Le autorizzazioni in via generale delle emissioni in Lombardia scadono nel 2024
In una sera del primo week end di settembre, dal clima ancora prettamente estivo, sorseggio un aperitivo con alcuni amici, affacciati al ramo comasco del Lario. Si parla per lo più delle recenti vacanze, ahimè ormai terminate, e della recente visita alla Villa del Balbianello, un vero gioiello del FAI, ubicata sul promontorio, a pochi passi dal lungolago di Lenno. Improvvisamente irrompe nella nostra tranquilla conversazione un ospite del tutto inatteso: l’imprenditore perennemente arrabbiato. Mi coglie un po’ di sorpresa ma, tutto sommato, la conversazione si sviluppa poi in toni abbastanza cordiali (compatibilmente con il personaggio).
Imprenditore
Buona sera direttore, che piacere, come va? Mi posso accomodare o disturbo?
Direttore
Bhe…, no…,si figuri… ma…certo, il tavolino qui a fianco è libero, si accomodi.
Imprenditore
Cosa ci fa da queste parti?
Direttore
Insieme agli amici che le presento, ho visitato la villa del Balbianello, qui vicino; gliela consiglio proprio. Ma, mi dica, Lei viene forse dal Forum di Cernobbio?
Imprenditore
Caro Direttore, non ci vediamo da un po’ di tempo, ma la conversazione inizia male: non mi prenda in giro. Io sono un imprenditore di quelli che “tirano la lima”; il primo ad arrivare in fabbrica la mattina, l’ultimo ad andarsene la sera. E poi, per non annoiarmi, sono spesso in ufficio il sabato mattina (il pomeriggio e la domenica mi collego eventualmente da casa). A Cernobbio, invece, ci vanno quelli che elaborano le grandi strategie economiche, finanziare, imprenditoriali. Son quelli che passano la maggior parte del tempo a raccontarsela; loro hanno fior di dirigenti che si occupano di acquisti, vendite, marketing, produzione, amministrazione, ecc. Io ho solo un bravo capo officina e una segretaria tutto fare, poi tutto il resto è sulle mie spalle. Mica tempo da perdere.
Direttore
Egregio imprenditore, il suo giudizio sui partecipanti al Forum di Cernobbio è piuttosto impietoso, tuttavia riconosco la fatica dei piccoli e medi imprenditori che, come lei, si fanno in quattro per mandare avanti le proprie aziende, in situazioni di mercato sempre più complesse.
Imprenditore
Ecco, stavolta ha detto proprio bene, direttore. Ma, già che ci siamo, ci sarà mica qualche novità in giro? D’estate ne inventano sempre qualcuna!
Direttore
A dire il vero qualcosa ci sarebbe, ma riguarda solo le imprese della Lombardia.
Imprenditore
Bene, noto con piacere che noi lombardi siamo sempre all’avanguardia: ma mi dica, devo cominciare a preoccuparmi?
Direttore
Non più di tanto. La novità è che sono in scadenza numerose autorizzazioni; più precisamente nel 2024 scadono le “autorizzazioni generali” per le emissioni le, dette anche “in deroga”, per cui andranno rinnovate.
Imprenditore
Per cortesia, non parli in burocratese: cosa sono queste autorizzazioni generali?
Direttore
Sono le autorizzazioni inerenti le emissioni in atmosfera che permettono di usufruire della procedura di rilascio “in deroga” (ex art. 272 comma 2 del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i.).
Imprenditore
Direttore, continua ad essere ermetico: cosa prevede la procedura “in deroga”?
Direttore
La procedura “in deroga” consiste in una semplificazione che consente l’acquisizione dell’autorizzazione automaticamente, dopo 45 gg dalla presentazione della “domanda di adesione all’autorizzazione in via generale”, beneficiando del cosiddetto “silenzio-assenso”.
Imprenditore
Questa storia del silenzio-assenso non mi è nuova, probabilmente anche la mia autorizzazione è di quel tipo; sentirò la mia segretaria, che archivia tutto molto ordinatamente e senz’altro avrà creato e archiviato in un dossier “emissioni in atmosfera”. Ma, in sostanza, cosa si deve fare?
