Emissioni digitali

AIA e AIDA sono acronimi che richiamano paesaggi agresti e scenografie liriche, ma in realtà riguardano il processo di digitalizzazione dei dati, che coinvolge anche le autorizzazioni per le emissioni industriali, che diventano digitali. Da quest’anno i dati risultanti dai controlli effettuati ai camini dovranno essere obbligatoriamente trasmessi per via telematica…con qualche problema…

PREMESSA

La Regione Lombardia ha stabilito che, a partire dal 2022, i dati dei monitoraggi eseguiti ai camini di emissione e agli scarichi idrici, anziché essere trasmessi agli Enti di controllo (Provincia/Città Metropolitana, ARPA e Comune), dovranno essere caricati sul portale AUA Point, messo a disposizione da ARPA Lombardia.
Il solito imprenditore, perennemente arrabbiato e refrattario ad ogni innovazione, ha contattato il nostro Direttore, un po’ per carpire qualche informazione, un po’ per sfogarsi. Di seguito un sunto della conversazione telefonica, avvenuta qualche giorno prima delle vacanze di fine anno.

Direttore, l’ha sentita l’ultima della Regione Lombardia? Certo non si può proprio dire che quelli manchino di fantasia, purtroppo, mal impiegata!
Egregio imprenditore, innanzitutto buon giorno e, dato il periodo, auguri per le prossime festività e per un proficuo 2022. Dall’irruenza e dal tono con cui ha iniziato questa conversazione mi sembra di percepire che ci sia qualche problema: mi dica.

Mi scusi la foga, ovviamente anch’io le porgo i migliori auguri, per le festività e per il prossimo anno; ma dopo aver appreso dell’ultima fantasiosa trovata della Regione Lombardia, mi sono proprio agitato e, come spesso avviene in certe situazioni, ho subito pensato a lei, per aver conferma di quanto ho appreso, ahimè.
Scuse accettate, caro imprenditore, ma la prego, venga al dunque.

Ebbene, un amico imprenditore mi ha mostrato una circolare della sua associazione di categoria, la quale ricorda che, a partire del 2022, i dati risultanti dai controlli effettuati ai camini dovranno essere obbligatoriamente trasmessi per via telematica, utilizzando un apposito portale, e non più spediti all’ARPA. Ma si rende conto di cosa comporti ciò?
Ora ricordo, lei non è iscritto ad alcuna associazione di categoria, quindi “sbircia” le newsletter dei suoi colleghi imprenditori, poi telefona a me per avere conferme….in ogni caso, bando alle polemiche!
Lei si riferisce alle disposizioni di Regione Lombardia, che prevedono l’immissione dei dati relativi ai monitoraggi ambientali sul portale AUA Point. Questa non è certo una novità ma, semplicemente, è un’estensione di quanto da anni è previsto per le aziende in possesso dell’AIA, le quali caricano i dati dei propri monitoraggi ambientale sul portale AIDA.
Tale onere sarà esteso alle aziende in possesso di un’AUA o di un’autorizzazione “in deroga” (quelle acquisite in regime semplificato).
L’AUA Point è il portale a tal scopo messo a disposizione; dopo una fase sperimentale, durata circa 2 anni, la Regione Lombardia, con DGR 4027 del 14.12.2020, ha stabilito che la fase di sperimentazione cessi al 31 dicembre 2021: ne consegue che l’inserimento su AUA Point delle informazioni contenute nei monitoraggi ambientali diventa un obbligo a partire dal 2022.

Direttore, ma di cosa sta parlando? AIA, AIDA: ma sono ancor più fantasiosi di quanto immaginassi i responsabili della Regione, spaziano indisturbati tra l’agreste e il melodramma!
Caro imprenditore, procediamo con ordine.
L’acronimo AIA sta per Autorizzazione Unica Ambientale, una tipologia di autorizzazione in vigore da circa 3 lustri e che coinvolge alcune grandi aziende, ma non solo (vedasi ad esempio quelle del settore galvanico, non necessariamente di grandi dimensioni).
AIDA invece sta per Applicativo Integrato Di Autocontrollo, ed è il portale nel quale le aziende lombarde in possesso di un’AIA inseriscono i dati dei monitoraggi effettuati (in applicazione alle prescrizioni contenute nelle rispettive AIA).

Egregio Direttore, il fatto che un qualcosa di analogo sia già in campo da anni per le aziende in possesso di un’AIA non mi conforta affatto. Io guardo alla mia azienda, alle fatiche che devo affrontare per rispettare tutti gli adempimenti in materia di sicurezza sul lavoro e di protezione dell’ambiente: adesso mi ritrovo con l’ennesima richiesta, che vorrà dire altro tempo e altre risorse da sottrarre all’attività produttiva!
In parte Le do ragione, caro imprenditore, tuttavia era immaginabile che, prima o poi, i dati dei monitoraggi dovessero essere informatizzati e non più trasmessi su carta.
In tal modo si potrà avere un quadro generale sui dati di emissione (aria/acqua) delle imprese medio-piccole del territorio lombardo, rendere sistematica la raccolta dei dati ambientali, agevolare le comunicazioni sui dati delle messe a regime degli impianti (queste ultime sono le indagini che si effettuano in occasione dell’avvio di un nuovo impianto o in seguito alla realizzazione di modifiche di un impianto già in precedenza autorizzato).

