La maggior parte di queste sostanze è di origine sintetica e la loro tossicità è scientificamente provata e tristemente nota. A titolo di esempio si ricorda che l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) sin dal 2004 ha inserito la formaldeide nell’elenco delle sostanze considerate con certezza cancerogene per la specie umana. Vista la crescente consapevolezza del consumatore su questi temi, pensiamo che il controllo della qualità dell’aria negli ambienti confinati, insieme a strategie atte a migliorare la qualità “ambientale” del prodotto, rivestiranno un’importanza sempre maggiore per le aziende. Per consentire di tenere sotto controllo le emissioni di sostanze inquinanti da parte dei prodotti e trasformare questo percorso in un elemento di marketing aziendale, Cosmob pone il “Cosmob Qualitas Premium Indoor Hi-Quality”, uno schema di certificazione volontario, che permette alle aziende di intraprendere la strada verso la sostenibilità ambientale dei propri prodotti.
Le procedure di certificazione possono essere così riassunte:
- presentazione della domanda da parte del richiedente;
- emissione dell’offerta da parte di Cosmob, con elaborazione del piano di prova e della campionatura;
- invio dell’ordine da parte del richiedente e invio al Cosmob dell’offerta timbrata e controfirmata dal legale rappresentante;
- valutazione iniziale, in cui i tecnici Cosmob effettuano in azienda un audit tecnico-gestionale finalizzato a verificare la presenza degli elementi minimi per il rilascio del marchio;
rilascio del marchio di certificazione da parte del Cosmob che, sulla base del risultato di audit acquisito durante la valutazione iniziale emette o rifiuta la concessione del marchio (in caso di rifiuto l’azienda può adeguarsi e richiedere nuovamente la concessione del marchio)mantenimento del marchio, ottenuto dall’azienda facendo costantemente i controlli interni, inviando al Cosmob campioni di produzione per le prove di laboratorio.
COSMOB QUALITAS PRAEMIUM FORMALDEIDE
La formaldeide come opportunità per le imprese della filiera legno arredo
In data 11 dicembre 2008 è entrato in vigore in Italia il decreto ministeriale del 10 ottobre 2008 che, al fine di assicurare la salute dei consumatori, impone a tutti i soggetti della filiera legno-arredo un maggiore impegno nell’assicurare che i prodotti immessi sul mercato italiano rispettino determinati limiti di emissione di formaldeide (Decreto 10 ottobre 2008, Disposizioni atte a regolamentare l’emissione di aldeide formica da pannelli a base di legno e manufatti con essi realizzati in ambienti di vita e soggiorno). In seguito alle decisioni assunte nei confronti della formaldeide dagli organismi mondiali deputati alla protezione della salute dell’uomo, la Pubblica Amministrazione, in diversi paesi del mondo, ha emesso delle leggi per regolare le emissioni di tale sostanza da parte dei prodotti a base di legno. Parallelamente, le associazioni dei consumatori hanno dedicato molta attenzione al tema del rilascio della formaldeide da parte dei mobili, soprattutto a seguito della sua riclassificazione come sostanza cancerogena da parte dello IARC. E’ necessario sottolineare, tuttavia, come tale sostanza possa costituire un agente irritante ed essere ritenuta pericolosa solo quando presente nell’aria in concentrazioni elevate. Nel caso dei prodotti fabbricati in Italia ed in Europa, i livelli di emissione sono oramai talmente bassi da non provocare negli ambienti vita e soggiorno concentrazioni avvertibili e considerabili come pericolose. Il riferimento che in generale viee raccomandato (ad esempio, all’organizzazione mondiale della sanità) è il limite di 0,1 parti per milione. Tale limite è basato su ricerche scientifiche e costituisce un punto di riferimento imprescindibile. Al di sotto di esso, la presenza di formaldeide nell’aria deve essere ritenuta innocua. Del resto, indipendentemente dalle emissioni provocate dai prodotti a base di legno, la formaldeide è un componente dell’aria ed è presente in natura in modo diffuso. Viene prodotta, ad esempio, da qualsiasi processo di combustione. Vari studi dimostrano che il fumo di sigaretta provoca concentrazioni di formaldeide di gran lunga più alte (nell’ordine delle 100 volte) rispetto a quelle che possono essere provocate dall’insieme delle altre possibili fonti, tra cui i mobili. Nonostante ciò, i produttori di pannelli a base di legno, per rispondere alle esigenze legislative e di mercato, da tempo hanno indirizzato risorse ed investimenti verso tecnologie che hanno consentito una riduzione progressiva delle emissioni e, allo stesso tempo, si sono dotati di sistemi rigorosi di controllo della produzione, tali da garantire un costante rispetto dei limiti di emissione dichiarati. L’industria del settore, quindi, è abituata a fornire alle imprese clienti (produttori di semilavorati per mobili e mobilieri) tutte le informazioni necessarie, relative alle emissioni ed ai metodi utilizzati per controllarle, in molti casi facendo ricorso volontariamente all’attività di controllo e certificazione di organismi di parte terza. Sono infatti diffusi vari schemi di certificazione di prodotto che assicurano il continuo mantenimento delle prestazioni dichiarate. La concentrazione di equilibrio della formaldeide è quasi sempre presente nelle schede tecniche dei prodotti, inoltre alcuni produttori inviano ai loro clienti anche i rapporti di prova e le relazioni che l’ente terzo, eventualmente coinvolto nella convalida dei metodi di prova interni, consegna loro. In Italia si stimano essere fra 15 e 20 i produttori di pannelli a base di legno che possiedono una produzione certificata per un determinato livello di concentrazione della formaldeide. Tali certificazioni coprono le produzioni di pannelli grezzi, nobilitati e speciali (ad esempio i pannelli idrofughi). Le prime produzioni certificate risalgono al 1993 e molto probabilmente sono state realizzate al fine di servire il mercato tedesco; infatti in Germania, fin dal 1986, è stata vietata l’immissione sul mercato di materiale in legno (pannelli di masonite, pannelli di masonite a strati, paniforti, pannelli di legno compensato e pannelli di fibra) la cui concentrazione di equilibrio originata nell’aria superi il valore di 0.1 ppm. In Italia, dal dicembre 2006, per rispondere alle richieste del mercato, sono stati introdotti sul mercato da parte di alcuni produttori, manufatti a bassissimo contenuto di formaldeide. I principali produttori di mobili, da parte loro, da tempo indicano nei propri cataloghi e nelle schede prodotto che i pannelli con cui sono realizzati i mobili sono di classe E1 (classe tecnica che caratterizza i pannelli a basse emissioni, tali da provocare nell’ambiente concentrazioni di formaldeide non superiori alla soglia degli 0,1 ppm), basandosi sulle dichiarazioni di conformità ricevute da parte dei produttori di pannelli. Il decreto 10 ottobre 2008, quindi, riconosce l’alto livello di attenzione che i produttori italiani sia di semilavorati che di prodotti finiti hanno dedicato al problema e assume l’importante funzione di proteggere il consumatore italiano da prodotti di bassa qualità e con emissioni di formaldeide che non necessariamente sono state tenute sotto controllo, provenienti da Paesi extraeuropei.