Direttore
È molto probabile che la sua azienda, data l’attività svolta, possa a suo tempo aver beneficiato della procedura in deroga. Le ricordo che la Regione Lombardia, nel 2009, dispose il rinnovo di tutte le autorizzazioni in via generale allora esistenti per cui, dato che la loro validità è di 15 anni, nel prossimo anno saranno tutte da rinnovare.
Imprenditore
Mi sa proprio che anch’io ho un’autorizzazione di quelle lì. Quindi mi dovrò preoccupare di rinnovarla? E quando?
Direttore
Innanzitutto verifichi quando ha conseguito l’autorizzazione, poi faccia conto che dura 15 anni e, successivamente, ricordi che la presentazione dell’istanza di rinnovo deve essere presentata almeno 45 gg prima della scadenza dell’autorizzazione vigente.
Imprenditore
E se mi dimenticassi? Prenderei una multa: quanto mi costerebbe?
Direttore
Egregio imprenditore, la fa un po’ troppo semplice; cito a memoria: chi continua l’esercizio con l’autorizzazione scaduta è punito con la pena dell’arresto da due mesi a due anni o dell’ammenda da 1.000 euro a 10.000 euro.
Imprenditore
Ma siamo tutti impazziti in questo Paese? Chi è l’irresponsabile che ha scritto questa legge? Un imprenditore che si dimentica di rinnovare l’autorizzazione va in galera? Ma quelli che scrivono le leggi, lo sanno che “chi lavora sbaglia?”. Quindi ci può essere una dimenticanza.
Direttore
Caro imprenditore, io le ricordo cosa impone la normativa vigente e, in ogni caso, non penso che per un reato del genere scatti l’arresto; tuttavia la sanzione è di tipo penale, per cui un magistrato deciderà l’entità della stessa.
Imprenditore
Quindi devo sperare nella “clemenza della corte” e, se sono fortunato, pago solo 10.000 euro?
Direttore
Per quanto ne so, se pur in ritardo provvederà a presentare la domanda di rinnovo dell’autorizzazione, il reato potrebbe essere estinto, pagando solo una parte dell’ammenda; tuttavia non sono un avvocato, per cui non voglio sbilanciarmi su un tema che non conosco bene. Ma mi spieghi: ora lei sa che la scadenza sarà il 2024, per cui c’è tutto il tempo di predisporre la domanda di rinnovo ed evitare qualsiasi sanzione.
Imprenditore
Sì, certo. Ma certe sanzioni mi fanno proprio arrabbiare: mi sento trattato come un potenziale delinquente, non come un imprenditore che, perseguendo l’interesse dell’impresa (e onestamente anche il proprio), mantiene una dozzina di famiglie. Comunque, veniamo al sodo: prendo la mia domanda di autorizzazione fatta a suo tempo, la ricopio e a chi la mando? Sempre agli stessi indirizzi di 15 anni fa?
Direttore
Dall’ultima volta sono cambiate alcune regole e, in primis, non si fanno più le domande su supporto cartaceo e non si spediscono più le Raccomandate R.R. Da ormai diversi anni le domande si presentano per via telematica, utilizzando il portale web messo a disposizione dal SUAP.
Imprenditore
Direttore, non ricaschi nell’errore iniziale: parli come mangia!
Direttore
Insomma, il SUAP (Sportello Unico Attività Produttive) è l’ente al quale inviare le domande di autorizzazione (e non solo quelle per il rinnovo) e la trasmissione avviene utilizzando il portale che lo stesso SUAP mette a disposizione. I documenti che costituiscono la pratica andranno caricati sul portale, poi lo stesso SUAP provvederà a inviare l’istanza alla Provincia (per Milano alla Città Metropolitana) che è l‘autorità competente.
Imprenditore
Ma perché devo mandare tutto al SUAP che non è competente? Non posso inviare l’istanza direttamente alla Provincia dove, probabilmente, c’è qualcuno che invece competente lo è?