Ma, Direttore, da che parte sta? Anche lei è un imprenditore e mi stupisce che giustifichi queste richieste. Intanto devo ricordarle che, ormai da alcuni anni, abbiamo superato la spedizione cartacea delle relazioni contenenti i dati dei controlli ai camini e utilizziamo la Pec per trasmettere le predette relazioni (aiutando così anche l’ambiente).
Poi, sa cosa Le dico? Se la Regione o l’ARPA vogliono informatizzare i dati dei monitoraggi, provvedano loro stesse, ci sono numerosi giovani in cerca di lavoro, possono assumerli e fare contenti loro e noi.
Egregio imprenditore, lei sa che la pubblica amministrazione ha sempre problemi di bilancio ed è piuttosto restia ad aumentare le proprie piante organiche.

Ancora una volta mi delude, caro Direttore. Le pubbliche amministrazioni lamentano carenze di risorse, noi imprenditori, invece, i soldi li scarichiamo direttamente dalla barriera del Telepass, quando prendiamo l’autostrada, ma mi faccia il piacere!!! Sino ad oggi mi sono preoccupato di eseguire annualmente i controlli ai camini (e per fortuna la mia attività non genera scarichi idrici di processo, ma solo civili), ho pagato regolarmente la società che li esegue e, come dicevo, ho inviato una Pec all’ARPA con allegata la relazione sugli autocontrolli (l’autorizzazione in mio possesso richiede ciò). Ora dovrò registrarmi sul portale AUA Point, e già qui si porranno i primi problemi (accesso con SPID, credenziali, ecc.); questa storia l’abbiamo già vissuta con i portali dei SUAP che, mi creda, sembrano fatti apposta per far arrabbiare gli utenti. Poi, superato lo scoglio della registrazione, dovrò inserire i dati dei monitoraggi.
Più precisamente, caro imprenditore, dovrà indicare il tipo di autorizzazione, riportare le informazioni generali di ogni emissione (portata di progetto, temperatura, inquinanti presenti, limiti di emissione, tipologia degli impianti di abbattimento, ecc.); successivamente dovrà inserire, per ogni camino, le informazioni inerenti il monitoraggio eseguito, nonché le metodiche utilizzate per la ricerca degli inquinanti; quest’ultima informazione, lo riconosco, non è semplicissima, data la presenza, in alcuni casi, di più metodi anche per la stessa famiglia di inquinanti.

Caro Direttore, vedo che, almeno in parte, comincia a darmi ragione. Sino ad oggi me la sono cavata con una Pec che, onestamente, veniva inoltrata dalla mia segretaria amministrativa; da domani dovrò dannarmi l’anima per inserire nel portale tutti questi dati che lei ha ricordato, sperando poi di non sbagliare. Le ricordo che la mia attività, pur non essendo di grandi dimensioni, prevede una decina di camini, alcuni dei quali si rendono responsabili dell’emissione di diversi inquinanti; poi, onestamente, io non ne so nulla di metodiche analitiche: di ciò ne dovrebbe rispondere il laboratorio che esegue le analisi, non il sottoscritto.
Può sempre chiedere al laboratorio da cui si serve, o a qualche consulente, di inserire i dati dei monitoraggi nel portale AUA Point.

Certo che posso farlo, ma quanto mi costerà affidare l’incarico a un consulente? Sicuramente mi chiederanno qualche centinaia di euro, più una quota per ciascun camino o inquinante inserito: insomma, proprio un bel regalo di Natale da parte della Regione Lombardia, altro che aiuti alle imprese!
Spero di non far arrabbiare altri imprenditori, ma ora rammento anche che oltre i dati relativi alle emissioni, bisognerà inserire anche i Piani Gestione Solventi (per le attività alle quali si applica l’art. 275 del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i.) e, per le attività “in deroga”, i bilanci di massa (ad esempio i bilanci annuali dei consumi di prodotti e vernicianti e solventi di una verniciatura).

Benissimo, hanno quindi deciso di martellare anche le piccole attività (quelle in deroga), così non fanno torto a nessuno. Ci sono altre buone notizie?
Sì, alla fine si può scaricare una tabella excel con il riepilogo di tutti i dati inseriti; in tal modo saranno facilmente confrontabili i dati misurati nelle campagne analitiche eseguite in anni diversi.

Orca, che fortuna!!! Quest’ultima possibilità è davvero interessante, tanto quanto costosa: sinceramente ne avrei fatto volentieri a meno. Ma mi dica, direttore, ci sono sanzioni per chi non inserirà i dati degli autocontrolli in AUA Point ?
Per quanto ne so, al momento non sono previste sanzioni. Tuttavia farò un approfondimento su tale tema e non mancherò di avvisarla riguardo le eventuali pene e ammende.

Caro Direttore, non le nascondo che, ancora una volta, mi cadono le braccia; fare l’imprenditore è già difficile, ma c’è sempre qualcuno che non se ne rende conto e che, con le sue richieste, ti scoraggia ad andare avanti. Nonostante tutto, le rinnovo gli auguri per un sereno 2022, magari senza più lo stress da Covid19.
Anch’io le rinnovo i mei auguri, ma temo che ci risentiremo presto…

Calendario autorizzativo
Calendario autorizzativo. Per il 2022 l’obbligo riguarda solo le attività in deroga, poi, dal 2023, riguarderà anche le AUA ed altre autorizzazioni

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