Come ottemperare al decreto
Per ottemperare al decreto ministeriale del 10 ottobre 2008, inerente gli adempimenti che è necessario compiere per assicurare la salute dei consumatori in tema formaldeide, è consigliabile da parte delle imprese della filiera legno-arredo assumere un atteggiamento responsabile che prevede l’esecuzione di verifiche:
- sui prodotti acquistati è necessario verificare se i manufatti (ad esempio i pannelli di particelle di legno o i MDF) acquistati dai fornitori sono conformi al decreto italiano, richiedendo la dichiarazione di conformità all’azienda fornitrice;
- sulla propria produzione è necessario verificare se le sostanze impiegate sono potenziale fonte di formaldeide ed eventualmente procedere con prove di tipo iniziale, attuazione del piano di controllo interno, attuazione della convalida annuale presso un laboratorio accreditato secondo la normativa volontaria UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 – Requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e di taratura (prospetto B1 indicante la classe do formaldeide E1), emissione della dichiarazione di conformità.
A tal proposito, diversi laboratori in Italia, propongono di aderire a schemi volontari di certificazione di prodotto appositamente concepiti. Il laboratorio Cosmob per esempio, allo scopo di trasformare questo adempimento in un elemento di marketing, propone un suo schema di certificazione volontario “Cosmob Qualitas Praemium – Formaldeide”.
La formaldeide in pillole
La formaldeide (o aldeide formica, o formalina) è una sostanza chimica composta da un atomo di carbonio, due di idrogeno e uno di ossigeno [H2CO]. La maggior parte della formaldeide prodotta è destinata alla produzione di polimeri e altri composti chimici; infatti, anche nella filiera legno arredo la formaldeide trova impiego nella produzione di resine termo-indurenti che trovano uso come laminati plastici (per reazione con la melammina) e come collante di pannelli in legno di truciolato, nobilitato o Medium-density fibreboard, e altri (in associazione all’urea). Quando è contenuta nei mobili (come collante e/o laminato plastico) tende a distaccarsi negli anni e volatilizzarsi nell’ambiente circostante sotto forma di gas nell’aria ambiente. La sua presenza è rilevabile da un soggetto che la stia respirando solo se la sua concentrazione nell’aria supera determinate soglie.
L’ECOLABEL EUROPEA
Il Cosmob è stato accreditato, primo in Italia, per effettuare le prove necessarie al rilascio dell’ecolabel per il settore legno-arredo. L’Ecolabel (Regolamento CE n. 1980/2000) è il marchio europeo di qualità ecologica che premia i prodotti e i servizi migliori dal punto di vista ambientale, i quali possono così diversificarsi da quelli della concorrenza, mantenendo elevati standard di prestazioni tecniche. L’etichetta attesta che il prodotto o il servizio ha un ridotto impatto ambientale nel suo intero ciclo di vita. Nel settore legno-arredo questo marchio è applicabile al gruppo di prodotti “mobili in legno”, che comprende unità a sé stanti o da incasso di mobili domestici usati per riporre, appendere, stendersi, sedersi, lavorare e mangiare, destinati a uso interno o esterno, o di mobili per uso interno a scopi professionali. Fra i mobili per uso professionale rientrano mobili per uffici, scuole, ristoranti e hotel.
Per ottenere l’Ecolabel è necessario rispettare i seguenti requisiti:
- il prodotto deve essere costituito almeno per il 90 % (peso/ peso) di legno massiccio di materiali a base di legno;
- il peso dei singoli materiali, diversi dal legno massiccio e dai materiali a base di legno, non deve superare il 3 % del peso totale del prodotto. Il peso complessivo di tali materiali non deve superare il 10 % del peso totale del prodotto.
LA CERTIFICAZIONE LEED
Gli standard LEED, elaborati dall’USGBC (Unitet States Green Building Council) e applicati anche in Italia grazie al lavoro di GBC Italia che ne ha creato una versione nazionale, stabiliscono i requisiti per costruire edifici ambientalmente sostenibili, sia dal punto di vista energetico sia da quello del consumo di tutte le risorse ambientali coinvolte nel processo di fabbricazione.