Direttore
Su questo punto convengo con lei. Tuttavia, come dicevo poc’anzi, io le ricordo cosa le norme prescrivono, per cui la domanda di autorizzazione deve essere compilata a trasmessa attraverso il portale SUAP; i documenti da allegarsi devono essere firmati digitalmente.
Imprenditore
Ho capito, un’altra complicazione e un altro modo per spillare quattrini agli imprenditori. Per entrare nel portale ci vorranno le credenziali, ci si dovrà dedicare del tempo o, purtroppo, ci si dovrà affidare a dei professionisti, che, come al solito, se ne approfitteranno. Era meglio la raccomandata e la fila in posta: sono sicuro che ci portava via meno tempo e meno risorse.
Direttore
Per entrare nel portale può usare lo SPID; per la compilazione dell’istanza, particolarmente della parte tecnica, dovrà verificare se le autorizzazioni generali delle quali a suo tempo aveva beneficiato non siano state aggiornate; inoltre dovrà controllare se i sistemi di abbattimento delle emissioni installati (ad esempio i filtri per trattenere le polveri, le nebbie oleose, ecc.) siano conformi ai requisiti riportati in una delibera della Regione Lombardia, pubblicata nel 2012.
Imprenditore
Lo sapevo: a questo punto il consulente diventa una necessità, dovrò farmene una ragione e preparami ad un’altra stangata.
Direttore
Credo stia un po’ esagerando, egregio imprenditore: non penso che un consulente richieda cifre folli per il rinnovo di un’autorizzazione “in deroga”; poi, onestamente, il rinnovo si fa ogni 15 anni e non andrà sul lastrico per la spesa che comporta. A tal proposito le ricordo che per l’istruttoria la Provincia richiede un compenso di circa 150 euro e che il SUAP, in qualche caso, prevede i cosiddetti diritti di segreteria.
Imprenditore
E ti pareva: un ente chiede i soldi per applicare il “silenzio-assenso”, quindi per non fare niente; quell’altro vorrà alcune decine di euro per trasmettere alla Provincia quello che gli ho mandato io. Siamo davvero un Paese incredibile.
Direttore
Per quanto riguarda la Provincia le ricordo che qualcuno verificherà la congruità della documentazione ricevuta e, probabilmente, redigerà una presa d’atto e invierà una comunicazione all’impresa (insomma, qualcuno la sua domanda di rinnovo la guarderà); per quanto riguarda il SUAP, effettivamente, non le posso dar torto e mi sembra un inutile passaggio che spesso, tra l’altro, comporta un esborso economico (pur modesto) e che, qualche volta, incaglia il procedimento (più di una volta qualche SUAP ha dimenticato di inviare alla Provincia la documentazione ricevuta dall’impresa).
Imprenditore
Va bene, direttore, è stato un piacere rivederla, anche se quanto mi ha raccontato mi ha tolto il buon umore. La chiamerò sicuramente dopo aver controllato la posizione autorizzativa della mia impresa: mi auguro che non mi chiederà un compenso per quattro informazioni, così, forse, risparmierò la parcella al consulente.
€ 850,00 per il rinnovo dell’autorizzazione in deroga.
Consumo annuo di vernice all’acqua : 400 kg. ( per serramenti )
Corretto secondo voi ?
Il costo di € 800-1000 è quello più diffuso per il rinnovo di un’autorizzazione in deroga, per un’azienda ubicata non troppo lontano (nel raggio di 100 km circa).
Il consumo di vernice, a nostro avviso, non è un parametro sostanziale per stabilire il costo della consulenza. Spesso chi vernicia fa anche altre lavorazioni: ad esempio può lavorare il legno, il metallo, la plastica, oppure esegue saldature, ecc.
Al costo della consulenza vanno aggiunti gli oneri di autorizzazione (in Lombardia sono di circa 150 €) e i diritti di segreteria che richiedono i SUAP (Sportelli Unici Attività Produttive), sul portale dei quali viene caricata l’istanza (in genere qualche decina di €).