Vericiatura manuale

Al diciottesimo Congresso nazionale dell’Associazione Italiana degli igienisti industriali é stato invitato il nostro direttore, che ha presentato una relazione sui limiti di esposizione professionale

A CURA DELLA REDAZIONE

I limiti di esposizione professionale (OEL) sono un elemento fondamentale per l’igiene industriale. Per la maggioranza dei solventi ossigenati, che sono sostanzialmente materiali ad un singolo componente, i valori OEL sono stati stabiliti dalle autorità competenti. Per i solventi idrocarburici questo non é generalmente applicabile. Benchè alcuni paesi (UK, Germania) abbiano effettivamente sistemi per stabilire gli OEL anche per i solventi idrocarburici, normalmente gli OEL sono disponibili solo per singolo elemento (es. Eptano). Ne risulta che non esiste un approccio armonico, con una potenziale confusione dovuta alla diversità degli approcci presi dai diversi fornitori di solventi o fra diverse nazioni. L’ESIG ( l’associazione europea che raggruppa produttori di solventi idrocarburici) ha quindi proposto di definire OEL omogenei, scientificamente validi, armonizzati tra i diversi paesi, e durante gli ultimi due anni ha lavorato con i legislatori a livello nazionale, internazionale ed europeo per raggiungere questo obiettivo.

LA PROCEDURA DI CALCOLO RECIPROCO (RCP)

Molti solventi idrocarburici sono miscele complesse e per questo è stato un compito particolarmente arduo sviluppare un sistema che coprisse tutti i prodotti e che fosse allo stesso tempo pratico e semplice da usare. Dopo una revisione di tutti i sistemi disponibili, da parte di una task force del centro ECETOX (Centro Europeo di Tossicologia ed Ecotossicologia), è stata raccomandata la “Procedura di Calcolo Reciproco RCP” (ECETOX rapporto numero 13), che offre una combinazione di requisiti, per l’utilizzo nel calcolo dei valori OEL per i solventi idrocarburici. Il metodo RCP è stato scelto tra diverse metodologie ed è stato inoltre raccomandato dal “UK Health and Safety Executive” per i solventi idrocarburici e dall’ “American Conference of Governamental Industrial Hygienists” (ACGIH), come metodo da preferire nel calcolo degli OEL per miscele. L’uso di questa procedura di calcolo, insieme ai valori guida per specifici componenti idrocarburici, consente il calcolo degli OEL per i prodotti in commercio.

I dati di partenza

I tossicologi dell’ESIG hanno potuto utilizzare un’estesa documentazione sugli studi sulla salute umana e animale come base per sviluppare i valori guida da usare nel metodo RCP. In aggiunta, i membri dell’ESIG hanno sponsorizzato studi aggiuntivi a seguito dei sospetti effetti sul sistema neuro-comportamentale per esposizione a solventi. Durante gli ultimi quattro anni, in collaborazione con l’istituto olandese TNO, è stata fatta una valutazione complessiva degli effetti neuro-comportamentali dei solventi idrocarburici, per un costo totale di due milioni di dollari.

PIANO ESIG PER I VALORI OEL

Ci vorranno diversi anni per raggiungere un sistema armonizzato e regolamentato valido per tutta Europa. Le società associate all’ESIG, che producono solventi idrocarburici, hanno perciò deciso di far riferimento agli OEL calcolati con il metodo RCP nelle schede di sicurezza dei propri prodotti, entro la fine del 2000. A quella data, i tests condotti dal TNO per gli effetti neuro-comportamentali saranno stati completati e questi dati forniranno una base ancora più solida per gli OEL. In quel periodo saranno spedite dettagliate informazioni (includendo linee guida) a clienti, legislatori e stampa specializzata.

I TEMI DEL CONGRESSO

“TLV e limiti tecnologicamente fattibili” “Poster”
“Gli organoclorurati”
“I nuovi sistemi di campionamento” “Comunicazioni su temi liberi”
“Figure e sistemi della prevenzione”
Nell’ambito della sessione “TLV e limiti tecnologicamente fattibili”, coordinata da P. Apostoli – M. Casciani, sono state presentate le seguenti relazioni:
“Indagini ambientali e TLV tecnologicamente fattibili” Sesana, C. Sala
“Confronto fra le varie liste di Valori Limite” G.B. Bar tolucci, P. Apostoli
“Progetto sui limiti di esposizione professionale per i solventi idrocarburici”.  P. Offredi
“Limiti di esposizione ad agenti cancerogeni: il rischio aggiuntivo degli attuali TLVs”. G. Zapponi,

Figà-Talamanca, I. Marcello, P. Valente
Un certo numero di legislatori, durante discussioni informali, non hanno sollevato obiezioni sull’adozione anticipata degli OEL da parte dell’ESIG. Chiaramente, inoltre, dove esista un approccio e dei valori nazionali (Germania e UK) questi avranno la priorità rispetto all’approccio ESIG.

VALORI OEL PER ALCUNI SOLVENTI IDROCARBURICI

Mentre si aspettano ancora i risultati finali del lavoro neuro-comportamentale del TNO, possiamo anticipare che i valori per i tipi più diffusi di solventi idrocarburici saranno quelli indicati qui di seguito. Inoltre, gli OEL saranno espressi in mg/m3, perchè compatibili con i dati misurati durante il controllo dell’esposizione professionale e questo metodo è in linea con la buona prassi di igiene industriale:
Solvente Aromatico (C 9+) =100-150mg/m3
Esano Tecnico (ca. 50% di nesano) = 300 mg/m3
Aromatico contenente acqua ragia = 400 mg/m3
Solvente dearomatizzato= 1200 mg/m3
Solvente Isoparaffinico= 1200 mg/m3
Solventi speciali per punto di ebollizione (senza n/esano)= 12001400 mg/m3
Isoesano= 1200 mg/m3
Pentani= 1400 mg/m3.

Questi valori sono largamente in accordo con i valori inglesi e tedeschi, sebbene in questi Paesi sia stato adottato un diverso approccio per ricavare gli OEL.

 

LIMITI OEL PER SOLVENTI IDROCARBURICI COMPLESSI

Il metodo per assegnare limiti di esposizione ai solventi idrocarburici complessi, usato dall Associazione dei produttori di Solventi Idrocarburici (HSPA), è basato sulla procedura di calcolo reciproco (RCP) sviluppato dall’American Conference of Government Industrial Hygenists (ACGIH).
La ACGIH raccomanda che quando sono presenti due o più sostanze pericolose con effetti tossicologici simili, deve essere considerato il loro effetto combinato, più che quello di ciascuno preso singolarmente. La RCP fornisce un metodo per la formulazione di un valore OEL per miscele dove gli effetti tossicologici dei componenti sono simili e complementari. Quanto detto è descritto da una semplice formula matematica, che prende in considerazione tutti i componenti della miscela.
Tale formula, applicata a solventi idrocarburici complessi, è la seguente:
1/OELcHs = Fr.a/OELa + Fr.b/OELb + Fr.n/OELn
OELcHs è il valore calcolato di OEL per il solvente idrocarburico complesso in mg/m3
Fr.a, b, … sono rispettivamente le frazioni di massa dei componenti a,b, nel solvente
OELa,b, … sono i limiti di esposizione professionale del componente a,b, … in mg/m3.
Se si usa la composizione liquida nel calcolo RCP, si assume che la composizione del vapore sia approssimativamente la stessa della fase liquida. Questo si applica alla maggioranza dei solventi idrocarburici in commercio. Dove si consideri che la composizione del vapore sia significativamente diversa da quella del liquido, allora nel calcolo RCP si deve applicare la composizione del vapore. Se il metodo di calcolo RCP è applicato a prodotti che bollono sopra i 220 °C, ci si aspetta che, a temperatura ambiente, la concentrazione satura di vapore limiti la concentrazione in aria a livelli significativamente più bassi del valore OEL calcolato. Dal momento che i valori OEL non sono disponibili per molti componenti singoli di solventi idrocarburici complessi, HSPA ha sviluppato dei valori guida (GV) per gruppi di componenti di solventi idrocarburici con proprietà tossicologiche simili. Sostituendo la frazione di massa e il valore GV (OEL) per ogni gruppo di solventi definito dall’ HSPA nella formula RCP mostrata sopra, i valori OEL possono essere calcolati per qualsiasi solvente idrocarburico complesso. Se necessario, il valore OEL di un solvente idrocarburico complesso può essere usato nella formula standard RCP per calcolare il valore OEL di una miscela di due o più solventi.

