Vignetta pericolo

La presenza di alcoli primari negli induritori delle vernici poliuretaniche (parte B) o nei diluenti, pregiudica la formazione di un buon film di vernice

FRANCO BULIAN

Nel settore del mobile in legno, una delle vernici più utilizzate, sia come fondo che come finitura, è quella poliuretanica. La vernice poliuretanica è costituita da due componenti: la parte A, composta da una resina alchidica in solvente organico (esteri ed idrocarburi aromatici) e la parte B, composta da un polimero isocianico in solvente organico (esteri e chetoni). La reazione che porta alla formazione del film di vernice avviene tra i gruppi reattivi della resina alchidica (-OH) e i gruppi reattivi del polisocianato (-NCO) con formazione del poliuretano (-NH-COO-). Visto il meccanismo di reazione, è evidente che la presenza nella miscela solvente di composti contenenti altri gruppi-OH (alcoli, glicoli ed acqua) possa risultare molto critica, pregiudicando la formazione di un buon film di vernice. Il primo esempio che presentiamo evidenzia come è stato possibile appurare le cause di un indurimento non corretto di una vernice poliuretanica. Il verniciatore lamentava un comportamento anomalo dell’induritore poliuretanico (parte B), e consegnò ai tecnici del CATAS sia il campione difettoso, sia lo stesso induritore di una partita precedente. La prima analisi eseguita è stata una spettroscopia all’infrarosso dei due campioni. L’esame degli spettri indicò chei due campioni eranocostituiti dallo stesso polimero isocianico, ma nello spettro del campione difettoso risultavano evidenti sia un notevole calo di intensità del segnale del gruppo isocianato (-NCO), sia un incremento di un segnale relativo alla formazione di un addotto uretanizzato.La formazione di un addotto uretanizzato risultò evidente anche dalla determinazione del residuo secco dei due induritori. Nel campione difettoso venne infatti riscontrato un residuo secco superiore a quello del campione standard. Questo dato portò a sospettare la presenza di un alcool o di un glicole nella miscela solvente dell’induritore, che evidentemente, reagendo con l’isocianato, portava alla formazione dell’addotto. L’analisi gascromatografica della parte solvente dei due prodotti ha confermato l’ipotesi, evidenziando la presenza nel campione incriminato di una discreta quantità di un glicole (butil-cellosolve R).Il se condo esempio, molto più semplice, riguarda certi comportamenti anomali di una vernice poliuretanica riscontrati dopo la fase di spruzzatura della vernice, con formazione di un film molto disomogeneo. Questo difetto lamentato dal cliente era stato attribuito alla presenza di alcoli nel diluente, utilizzato per portar alla giusta viscosità di applicazione la vernice poliuretanica. L’analisi gascromatografica del diluente ha consentito di rilevare completamente la composizione qualitativa e quantitativa del prodotto, indicando effettivamente anche in questo caso la presenza di una notevole quantità di butil cellosolve R.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *