In redazione abbiamo ricevuto una lettera che dimostra l’esistenza di condizioni di lavoro pesanti e antisindacali: la sicurezza nella verniciatura è un diritto, non un opzione facoltativa!

Il nostro datore di lavoro, per liberare la cabina di verniciatura senza che si attacchi polvere, espone i dipendenti alle esalazioni molto forti nella zona di essiccazione. Ai dipendenti viene poi vietato di usare maschere protettive per non rovinare l’immagine dell’azienda, per cui molti lamentano mal di testa e nausee. Al datore di lavoro non importa (il clima aziendale è il classico “o ti va bene o quella è la porta!” Come si può intervenire senza rischiare il posto di lavoro o ripercussioni?

SICUREZZA NELLA VERNICIATURA: LA NOSTRA RISPOSTA

Le ASL avrebbero molto da ridire su questa gestione dei lavoratori, ma immaginiamo che non vogliate farle intervenire…
Immaginiamo anche che in azienda non ci sia un responsabile della sicurezza, perchè sarebbe un suo specifico compito quello di proteggere i lavoratori…
Se le cose stanno così non ci resta che suggerire di usare vernici all’acqua e di mettere sotto aspirazione anche il locale di essiccazione, per ridurre almeno in parte l’esposizione dei lavoratori ai solventi, ma si tratta comunque di palliativi che non risolvono il problema dell’intossicazione costante a cui essi sono sottoposti. Ricordiamo a questo proposito che mal di testa e nausea sono il minore dei mali, in quanto l’azione tossica dei solventi ha effetti gravi soprattutto a lungo termine, in quanto le sostanze si accumulano nel tempo, provocando effetti epatici, neurologici e sull’apparato riproduttivo molto gravi, specie in soggetti predisposti: mal di testa e nausea sono solo il campanello d’allarme di un disagio fisiologico che non deve essere sottovalutato!
Per questi motivi la legge impone di usare cabine di verniciatura efficienti e di indossare, quando non è possibile usare le vernici in sicurezza, maschere adeguate.

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