PROGRAMMA DI TESTS NEUROCOMPORTAMENTALI

L’associazione Produttori di Solventi Idrocarburici (HSPA) all’interno del CEFIC (l’associazione dei produttori di tutti i solventi) , ha commissionato un programma di tests presso i laboratori TNO in Olanda, per sviluppare un database sulla neurotossicità dei solventi. I risultati di questo programma di ricerca forniranno dati aggiuntivi per formulare i valori di esposizione professionale (OEL) per i solventi idrocarburici. Il programma sarà sviluppato in due fasi. La fase 1 (convalida), che consiste in prove sul sistema nervoso centrale in umani e ratti a seguito di esposizione (CNS) a etanolo, acqua ragia e cicloesano. La fase 2 (sviluppo dei dati), consisterà nella valutazione degli effetti acuti di dodici componenti di solventi idrocarburici sul sistema nervoso centrale nei ratti. HSPA e il TNO hanno iniziato a pubblicare i dati sviluppati nella fase 1 del programma di test neurocomportamentali. Alla Conferenza Annuale Eurotox ‘99, la conferenza annuale europea di Tossicologia tenutasi a fine giugno ad Oslo, sono stati presentati quattro posters, elencati qui di seguito:
studio pilota su solventi idrocarburici I – Gli effetti sul comportamento di etanolo, cicloesano e W
studio pilota su solventi idrocarburici II – Effetti acuti di etanolo, cicloesano e acqua ragia sul comportamento dei ratti
studio pilota su solventi idrocarburici III – Modello PBPK del cicloesano negli umani e nei ratti
studio pilota su solventi idrocarburici IV – Modello PBPK nei ratti e negli umani per due componenti significativi dell’acqua ragia.
I risultati dei tests indicano che il cicloesano non causa effetti a seguito di un’esposizione a 250 ppm (1000 mg/m3) per 4 ore negli umani o 2000 ppm (8000 mg/m3) per 8 ore per 3 giorni consecutivi nei ratti. In base a questi risultati, il modello farmacocinetico a base fisiologica (PBPK) suggerisce che gli effetti neurocomportamentali non si manifesterebbero negli umani esposti ai 200 ppm (4800 mg/m3), ma che occorre l’esposizione a 3900 ppm (15.600 mg/m3) di cicloesano. Lievi effetti sono emersi in test di abilità motoria e di attenzione, negli uomini sottoposti ad un’esposizione a 100 ppm di acqua ragia. Questi effetti sono lievi e rientrano nello spettro della variabilità umana, per cui sono da considerarsi indicativi del livello a cui iniziano a mostrarsi gli effetti negli uomini. I risultati del modello PBPK sono coerenti con queste conclusioni, che indicano che un’esposizione umana a 69 ppm di acqua ragia non causa effetti neurocomportamentali, mentre un’esposizione a 140 ppm può causare effetti sul sistema nervoso centrale (CNS). Prove ulteriori sul 1,2,4 trimetilbenzene e n-decano, due componenti fondamentali dell’acqua ragia, sono inclusi nella fase 2 del programma di test e forniranno informazioni aggiuntive per lo sviluppo dei valori OEL dei solventi idrocarburici. La fase 1 ha mostrato che la serie di test neurocomportamentali nei ratti è stata sia specifica che significativa, e che potrà essere utilizzata nella fase 2 per analizzare i componenti dei solventi idrocarburici per la definizione dei valori OEL. I test della fase 2 saranno completati entro il 2000.

 

REQUISITI PER LA PREVENZIONE DEI RISCHI D’INCENDIO ED ESPLOSIONE PER LE APPARECCHIATURE DI MISCELAZIONE UTILIZZATE PER L’APPLICAZIONE DELLE VERNICI (prEN 12757)

 

CARATTERISTICHE DELLE MACCHINE

PREVENZIONE DELLA POTENZIALITÀ ESPLOSIVA IN ATMOSFERA CON VENTILAZIONE FORZATA

CLASSIFICAZIONE DELLE ZONE DI RISCHIO

MACCHINE

SERBATOI

VENTILAZIONE FORZATA APPLICATA ALLE MACCHINE

VENTILAZIONE FORZATA NEL LOCALE DI INSTALLAZIONE

ZONA GENERATA NELL’AREA DI LAVORO DURANTELA MISCELAZIONE

ZONA GENERATA DALL’APPARECCHIATURA DI MISCELAZIONE NELL’AREA DI INSTALLAZIONE

Aperte

Aperti Chiusi

No No

Si No

Nessuna Nessuna

Zona 1 Nessuna

Chiuse

Aperti

Chiusi

Si

No

No

No

Zona 1 25%LEL<c
<50%LEL

Zona 2 c<25%LEL Nessuna

Nessuna Nessuna